domenica 21 agosto 2016

Profughi: fra ovvietà e demagogia il ministro Dion racconta il 'modello canadese' di accoglienza

Justin Trudeau e Stephane Dion
Parla di 'ricetta vincente' per i profughi il ministro degli esteri del Canada, Stephane Dion in una intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica".
Un concentrato di banalità basato su dei falsi paragoni, primo dei quali l'improponibile confronto fra la vera e propria 'invasione' dell'Europa da parte di migranti e clandestini, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno partono dal Sud del mondo per sciamare vero Nord, mentre, parole dello stesso Dion (personaggio criticato anche dai vescovi canadesi per essersi occupato più spesso dei clandestini islamici che dei cristiani in pericolo in tutto il mondo, ndr), il Canada "ha accolto finora 28.755 profughi siriani". Sai che sforzo!
Insomma, il Canada propone un progetto che parrebbe estratto dalle tavole mediatiche della 'peggior' Lega Nord. Solo che, se la selezione dei profughi viene proposta da Matteo Salvini si urla a squarciagola al razzismo, se la mette in atto il democratico Canada di Justin Trudeau, diventa un 'esempio di accoglienza'.
Comunque, Dion prosegue, il 'piano di ospitalità' prosegue, ovvero insediare sul "territorio (altri, ndr) 25mila rifugiati entro fine anno. E saremo presto in grado di accogliere numeri più alti di rifugiati da altre parti del mondo come Repubblica Democratica del Congo, Colombia (la democratica Colombia, quella del presidente Santos che avrebbe sconfitto le truppe paramilitari e sarebbe amico di Obama???, ndr) ed Eritrea".
Sembrano nomi buttati  un po' a caso, e forse in effetti lo sono, con Dion che gonfia il petto su un programma che definisce "unico al mondo" e di cui il governo canadese si dice pronto "a condividere metodologie e politiche di accoglienza".
Si può essere certi che, se l'invasione di clandestini toccasse l'Europa con numeri da 25mila 'profughi siriani' l'anno (quasi sempre con un'alta scolarizzazione e facile integrazione) non ci sarebbe certo bisogno di rivolgersi al Canada e a mister Dion per condividere nuovi progetti di accoglienza.

venerdì 19 agosto 2016

William e Kate in Canada a settembre con i principini al seguito

Kate e William durante la loro ultima visita in Canada
Kate Middleton e William, duca di Cambridge, si accingono nel mese di settembre a ritornare a visitare il Canada. Per la prima volta, però, la famiglia reale partirà tutta insieme alla volta della nazione nordamericana, facendo sì che quello canadese sarà anche il primo viaggio ufficiale dei principini George e Charlotte al seguito dei genitori. I reali britannici saranno in visita nelle province del British Columbia e dello Yukon.
La notizia è filtrata ai media canadesi, che l'hanno rilanciata nonostante l'assenza ancora di conferme ufficiali. "Ci è stato detto che i bambini verranno e che l'itinerario è stato coordinato di conseguenza: ci sarà una forte attenzione alla natura, alle esperienze all'aperto e ci sarà almeno un giorno in privato", hanno riferito fonti canadesi.
Da Kensigton Palace non sono ancora stati resi noti i dettagli del viaggio, ma da Toronto si parla di un programma "a misura di famiglia". Non mancherà un incontro con il primo ministro, Justin Trudeau, padre di tre figli e "amante di quella parte del Canada".

Arthur Hiller, addio al regista di Edmonton

Un Arthur Hiller in versione giovanile
Arthur Hiller se ne è andato. Il regista canadese, fra i più noti degli anni 'ruggenti' di Hollywood fra il 1960 e il 1980, era nato a Edmonton nel 1923, e se ne va quindi alla rispettabile età di 92 anni. Morte avvenuta a Los Angeles per 'cause naturali'.
Nel corso dei suoi oltre 30 anni di carriera ha girato decine di film di vari generi, soprattutto romantici e commedie, fra cui "Una strana coppia di suoceri", "Non guardarmi non ti sento" e "Love Story", del 1970, con Ryan O'Neal, Ali MacGraw e Ray Milland, pellicola per cui venne nominato all'Oscar.
Hiller è stato anche presidente dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences.

