Le donne che hanno una gravidanza
dopo i 40 anni hanno un rischio aumentato di parto pretermine
che dipende solo da fattori biologici legati all'età, e non da
altre caratteristiche come l'aumentato rischio di diabete o il
fumo. Lo afferma uno studio pubblicato da Plos One, secondo cui
invece il tasso minore si ha tra 30 e 34 anni.
I ricercatori della CHU Sainte Justine di Montreal hanno
analizzato i dati di 184mila parti in 32 ospedali del Quebec.
anche una volta eliminati potenziali altri fattori confondenti,
scrivono gli autori, lo studio ha verificato che nelle donne con
più di 40 anni la probabilità di parto pretermine è del 14% più
alta rispetto alle 30-34enni, mentre quella di avere cesareo,
induzione del parto o altri interventi sale del 31%. Anche il
rischio di avere un figlio fortemente prematuro e' dell'1% per le
meno giovani e dello 0,6% nelle trentenni.
"In conclusione - scrivono gli autori -, questo studio ha
dimostrato che anche dopo aver tenuto conto di potenziali
fattori confondenti associati alla nascita pretermine una età
materna avanzata è associata indipendentemente a un maggior
rischio di parto pretermine". (fonte: ANSA)
mercoledì 28 febbraio 2018
Idris Elba e Sabrina Dhowre, un 'sì' in mezzo al cinema
Sabrina e Idris in pubblico |
Elba, 45 anni, famoso attore e protagonista della serie "Luther", si è buttato davanti al pubblico ai piedi della fidanzata 29enne in una scena ripresa con un telefonino da uno dei presenti e subito diventata virale.
I due si frequentano da circa un anno, dopo essersi incontrati durante una proiezione cinematografica nel cinema Rio di Dalston, quartiere di tendenza nella zona est di Londra.
Una supercar per la polizia di Toronto
La polizia dell’Ontario ha ricevuto in dotazione come regalo da un privato cittadino un veicolo molto particolare. Si tratta infatti d un Model X P90D, vera e propria 'supercar elettrica', un Suv a emissioni zero e alte prestazioni, prodotta da Tesla.
L'auto è stata presentata al Toronto Auto Show. Tuttavia la macchina, non essendo stata omologata per l’impiego di pubblica sicurezza, non potrà essere utilizzata per il servizio operativo, ma solo durante parate, eventi di sensibilizzazione e altre occasioni ufficiali.
L'auto è stata presentata al Toronto Auto Show. Tuttavia la macchina, non essendo stata omologata per l’impiego di pubblica sicurezza, non potrà essere utilizzata per il servizio operativo, ma solo durante parate, eventi di sensibilizzazione e altre occasioni ufficiali.
Milano Fashion Week, in passerella anche Winnie Harlow
C'era anche la modella canadese Winnie Harlow sulle passerelle della Milano Fashion Week in questo mese di febbraio. La ragazza, nata a Toronto nel 1994, ha sfilato per Moncler.
Nata con il nome di Chantelle Brown-Young, la Harlow è diventata famosa come testimonial di Desigual. Il noto marchio spagnolo l’ha voluta proprio per la sua carnagione particolare, che si adattava perfettamente al mood della collezione. E da allora la sua carriera come modella è decollata.
Ma la sua vita non è stata facile, per via della pigmentazione anomala della pelle causata da una malattia cronica, la vitiligine, appunto, che le è stata diagnosticata all’età di quattro anni. E' stata vittima di bullismo a scuola, al punto da dover cambiare istituto. E anche dopo, ha dovuto fare i conti con i pregiudizi, ricevendo molti no dalle agenzie dove si proponeva come modella.
Finalmente a Toronto viene notata da Shannon Boodram, che nel 2013 l’ha richiesta per un video che ha raggiunto 130.000 visualizzazioni su YouTube. La svolta è arrivata però quando Tyra Banks ha trovato la Harlow su Instagram, convincendola a iscriversi all’edizione 2014 del concorso America Next Top Model. La Harlow venne eliminata durante la seconda settimana delle finali, ma venne poi riammessa alla gara dopo essere risultata fra le più votate dal pubblico.
