Il Canada si propone come alternativa alla Silicon Valley. Le autorità del Paese nordamericano vogliono infatti approfittare dei problemi che gli imprenditori e i 'lavoratori altamente qualificati' del settore tecnologico continuano ad avere negli Stati Uniti con la questione dei visti e offrono, in mancanza del caldo californiano, un permesso di soggiorno permanente. A occuparsi della questione è Bloomberg.
Così, il Canada spera di approfittarne: Ottawa propone il permesso di soggiorno permanente a chiunque parli inglese o francese, abbia completato almeno un anno di college e sia in grado di garantire 200mila dollari canadesi (189mila dollari americani) attraverso un fondo di venture capital o 75mila dollari canadesi (più di 71mila dollari americani) attraverso un singolo investitore.
Il programma si chiama 'Startup Visa Canada' ed è stato presentato anche in California ai giovani imprenditori, molti dei quali indiani, che si sono mostrati molto interessati.
Il programma si rivolge in particolar modo ai talenti che si trovano già in Nord America, ma che non possono restare negli Stati Uniti o hanno difficoltà a sviluppare il proprio progetto.
Il Canada, d'altra parte, sta cercando di offrire condizioni invidiabili per riavviare il proprio settore tecnologico, dopo essere stato all'avanguardia con Nortel Networks, poi fallita, e BlackBerry, finita ai margini del mercato.
Ottawa deve però sperare che la riforma dell'immigrazione negli Stati Uniti si blocchi in Congresso: cedendo alle pressioni di aziende come Facebook, il Senato ha proposto un disegno di legge che raddoppierebbe il costo di un H-1B, portandolo a 4.825 dollari, ma aumentando dagli attuali 85mila a 180mila il numero dei visti concessi ogni anno.