Rio 2016: Bolt oro mostruoso, dietro brilla De Grasse

Ancora una medaglia d'argento per il Canada, ancora una medaglia per Andre De Grasse ai Giochi di Rio de Janeiro. Dopo il bronzo nei 100 metri, ecco l'argento nei 200, dietro soltanto al 'mostro' giamaicano Usain Bolt. La velocità abbandona gli Stati Uniti: il bronzo va al francese Christophe Lemaitre.
Per De Grasse è la conferma di essere lui il 'predestinato' alla successione, visto che presto Bolt compirà 30 anni, e lo stesso canadese, nelle semifinali, aveva cercato di insidiare il miglior tempo al recordman, quasi commettendo un peccato di lesa maestà.
Bolt, tripla doppietta olimpica la sua (ha vinto 1000 e 200 anche a Pechino 2008 e a Londra 2012), chiude in 19"78.
Citando il racconto della Gazzetta dello Sport: "A marcarlo da dietro i rivali sulla carta più accreditati: il canadese Andre De Grasse, in quarta corsia e lo statunitense Lashawn Merritt, in quinta. Il giamaicano ha promesso il record del mondo e ci crede veramente. Reagisce allo sparo in 0"156 e parte a cannone. Dopo una ventina di metri ha già ripreso Martina. La curva è sublime. Si presenta in rettilineo ed ha ammazzato la gara. C'è una voragine a separare lui dagli altri. Spinge Usain, ci dà dentro. Fino all'ultimo. Ma le condizioni ambientali non sono favorevoli (anche 0.5 m/s di vento contro) e lui, benché grandissimo, non è quello degli anni più ruggenti".
Per De Grasse, originario dell'Ontario, decisivo lo sprint negli ultimi 25 metri. Il 21enne diventa così il primo canadese a centrare una medaglia olimpica sia nei 100 che nei 200 metri da quando Percy Williams fece 'doppietta' nel 1928.

mercoledì 17 agosto 2016

Rio 2016: volley, Italia-Canada, il biscotto è servito

I maligni avevano già anticipato la sconfitta dell'Italia della pallavolo ai Giochi di Rio de Janeiro. Un ko, quello per 3-1 contro il Canada (25-23, 25-17, 16-25, 25-21), che ha messo fuori gioco la Francia campione d'Europa, sconfitta ed eliminata al termine di una sfida diventata così improvvisamente da 'dentro o fuori' e che ha portato i transalpini ad accusare gli azzurri di 'scarso impegno'.
Italia-Canada insomma sarebbe stato il frutto di un vero e proprio 'biscotto' montato all'ombra del Pan di Zucchero, anche perché, grazie alla vittoria, pure i nordamericani hanno ottenuto la qualificazione in quello che veniva considerato un girone di ferro.
Di certo, va detto che gli ultimi punti del quarto set (servizio tirato in rete, un muro diretto in rete e una ricezione clamorosamente sbagliata) autorizzano le malignità, per una squadra che ha comunque giocato con il freno a mano tirato e priva di alcune pedine fondamentali alle prese con diversi problemi fisici.
Ora, nei quarti, gli azzurri affronteranno l'Iran di Raul Lozano, che avevano già affrontato e battuto (3-0) a Teheran durante la World League, anche se quella di mercoledì alle ore 15 italiane sarà ovviamente una partita diversa anche per le implicazioni emotive: i persiani, alla loro prima Olimpiade, non avranno nulla da perdere. Il Canada, invece, sempre nei quarti, se la dovrà vedere con la Russia.