Nata con il nome di Chantelle Brown-Young, la Harlow è diventata famosa come testimonial di Desigual. Il noto marchio spagnolo l’ha voluta proprio per la sua carnagione particolare, che si adattava perfettamente al mood della collezione. E da allora la sua carriera come modella è decollata.
Ma la sua vita non è stata facile, per via della pigmentazione anomala della pelle causata da una malattia cronica, la vitiligine, appunto, che le è stata diagnosticata all’età di quattro anni. E' stata vittima di bullismo a scuola, al punto da dover cambiare istituto. E anche dopo, ha dovuto fare i conti con i pregiudizi, ricevendo molti no dalle agenzie dove si proponeva come modella.
Finalmente a Toronto viene notata da Shannon Boodram, che nel 2013 l’ha richiesta per un video che ha raggiunto 130.000 visualizzazioni su YouTube. La svolta è arrivata però quando Tyra Banks ha trovato la Harlow su Instagram, convincendola a iscriversi all’edizione 2014 del concorso America Next Top Model. La Harlow venne eliminata durante la seconda settimana delle finali, ma venne poi riammessa alla gara dopo essere risultata fra le più votate dal pubblico.
Le aziende friulane in Canada per l'Icco Innova Award
Renato Discenza apre i lavori a Markham |
Nasce da qui, a Toronto, l'Icco Innova Award, evento a cui hanno preso parte ospiti selezionati della comunità business dell’Ontario e delle principali istituzioni, con particolare riguardo a quelle preposte allo sviluppo dei settori innovativi in Canada, nel cui ambito c’è stato anche uno speciale focus sul Friuli, tramite un seminario, nonché la premiazione di un’azienda friulana nel corso dell’evento – con l’Italy Canada Award –, assegnato in questa occasione alla Fantoni di Osoppo, rappresentata dal referente Nord America, Paolo Ottomeni.
La delegazione friulana era composta, oltre che dalle istituzioni regionali, anche da Solari spa, Gadagroup e Besser Vacuum, guidate dal presidente CCIAA, Giovanni Da Pozzo, e dalla presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, oltre che da Giorgio Alberti delegato del rettore per la mobilità internazionale: è il frutto del progetto dell’Innovation Desk Icco, in cui le imprese friulane possono trovare aiuto e assistenza per il mercato dell’Ontario.
Natasha Henstridge è di nuovo una donna single
Natasha Henstridge, attrice classe 1974 originaria di Springdale, è di nuovo una donna 'single'. L'attrice di "Specie Mortale" (titolo originale "The Species"), che recentemente aveva accusato Brett Ratner di molestie, ha infatti completato, dopo quattro anni di lotte burocratiche, l'addio all'attore e cantautore scozzese Darius Campbell, da cui aveva deciso di separarsi dopo solo due anni di matrimonio.
Il tema del contendere riguardava, come spesso capita in questi casi, l'aspetto economico, con la Henstridge che è riuscita a impedire che l'ex marito potesse avere accesso agli emolumenti da lei percepiti durante la propria carriera cinematografica. A lei rimarranno anche i gioielli, l'auto Lexus di proprietà, gli effetti personali e il denaro percepito dalla Screen Actors Guild‐American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). A Campbell andranno invece la casa della coppia in Europa, la Jeep Wrangler e l'interezza dei guadagni personali.
Il tema del contendere riguardava, come spesso capita in questi casi, l'aspetto economico, con la Henstridge che è riuscita a impedire che l'ex marito potesse avere accesso agli emolumenti da lei percepiti durante la propria carriera cinematografica. A lei rimarranno anche i gioielli, l'auto Lexus di proprietà, gli effetti personali e il denaro percepito dalla Screen Actors Guild‐American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). A Campbell andranno invece la casa della coppia in Europa, la Jeep Wrangler e l'interezza dei guadagni personali.
martedì 27 febbraio 2018
L'uomo in Nord America già 24mila anni fa
I primi esseri umani sono arrivati
in Nord America 10mila anni prima del previsto: avrebbero
attraversato lo stretto di Bering già 24mila anni fa, rimanendo
poi isolati tra ghiacci e steppe fino alla fine dell'ultima era
glaciale, quando è cominciata la loro opera di colonizzazione
del continente. Lo hanno scoperto gli antropologi
dell'Università di Montreal, datando i resti di alcuni animali
ritrovati nel più antico insediamento umano del Canada, quello
della grotta di Bluefish, vicino al confine con l'Alaska: i
risultati sono pubblicati sulla rivista Plos One.