Rio 2016: salto in alto, Tamberi guarda Drouin vincere l'oro

Dallo stadio Engenhao di Ro de Janeiro arriva il terzo oro del Canada ai Giochi Olimpici di Rio. Un trionfo che arriva nel salto in alto, assieme a un messaggio amaro per il grande assente azzurro, Gianmarco Tamberi: la vittoria è infatti andata a Derek Drouin, cresciuto a Corunna, nell'Ontario, che ha saltato 2.38, dopo essere partito dalla misura di 2.20.
Un oro che vale un centimetro in meno del primato italiano stabilito da Tamberi lo scorso 10 luglio, nel giorno del suo infortunio. Argento al qatariota Mutaz Barshim (2.36), bronzo all'ucraino Bodhan Bondarenko (2.33).
Drouin diventa così il primo canadese a vincere un oro nel salto in alto dal 1932, quando a imporsi fu Duncan McNaughton a Los Angeles, e il primo canadese a vincere un oro nell'atletica da quando lo sprinter Donovan Bailey si impose ad Atlanta nel 1996.

lunedì 15 agosto 2016

La denuncia di Shanel: "C'è chi insegna che la Jihad è pacifista"

Il Canada libero tanto decantato forse non è poi così libero quanto si vorrebbe far credere. La recente causa di discriminazione intentata da un giovane ebreo al Tribunale dell'Ontario per i Diritti Umani, ha fatto balzare alla ribalta della cronaca la situazione di soggiacenza cui giacciono le associazioni ebraiche rispetto, giusto per fare un esempio, a quelle islamiche.
Ne ha parlato al quotidiano "The Sun" una studentessa di origine israeliana, Shanel Jacobs, ora in terra ebraica per motivi di studio, ma con la ferma intenzione di rientrare in Canada alla University of Ontario Institute of Technology (UOIT). La Jacobs ha espresso la volontà di costituire un'associazione focalizzata sui vari aspetti del Giudaismo, il cui nome sarà The Magic of Balance - che si concentrerà su tutti gli aspetti del giudaismo.
La giovane studentessa ha sottolineato come, attraverso la propria esperienza, abbia potuto verificare una vera e propria forma di razzismo nei suoi confronti, in quanto ebrea, il rifiuto di confrontarsi con lei, fino al'essere costretta a partecipare a lezioni in cui veniva sostenuto come la Jihad fosse un movimento pacifico.
"Tutto questo", ha concluso la Jacobs, "mi ha insegnato a difendere la mia storia e il mio patrimonio culturale".

Toronto Rock, il nuovo tecnico è Matt Sawyer

Nuovo head coach per i Toronto Rock, la squadra di lacrosse che partecipa alla NLL, la lega professionistica dello sport caro agli 'indiani' che si gioca al coperto e che è in grado di portare, all'Air Canada Centre, oltre 10mila spettatori a partita.
Il nuovo tecnico della franchigia è Matt Sawyer, già 'assistente' della squadra. Rimpiazzerà John Lovell, licenziato in aprile.
Sawyer, 41 anni, ha allenato in precedenza a Boston. I Rock hanno ottenuto l'ultimo titolo nel 2011, mentre nel 2015 hanno raggiunto la finale, venendo però sconfitti dagli Edmonton Rush.

Rio 2016: storico De Grasse, bronzo nei 100 metri

Storico risultato per Andre De Grasse, atleta canadese che, nei 100 metri, ha conquistato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro con il tempo di 9"91, alle spalle del dominatore giamaicano Usain Bolt (9"81, medaglia d'oro) e dello statunitense Justin Gatlin (9"89, argento).
Una grande soddisfazione per il 21enne di Scarborough, già due volte medaglia d'oro ai Giochi panamericani di Toronto 2015. Soprattutto, in prospettiva, la possibilità, per il canadese, di diventare uno dei leader assoluti della velocità vista l'età avanzata (rispettivamente 30 e 34 anni) dei suoi due compagni di podio.
"Ho gareggiato con l'uomo più veloce di sempre al mondo e con Gatlin, questi ragazzi sono spettacolari - il suo commento a fine gara - "Sono senza parole. Probabilmente in Canada stanno saltando su e giù urlandomi di tornare a casa".

Naomi Klein attacca Justin Trudeau: "E' un falso profeta"

Naomi Klein
Viene riprodotto qui sotto, in versione integrale, l'articolo scritto da Sara Gandolfi per il Corriere della Sera del 12 agosto.

Canada, i no global contro Trudeau. Naomi Klein: «E' un falso profeta» 
L'aitante premier accumula like sui social network con i suoi selfie a torso nudo ma è sotto accusa per le promesse non rispettate su indigeni e difesa dell'ambiente

«Shameful@JustinTrudeau», vergognoso. È racchiusa in una sola parola, lanciata nel cyberspazio con un tweet dalla guru no global Naomi Klein, la fine della luna di miele — se è mai cominciata — fra la sinistra canadese e il telegenico, «super glamourous» primo ministro che ha fatto innamorare il mondo intero con i suoi selfie e i suoi muscoli. L’occasione, formalmente, è il visto negato dal governo di Ottawa a decine di attivisti invitati (e mai pervenuti) al XII Forum sociale mondiale che per la prima volta ha debuttato nell'emisfero settentrionale, per di più in un Paese del ricco club dei G7. Nelle ambizioni degli organizzatori, il summit che si chiuderà domenica a Montreal doveva essere un ponte fra Nord e Sud, nei fatti si sta rivelando una scommessa persa. Creata nel 2001 come antitesi movimentista al Forum economico mondiale, che riunisce ogni anno a Davos il Gotha della finanza, la «piattaforma aperta» quest'anno è andata quasi deserta. Pochi partecipanti, seminari e conferenze con tante sedie vuote.

L’autrice di «No logo»
Colpa di Trudeau, «finto profeta» liberal, secondo la Klein, divenuta famosa nel 2000 per il saggio No logo, «La Bibbia del movimento anti globalizzazione», scrisse il New York Times. Il governo canadese, accusa la scrittrice, avrebbe negato il visto di ingresso a centinaia di attivisti stranieri, applicando rigorosamente il severo iter burocratico. A farne le spese, anche l’ex ministra del Mali Aminata Traoré, candidata alla successione del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. «Una macchia sulla reputazione del Canada come Paese aperto e ospitale», ha commentato Carminda MacLorin, una degli organizzatori.

Visto negato
L’Ufficio immigrazione ribatte che le richieste sono arrivate tardi. Trudeau invece tace e continua a godersi le vacanze con la famiglia. Per lui parlano le foto «rubate» sulla spiaggia che lo mostrano a torso nudo, più o meno tonico, ancora con la fidata tavola da surf fra le mani alla bell'età di 44 anni. L’immagine ha fatto strage di like sui social network. E ha fatto infuriare ancor di più la sinistra radicale.

«Meno liberal di quanto dice» 
Justin — abile mix di John Kennedy, Barack Obama e Brad Pitt — è un prodotto del nuovo marketing politico o un leader che farà scuola nella «governance» planetaria? Insomma, «ci è o ci fa»? Se lo chiedono in tanti, e non solo i no global. Come suo padre, l'ex premier Pierre Elliott Trudeau, è molto abile a sfruttare i media per coltivare la sua immagine di leader progressista e illuminato. I dieci anni del suo grigio predecessore, il conservatore Stephen Harper, lo hanno aiutato. Ma su Internet imperversa in questi giorni un articolo, ritwittato anche da Naomi Klein, dal titolo rivelatore: «I cinque modi con cui il “femminista” Justin Trudeau “Parla a sinistra e governa a destra”». Dall'accordo da 11 miliardi di dollari, firmato in aprile, per la vendita di armi all’Arabia Saudita alle postine di campagna pagate il 28 per cento in meno dei colleghi di città, i proclami del premier vengono messi a dura prova dalle politiche (o dall'inerzia) del suo governo.

La mega-diga in British Columbia
Ma è sull'ambiente e sulla difesa dei diritti dei Nativi (o Prima nazione come sono chiamati in Canada) che il premier rischia una bocciatura senza appello. Il suo governo si è impegnato a finanziare con 300 milioni di dollari la ricerca sull'energia pulita e ha pure digerito lo stop Usa all'oleodotto per il trasporto del petrolio estratto dalle sabbie bituminose, ma altri mega-progetti vanno avanti. A luglio, ha dato via libera alla costruzione di un'enorme diga idroelettrica sul fiume Peace, in British Columbia, che inonderà 5.500 ettari di terra agricola e sommergerà 78 siti sacri agli indigeni.

La delusione della Prima nazione
Contro il progetto da 9 miliardi di dollari si è mossa la Klein e anche Amnesty International, ma le accuse più brucianti arrivano proprio da quegli indigeni che fino a qualche settimana fa erano onnipresenti nei selfie di Trudeau. «Speravo che tenesse fede alle sue promesse, ma dice una cosa e ne fa un’altra», commenta amaro Roland Willson, capo delle Prime nazioni di West Moberly.