I ricercatori hanno impiegato quasi due anni per esaminare ben 36mila frammenti ossei ritrovati nel sito archeologico e conservati al museo di storia canadese a Gatineau. Tra tutti questi reperti, soltanto 15 riportavano segni inequivocabilmente riconducibili alla mano dell'uomo. In particolare, i paleontologi hanno trovato ''sulla superficie delle ossa alcune linee dritte, disposte a 'V', che sono state tracciate con strumenti di pietra usati per scuoiare gli animali'', come spiega la coordinatrice dello studio, Ariane Burke. La datazione al radiocarbonio dei reperti ha mostrato che l'osso più antico, quello di una mandibola di cavallo (segnata probabilmente nel tentativo di tagliare la lingua dell'animale), risale a ben 24mila anni fa.
Questo risultato conferma dunque la prima datazione dell'insediamento fatta dall'archeologo Jacques Cinq-Mars, che lavorò nella grotta tra il 1977 e il 1987. Anche Cinq-Mars aveva datato al radiocarbonio alcune ossa di animali trovate nella grotta, ma il suo studio era stato contestato in quanto nulla dimostrava che quelle carcasse fossero finite nella grotta per mano dell'uomo e non per altre cause naturali. (fonte: ANSA)
I ricercatori hanno impiegato quasi due anni per esaminare ben 36mila frammenti ossei ritrovati nel sito archeologico e conservati al museo di storia canadese a Gatineau. Tra tutti questi reperti, soltanto 15 riportavano segni inequivocabilmente riconducibili alla mano dell'uomo. In particolare, i paleontologi hanno trovato ''sulla superficie delle ossa alcune linee dritte, disposte a 'V', che sono state tracciate con strumenti di pietra usati per scuoiare gli animali'', come spiega la coordinatrice dello studio, Ariane Burke. La datazione al radiocarbonio dei reperti ha mostrato che l'osso più antico, quello di una mandibola di cavallo (segnata probabilmente nel tentativo di tagliare la lingua dell'animale), risale a ben 24mila anni fa.
Questo risultato conferma dunque la prima datazione dell'insediamento fatta dall'archeologo Jacques Cinq-Mars, che lavorò nella grotta tra il 1977 e il 1987. Anche Cinq-Mars aveva datato al radiocarbonio alcune ossa di animali trovate nella grotta, ma il suo studio era stato contestato in quanto nulla dimostrava che quelle carcasse fossero finite nella grotta per mano dell'uomo e non per altre cause naturali. (fonte: ANSA)
NHL trade deadline: Karlsson resta a Ottawa, Nash a Boston
Tanto rumore per nulla. La 'trade deadline' invernale doveva portare blockbuster trade in serie e scambi spettacolari, primo fra tutti quello di Erik Karlsson verso Las Vegas, Tampa Bay o San Jose. Alla fine, invece, King Erik è rimasto in Canada e in quella squadra, gli Ottawa Senators, di cui è un simbolo, sebbene con qualche inevitabile mugugno dei tifosi a causa della pessima stagione corrente.
Fra i passaggi più interessanti, quello di Rick Nash, che dai New York Rangers è approdato ai Boston Bruins, mentre Paul Stastny, colonna di St.Louis, è andato a vestire la maglia dei Winnipeg Jets, sempre più 'Stanley Cup Contender', in cambio di una prima scelta 2018 e piccolezze. Meritano un cenno anche i passaggi di Evander Kane da Buffalo a San Jose, di Tomas Tatar da Detroit a Las Vegas e di Thomas Vanek da Vancouver a Columbus.