Matera 2019, si va verso un gemellaggio con Toronto

I partecipanti all'incontro di Matera (foto ANSA)
Un tavolo tecnico composto da rappresentanti di Regione Basilicata, dei Comuni di Matera, Palazzo San Gervasio (Potenza) e delle Province di Matera e Potenza, lavorerà a breve alla definizione di percorsi e di intese, attraverso gemellaggi, per coinvolgere la città di Toronto nei programmi di promozione e di investimento per Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
E' quanto è stato concordato nella cittadina lucana nel corso di un incontro che una delegazione italo-canadese - composta dagli imprenditori Sam Primucci e Donato Montesano, originari di Palazzo San Gervasio, e dal parlamentare canadese Francesco Sorbara, accompagnati da amministratori locali e dal presidente del consiglio regionale lucano, Francesco Mollica - ha avuto con il sindaco della città dei Sassi, Raffaello De Ruggieri.

domenica 14 agosto 2016

Canada nel mirino dell'Isis, Trudeau balla con i gay

C'è poco da fare. A Justin Trudeau, primo ministro del Canada, piace fare 'ascolti'. Del resto, è più facile ballare al gay pride di Montreal che prendere soluzioni serie e drastiche nei confronti del radicalismo islamico che, proprio pochi giorni fa, ha portato un jihadista canadese, Aaron Driver, a uno scontro a fuoco con la polizia nei pressi di Toronto.
Aspettando soluzioni al riguardo, Trudeau, che ha costruito il proprio successo puntando su politiche estremamente 'liberal' che ben si accompagnano con il carattere aperto dei canadesi di città, ha partecipato, accompagnato da diversi ministri del suo esecutivo, alla nota rassegna gay di Montreal.
Camicia verde e pantaloni bianchi, il giovane primo ministro è apparso sorridente davanti ai sei mila manifestanti che hanno sfilato per il centro della città in un tripudio di colori su centinaia di carri allegorici.
Trudeau era già stato ai precedenti gay pride di Toronto e Vancouver a luglio (un'agenda piena, la sua...) e rimane, finora, l'unico leader di un Paese del G7 ad aver partecipato alla festa della comunita Lgbt.
Fra le altre cose 'fondamentali' del suo mandato, Trudeau ha deciso di legalizzare la marijuana. L'anno scorso, invece, ha ritirato gli aerei militari canadesi dalla coalizione internazionale anti-Daesh (ISIS) operante in Siria e in Irak.
Difficile pensare a scelte più bizzarre, in un momento storico tanto importante ma, un po' come Matteo Renzi (con cui, tramite i social, pare vantare una grande amicizia), il primo ministro canadese conta sulla fotogenia e un sorriso smagliante per convincere della propria bontà una stampa internazionale poco avvezza alla politica interna del Canada.

Rio 2016: Abel di legno, alla Cagnotto il bronzo

Tania Cagnotto incredula dopo il salto della Abel (sotto)
Va a Tania Cagnotto la medaglia di bronzo nel trampolino individuale ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Solo medaglia di legno la canadese Jennifer Abel, che replica così l'amarezza del concorso sincronizzato, e anche in questo caso a condannare la nordamericana è stato l'ultimo tuffo.
Per la Cagnotto si tratta invece della seconda medaglia conquistata a Rio, dopo l'argento nel sincro assieme all'amica Francesca Dallapé.
Davanti a tutte le due cinesi Shi Tingmao (406,05) ed He Zi (387,90), che hanno fatto in pratica una gara a parte e che, come da pronostico, hanno portato a casa oro e argento, per quello che è l'ottavo titolo olimpico di fila per il Paese
asiatico in questa specialità. Colpo di scena finale, con la He Zi cui il fidanzato ha fatto una incredibile proposta di matrimonio in mondovisione con tanto di offerta dell'anello in ginocchio. Boato del pubblico al cenno affermativo con il capo (e fra le lacrime) della tuffatrice cinese, peraltro non così scontato, specie di questi tempi.