Fra i passaggi più interessanti, quello di Rick Nash, che dai New York Rangers è approdato ai Boston Bruins, mentre Paul Stastny, colonna di St.Louis, è andato a vestire la maglia dei Winnipeg Jets, sempre più 'Stanley Cup Contender', in cambio di una prima scelta 2018 e piccolezze. Meritano un cenno anche i passaggi di Evander Kane da Buffalo a San Jose, di Tomas Tatar da Detroit a Las Vegas e di Thomas Vanek da Vancouver a Columbus.
"O Canada" cambia, l'inno perde il genere maschile
L'inno nazionale canadese diventa
di 'genere neutrale'. Dopo una polemica durata quasi due anni,
il Senato di Ottawa ha approvato un disegno di legge che cambia alcune
parole di "O Canada". 'In all thy sons command' (nel comando di
tutti i tuoi figli), nella seconda riga, verrà infatti sostituito da 'In
all of us command' (al comando di tutti noi).
L'inno "O Canada" era stato scritto da Robert Stanley Wei nel 1908 ed era stato scelto ufficialmente come inno nazionale canadese nel 1980. Da allora per ben 12 volte si era tentato di approvare leggi per eliminare la parola 'sons' (figli), considerata discriminatoria nei confronti del genere femminile.
La legge attualmente approvata dal Senato era già passata alla Camera nel giugno 2016, ma aveva trovato una forte opposizione da parte dei Conservatori. Il provvedimento è stato una creatura del deputato liberale Mauril Belanger, morto a 61 anni poco dopo il 'sì' alla Camera. Per rendergli onore, durante il suo funerale fu intonata una versione 'gender neutral' dell'inno. Ora manca solo il 'consenso reale' per diventare definitivamente legge.
"Sono molto felice - ha detto la senatrice dell'Ontario, Frances Lankin - sono trent'anni che cerchiamo di rendere l'inno, una cosa importante del nostro Paese, inclusivo di tutti noi. Può sembrare una cosa piccola, solo due parole, ma in realtà è una cosa grande. Ora possiamo cantare con orgoglio sapendo che la legge è dalla parte nostra in termini di parole".
Secondo alcuni conservatori, invece, una decisione del genere andrebbe presa dopo un referendum. "Sono contrariato - ha detto il senatore del Manitoba, Don Plett - credo che i canadesi vogliano dire la loro quando si tratta del proprio inno nazionale. Si tratta di una questione su cui decidere spetta al popolo, non solo a un paio di senatori indipendenti. (fonte: ANSA/Gina Di Meo)
L'inno "O Canada" era stato scritto da Robert Stanley Wei nel 1908 ed era stato scelto ufficialmente come inno nazionale canadese nel 1980. Da allora per ben 12 volte si era tentato di approvare leggi per eliminare la parola 'sons' (figli), considerata discriminatoria nei confronti del genere femminile.
La legge attualmente approvata dal Senato era già passata alla Camera nel giugno 2016, ma aveva trovato una forte opposizione da parte dei Conservatori. Il provvedimento è stato una creatura del deputato liberale Mauril Belanger, morto a 61 anni poco dopo il 'sì' alla Camera. Per rendergli onore, durante il suo funerale fu intonata una versione 'gender neutral' dell'inno. Ora manca solo il 'consenso reale' per diventare definitivamente legge.
"Sono molto felice - ha detto la senatrice dell'Ontario, Frances Lankin - sono trent'anni che cerchiamo di rendere l'inno, una cosa importante del nostro Paese, inclusivo di tutti noi. Può sembrare una cosa piccola, solo due parole, ma in realtà è una cosa grande. Ora possiamo cantare con orgoglio sapendo che la legge è dalla parte nostra in termini di parole".
Secondo alcuni conservatori, invece, una decisione del genere andrebbe presa dopo un referendum. "Sono contrariato - ha detto il senatore del Manitoba, Don Plett - credo che i canadesi vogliano dire la loro quando si tratta del proprio inno nazionale. Si tratta di una questione su cui decidere spetta al popolo, non solo a un paio di senatori indipendenti. (fonte: ANSA/Gina Di Meo)
lunedì 26 febbraio 2018
Morbo di Parkinson, scoperto fattore base della morte cellulare
Scott Ryan, un ricercatore
dell'Università di Guelph, in Canada, ha scoperto uno dei
fattori alla base della morte delle cellule nervose nel morbo
di Parkinson.