Rio 2016: alla Theisen-Eaton il bronzo nell'eptathlon

Arriva dall'eptathlon l'ennesima medaglia femminile del Canada alle Olimpiadi Rio de Janeiro. A conquistarla Brianne Theisen-Eaton, 27enne di Humboldt, Saskatchewan, nell'eptathlon. Per lei, già due argenti mondiali e un oro ai Giochi del Commonwealth, una medaglia di bronzo che porta il totale canadese a quota 12 (due ori, due argenti e otto bronzi) alla fine della giornata.
Il titolo è andato a sorpresa alla 21enne belga Nafissatou Thiam con 6810 punti (con tanto di 1.98 in alto e 53.13 di personale nel giavellotto), mentre l'argento è andato alla britannica Jessica Ennis con 6775. Per la Theisen, moglie di Ashton Eaton, il bronzo è arrivato a quota 6653.

sabato 13 agosto 2016

Rio 2016: Canada, bronzo nell'inseguimento a squadre

Ancora una medaglia dalle donne per il Canada alle Olimpiadi di Rio De Janeiro. Il bronzo in questione arriva dal ciclismo su pista, nella prova dell'inseguimento a squadre, dove le ragazze canadesi (Georgia Simmering, Jasmin Glaesser, Kirsti Lay, Allison Beveridge e Laura Brown) hanno avuto la meglio nella finale per il terzo posto contro la Nuova Zelanda.
Nella finale per l'oro, successo della Gran Bretagna, con ennesimo record del mondo, contro gli Stati Uniti.

Rio 2016: per il Canada finora 10 medaglie

Il Canada tocca quota 10 nel computo delle medaglie olimpiche vinte ai Giochi di Rio de Janeiro. Due ori, due argenti e sei bronzi, che portano le nordamericane a toccare il 12° posto nella classifica del medagliere, alle spalle proprio dell'Italia, ma la cifra probabilmente è destinata ad aumentare.
Grande entusiasmo nela notte per la vittoria del Canada femminile di calcio, che ha estromesso la Francia nei quarti di finale per 1-0, grazia alla rete realizzata al 56' da Sophie Schmidt.
Sempre nell'ultima giornata di gare sono arrivate altre due medaglie di bronzo, conquistate da Hilary Caldwell nei 200 metri dorso e dalla nazionale femminile di rugby a sette.

Rio 2016: il secondo oro arriva dal trampolino elastico

Rosannagh Maclennan, canadese classe 1988, conquista la medaglia d'oro all'Olimpiade di Rio 2016 nella prova al trampolino elastico con il punteggio di 56.465.
Per la Maclennan, il titolo conquistato alla Rio Olympic Arena rappresenta la riconferma dell’alloro conquistato a Londra quattro anni fa sul trampolino della North Greenwich Arena, meglio nota come The O2.
La medaglia d’argento è stata conquistata dalla britannica Bryony Page, che ha ottenuto il punteggio di 56.040. Bronzo per la cinese Dan Li, che non è andata oltre il 55.885. Quest’ultima, coetanea della Maclennan e campionessa del mondo in carica grazie al successo ai mondiali di Odense, in Danimarca, nel 2015, ambiva certamente a un risultato migliore. (fonte: Sportface.it)

venerdì 12 agosto 2016

Rio 2016: la Oleksiak entra nella storia

Penny Oleksiak entra nella storia, conquistando la sua quarta medaglia a questi Giochi Olimpici di Rio de Janeiro e la prima d'oro per il medaglia.
Dopo aver portato a casa il bronzo conquistato nella staffetta 4x100 stile libero, l'argento nei 100 metri farfalla e il bronzo nella 4x200 stile libero, la giovanissima nuotatrice di Toronto (ha appena 16 anni, classe 2000) ha vinto la medaglia d'oro chiudendo i 100 stile libero alla pari con la statunitense Simone Manuel. Entrambe infatti facevano toccare il tempo di 52"70, che migliora ulteriormente il primato dei Giochi stabilito dall'australiana Cate Campbell, grande favorita della vigilia che, dopo avere abbassato per due volte di fila il record olimpico, è crollata sul più bello ed è rimasta addirittura fuori dal podio. Terzo posto e medaglia di bronzo per la svedese Sarah Sjöström.