I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, aprono la strada a nuovi potenziali trattamenti in grado di rallentare la progressione di questa malattia neurodegenerativa. Ryan ha scoperto che la cardiolipina, una molecola che si trova all'interno delle cellule nervose aiuta a garantire che una proteina chiamata alfa-sinucleina funzioni correttamente. Il cattivo funzionamento di questa proteina porta ai depositi proteici che sono il segno distintivo del Parkinson. Questi depositi sono tossici per le cellule nervose che controllano i movimenti volontari. Quando si accumulano troppi depositi, le cellule nervose muoiono.
"Identificare il ruolo cruciale che la cardiolipina gioca nel mantenere funzionali queste proteine significa che la cardiolipina può rappresentare un nuovo obiettivo per lo sviluppo di terapie contro il morbo di Parkinson", ha detto Ryan. "Attualmente non ci sono trattamenti che impediscono alle cellule nervose di morire", ha aggiunto. (fonte: AGI)
I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, aprono la strada a nuovi potenziali trattamenti in grado di rallentare la progressione di questa malattia neurodegenerativa. Ryan ha scoperto che la cardiolipina, una molecola che si trova all'interno delle cellule nervose aiuta a garantire che una proteina chiamata alfa-sinucleina funzioni correttamente. Il cattivo funzionamento di questa proteina porta ai depositi proteici che sono il segno distintivo del Parkinson. Questi depositi sono tossici per le cellule nervose che controllano i movimenti volontari. Quando si accumulano troppi depositi, le cellule nervose muoiono.
"Identificare il ruolo cruciale che la cardiolipina gioca nel mantenere funzionali queste proteine significa che la cardiolipina può rappresentare un nuovo obiettivo per lo sviluppo di terapie contro il morbo di Parkinson", ha detto Ryan. "Attualmente non ci sono trattamenti che impediscono alle cellule nervose di morire", ha aggiunto. (fonte: AGI)
Pericolo morbillo su un volo Zurigo-Toronto
Pericolo morbillo per i passeggeri di un volo Zurigo-Toronto del 12 febbraio scorso, decollato alle 10.30 dal territorio della Svizzera. La malattia infettiva è stata infatti confermata in un neonato che viaggiava sull'aereo.
L'Ufficio di sanità pubblica canadese ha avvertito i passeggeri che potrebbero essere stati esposti al virus. Il consiglio è quello di farsi visitare in un centro medico per evitare la propagazione dell'infezione, molto contagiosa e particolarmente pericolosa nei bambini sotto l'anno non vaccinati, nelle donne incinte e nelle persone con un sistema immunitario compromesso. (fonte Ticinoonline)
L'Ufficio di sanità pubblica canadese ha avvertito i passeggeri che potrebbero essere stati esposti al virus. Il consiglio è quello di farsi visitare in un centro medico per evitare la propagazione dell'infezione, molto contagiosa e particolarmente pericolosa nei bambini sotto l'anno non vaccinati, nelle donne incinte e nelle persone con un sistema immunitario compromesso. (fonte Ticinoonline)
NHL, Senators sul punto di cedere Karlsson
Bobby Ryan ed Erik Karlsson |
Fari puntati su Ottawa, dove i Senators, alle prese con una stagione da dimenticare, e che già hanno ceduto Dion Phaneuf portando in Canada lo slovacco Marian Gaborik, penseranno a sfoltire rosa e tetto di spesa per poter costruire una squadra di alto livello nella prossima stagione puntando su nuovi leader ma, soprattutto, su una buona dose di prime scelte di qualità.
Clamorosa però l'operazione che si prospetta, incentrata sul capitano di lungo corso Erik Karlsson, che prima di quest'anno tutti avrebbero pensato finisse la stagione in biancorossonero. Tampa Bay e Las Vegas parrebbero essere le due formazioni più seriamente intenzionate ad acquisire i suoi servigi, con l'obbligo però di aggiungere al 'pacco' Bobby Ryan e, forse, uno fra Mike Hofman e Zack Smith. Proprio per sopperire a questo sovrannumero di giocatori, lo scambio potrebbe interessare anche una terza squadra, che secondo alcune voci potrebbe essere quella dei Montreal Canadiens.
Pyeongchang 2018: Canada senza NHL ribaltato, Germania alla finale dell'hockey
Cocente delusione per il Canada alle Olimpiadi di Pyeongchang in cui, dopo la sconfitta nella finale dell'hockey femminile per mano delle arcirivali degli Stati Uniti, ha dovuto subire un ancora più cocente ko nella semifinale del torneo maschile contro la carneade Germania.
Il risultato della semifinale è stato di 4-3 per i tedeschi, che hanno così punito la presunzione nordamericana di aver voluto inviare in Corea del Sud solo giocatori provenienti dai campionati europei, tagliando in questo modo le 'stelle' della National Hockey League.
Nella finale di consolazione per ottenere la medaglia di bronzo, il Canada si è poi imposto con il punteggio di 6-4 sulla Repubblica Ceca, mentre, nella finale per l'oro, alla fine l'ha spuntata la Russia, o meglio, la squadra russa che gareggia senza bandiera per motivi di doping, che ha superato la valorosa Germania per 4-3 soltanto all'overtime.
Il risultato della semifinale è stato di 4-3 per i tedeschi, che hanno così punito la presunzione nordamericana di aver voluto inviare in Corea del Sud solo giocatori provenienti dai campionati europei, tagliando in questo modo le 'stelle' della National Hockey League.
Nella finale di consolazione per ottenere la medaglia di bronzo, il Canada si è poi imposto con il punteggio di 6-4 sulla Repubblica Ceca, mentre, nella finale per l'oro, alla fine l'ha spuntata la Russia, o meglio, la squadra russa che gareggia senza bandiera per motivi di doping, che ha superato la valorosa Germania per 4-3 soltanto all'overtime.
sabato 24 febbraio 2018
Pyeongchang 2018, atleta canadese arrestato per furto d'auto
Momento negativo per la delegazione del Canada a Pyeongchang, sede dei Giochi Olimpici invernali. Dopo le due clamorose sconfitte che hanno estromesso le squadre maschili e femminili dall'oro olimpico, il 35enne sciatore DaveDuncan, accusato di aver rubato un'auto, è stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia coreana.
Secondo quanto riportato dai media, assieme ad almeno un altro membro della delegazione del Canada la notte scorsa avrebbe rubato un veicolo in sosta con il motore acceso. La polizia ha dichiarato che il conducente, la cui identità non è però stata rivelata, aveva un livello alcoolico oltre il limite di legge.
Duncan è uno sciatore freestyle, specialità skicross; e ai Giochi coreani ha ottenuto un settimo posto. (fonte: ANSA)
Secondo quanto riportato dai media, assieme ad almeno un altro membro della delegazione del Canada la notte scorsa avrebbe rubato un veicolo in sosta con il motore acceso. La polizia ha dichiarato che il conducente, la cui identità non è però stata rivelata, aveva un livello alcoolico oltre il limite di legge.
Duncan è uno sciatore freestyle, specialità skicross; e ai Giochi coreani ha ottenuto un settimo posto. (fonte: ANSA)
venerdì 23 febbraio 2018
Pyeongchang 2018: Canada, sconfitta bruciante nell'hockey femminile
Sconfitta durissima per l'hockey ghiaccio femminile 'made in Canada', costretto a bere l'amaro calice della sconfitta, battute per 3-2 dopo gli shootout dai rivali di sempre, gli Stati Uniti, che ritrovano invece l'oro olimpico dopo 20 anni. Match-winner, alla sesta serie di penalty, Jocelyne Lamoureux-Davidson.
La gara aveva visto le americane andare in vantaggio nel primo periodo, quindi con una maiuscola seconda frazione, la squadra della 'foglia d'acero' era riuscita a rovesciare la situazione, ma nel finale del terzo drittel le statunitensi avevano trovato la rete del pareggio, portando così l'incontro dapprima all'overtime e quindi ai rigori.
Era dai Giochi di Nagano 1998, l'edizione dove l'hockey in rosa aveva fatto il suo esordio a Cinque Cerchi, che gli Stati Uniti non riuscivano a rivincere il titolo
olimpico. Da Salt Lake City 2002 a Sochi 2014 la medaglia d'oro era sempre stata vinta dalle canadesi.