giovedì 11 agosto 2016

Rio 2016: terza medaglia per la Oleksiak, bronzo alla 4x100 stile libero

E' ancora il nuoto a regalare una medaglia al Canada alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il nuoto e Penny Oleksiak, 16enne scoperta del nuoto mondiale che a questi Giochi per la terza volta è salita sul podio.
La giovane atleta ha vinto il bronzo nella 4x200 stile libero all'Olympic Aquatic Stadium, assieme a Katerine Savard, Taylor Ruck e Brittany MacLean.
La medaglia d'oro ha premiato gli Stati Uniti, che hanno preceduto l'Australia e, appunto, il Canada.

Isis: sosteneva i terroristi, canadese ucciso dalla polizia a Toronto

Aaron Driver
Un 24enne presunto sostenitore dell'Isis che, secondo le autorità, pianificata attentati kamikaze in alcune delle principali città canadesi, è morto durante un'operazione della polizia a Strathroy, circa 225 a ovest di Toronto.
L'uomo, Aaron Driver, di Winnipeg, era tenuto sotto controllo da due anni, da quando cominciò a scrivere su Twitter messaggi di sostegno al gruppo jihadista utilizzando lo pseudonimo di Harun Abduranham.
Il giovane fu arrestato a giugno dell'anno scorso e successivamente posto in regime di libertà condizionale.
Secondo l'emittente CTV, Driver pianificava un attacco in un luogo pubblico. Non è chiaro se, durante l'operazione, scattata all'alba di questo venerdì, nel timore che il 24enne si facesse esplodere in un luogo affollato, siano stati trovati esplosivi. (fonte: AGI)
Il grido d'allarme lanciato da Pegida Canada (intervista esclusiva)

lunedì 8 agosto 2016

Justin Bieber, il padre scherza sulle 'dimensioni' del figlio

Un commento davvero di cattivo gusto quello del padre di Justin Bieber, Jeremy, rivolto alle 'dimensioni' dell'organo genitale del figlio, finito sotto l'obiettivo dei paparazzi durante le vacanze estive che il cantante canadese sta trascorrendo nelle Hawaii assieme alla nuova fidanzata, la modella australiana Sahara Ray.
In un 'tweet' il padre di Justin, 41 anni, ha, in maniera grossolana, commentato: "My Boy!". E, sulle 'misure' del figlio, non pago, ha poi aggiunto anche di esserne "orgoglioso", aggiungendo tanto di battuta finale: "What do you feed that thing?" (trad.: che dai da mangiare a quella cosa?)...

Rio 2016: Oleksiak d'argento, tuffi amari

Seconda medaglia per il Canada, che alle Olimpiadi di Rio de Janeiro trova in Penelope 'Penny' Oleksiak la propria alfiera: dopo il bronzo conquistato nella staffetta 4x100 stile libero, la giovanissima nuotatrice di Toronto (ha appena 16 anni, classe 2000) ha ottenuto la medaglia d'argento nei 100 metri farfalla vinti dalla svedese Sarah Sjöström.
La Oleksiak ha fatto la differenza negli ultimi 50 metri, lasciandosi alle spalle l'americana Dana Vollmer e facendo segnare il tempo di 56"45, record nazionale canadese ma soprattutto nuovo record del mondo juniores, mentre anche il tempo della vincitrice svedese vale il nuovo recordo del mondo assoluto, 55"44.
Dalla grande soddisfazione alla grande delusione, arrivata nei tuffi sincronizzati, la gara che ha regalato a Tania Cagnotto e Francesca Dallapé la medaglia d'argento, ma che invece ha portato solo quella di legno alle canadesi Jennifer Abel e Pamela Ware, terze per quasi tutta la serie di salti, e penalizzate soltanto dall'ultimo tentativo, in cui la voglia di strafare le ha condannate al quarto posto finale, superate dalla coppia australiana.

domenica 7 agosto 2016

Chrysler Canada, vendite in calo a luglio

FCA Canada ha venduto a luglio 24.669 veicoli, in calo del 14% rispetto ai 28.534 veicoli venduti nello stesso mese del 2015.
Nei primi sette mesi dell'anno sono state vendute 178.066 unità, in aumento dell'1,2% rispetto alle 175.968 unità dello stesso periodo del 2015.
FCA Canada ha registrato vendite retail in calo del 16% a 20.886 unità, mentre le vendite alle flotte sono aumentate del 2% a 3.783 unità. Anno dopo anno, il marchio Jeep continua a riscuotere successo con 53.183 unità vendute in Canada nei primi sette mesi del 2016 rispetto alle 46.258 unità dello stesso periodo nel 2015.
Nato nel 1941, quest'anno il marchio Jeep celebra 75 anni di leadership nel segmento dei 4x4, storia militare e lo spirito di libertà e avventura. Nel progressivo annuo le vendite del marchio Jeep hanno rappresentato il 30% delle vendite totali di FCA Canada. Le vendite di Jeep Wrangler sono aumentate del 5% a 2.094 unità rispetto alle 1.996 unità di luglio 2015. (fonte: AGI)

L'Istituto Italiano di Cultura porta Reggio Emilia a Toronto

Resterà aperta fino al 13 novembre la mostra "Lo stupore del conoscere", promossa dalla Ontario Reggio Association a Toronto con il sostegno dell'Istituto Italiano di Cultura.
L'esposizione itinerante, organizzata dalla Reggio Children in collaborazione con la North American Reggio Emilia Alliance, ha iniziato a girare il mondo nel 2008 e terminerà il suo tour nel 2018. Ogni sei mesi si sposta di città nel continente nordamericano: ora è il turno di Toronto, in Canada, dove è ospitata al Fairmont Royal York Hotel.
Al pubblico canadese, la mostra racconta l'esperienza dei nidi, delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie della città di Reggio Emilia. In continuità con la precedente mostra "I cento linguaggi dei bambini", vuole riconfermare i valori che stanno alla base della filosofia educativa reggiana e, soprattutto, raccontarne i cambiamenti, le innovazioni, gli sviluppi. L'esposizione si rivolge alle realtà che ruotano attorno alla scuola e a un pubblico più vasto che ritiene fondamentale per la collettività il processo di salvaguardia ed evoluzione dei processi educativi. (fonte: AGI)

Vincenzo Di Marzo, pioggia di soldi dal Canada

Vincenzo Di Marzo
Riconoscimento per Vincenzo Di Marzo, direttore dell'Istituto di Chimica Biomolecolare del CNR di Napoli: il governo canadese gli ha infatti assegnato una "Canada Excellence Research Chair" presso l'Università Laval di Quebec. Lo stanziamento di 10 milioni di dollari finanzierà la sua ricerca dedicata allo studio della relazione tra il sistema endocannabinoide del cervello, responsabile dei segnali neurochimici come l'appetito, l'umore e la memoria, e la salute metabolica.
Di Marzo, biochimico e farmacologo di fama mondiale, è da tempo impegnato nella lotta contro l'obesità e le malattie croniche associate.
"Vincenzo Di Marzo è un leader mondiale nella chimica biomolecolare", ha affermato il ministro della Scienza canadese, Kirsty Duncan. "Il governo canadese - ha aggiunto - è orgoglioso di sostenere la sua attività di ricerca, che un giorno potrà alleviare le sofferenze di persone colpite da disturbi metabolici, come l'obesità e il diabete di tipo 2, in Canada e in tutto il mondo". (fonte: AGI)

Rio 2016: prima medaglia per il Canada

Prima medaglia per il Canada ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Si tratta di un bronzo, vinto dalla staffetta 4x100 stile libero nel nuoto femminile, in quella che doveva essere una delle gare medagliate dell'Italia di Federica Pellegrini.
Invece le azzurre hanno chiuso solo al sesto posto, mentre il podio parla tutto inglese: l'oro è infatti stato vinto dall'Australia, che ha anche stabilito il nuovo record del mondo in 3'30"65, argento gli Stati Uniti e bronzo, appunto, al Canada. La nazionale della Foglia d'Acero ha schierato al via Taylor Ruck, Sandrine Mainville, Chantal Van Landeghem e Penny Oleksak.