Alla gioia per la vittoria, arrivata in coincidenza con la celebrazione del 'Miracle on Ice' (la vittoria della squadra universitaria americana di hockey nel 1980 sulla potente nazionale dell'Unione Sovietica ai Giochi di Lake Placid), si è unito anche il presidente americano Donald Trump, con un tweet di complimenti alle 'ragazze a stelle e striscie'. E un twitter di gioia proprio riferito alla Lamoureux-Davidson è stato lanciato niente meno che da Britney Spears.
La medaglia di bronzo è andata alla Finlandia, impostasi pure 3-2, ma nei 60' regolamentari, sulla squadra delle atlete olimpiche della Russia.
La gara aveva visto le americane andare in vantaggio nel primo periodo, quindi con una maiuscola seconda frazione, la squadra della 'foglia d'acero' era riuscita a rovesciare la situazione, ma nel finale del terzo drittel le statunitensi avevano trovato la rete del pareggio, portando così l'incontro dapprima all'overtime e quindi ai rigori.
Era dai Giochi di Nagano 1998, l'edizione dove l'hockey in rosa aveva fatto il suo esordio a Cinque Cerchi, che gli Stati Uniti non riuscivano a rivincere il titolo
olimpico. Da Salt Lake City 2002 a Sochi 2014 la medaglia d'oro era sempre stata vinta dalle canadesi.
Alla gioia per la vittoria, arrivata in coincidenza con la celebrazione del 'Miracle on Ice' (la vittoria della squadra universitaria americana di hockey nel 1980 sulla potente nazionale dell'Unione Sovietica ai Giochi di Lake Placid), si è unito anche il presidente americano Donald Trump, con un tweet di complimenti alle 'ragazze a stelle e striscie'. E un twitter di gioia proprio riferito alla Lamoureux-Davidson è stato lanciato niente meno che da Britney Spears.
La medaglia di bronzo è andata alla Finlandia, impostasi pure 3-2, ma nei 60' regolamentari, sulla squadra delle atlete olimpiche della Russia.
Trudeau incontra il premier indiano, ma resta l'imbarazzo
Justin Trudeau e Narendra Modi |
Trudeau, accompagnato dalla moglie e dai tre figli, è in India da cinque giorni, e soltanto adesso ha cominciato la parte ufficiale della sua visita con un incontro ufficiale con Modi, per discutere temi bilaterali riguardanti commercio, difesa, cooperazione per il nucleare civile, spazio, lotta ai mutamenti climatici e istruzione.
Lo stesso Trudeau aveva condannato l'inclusione nella sua delegazione e l'invito al ricevimento in suo onore nella capitale indiana di Atwal, che in gioventù era stato leader del movimento nazionalista sikh impegnato nella costituzione del Khalistan, uno Stato che dovrebbe nascere nelle terre del Punjab, oggi divise fra Pakistan e India. L'invito ad Atwal era stato poi revocato in fretta e furia. Fonti giornalistiche indiane hanno comunque ricordato che Trudeau ha partecipato lo scorso anno a una manifestazione a Toronto dell'ala più radicale pro-Khalistan dei sikh residenti in Canada. (fonte: ANSA)
Giardiniere serial killer, trovati i resti di sei vittime gay a Toronto
Un serial killer si è aggirato per anni lungo le vie di Toronto. La polizia canadese, nei giorni scorsi, ha infatti scoperto i resti di sei uomini in
alcune fioriere in una proprietà nelle vicinanze della importante area della comunità
gay cittadina.
Sotto accusa è un giardiniere 66enne, Bruce McArthur, arrestato il mese scorso dopo che un uomo è stato trovato legato nel suo appartamento. La polizia lo stava già sorvegliando dopo la scomparsa di una delle vittime, poi identificata come una persona con cui il giardiniere aveva avuto una relazione.
Le autorità ritengono che il ritrovamento dei resti sia solo la punta di un iceberg per altri casi di persone scomparse misteriosamente nella comunità gay. Come conseguenza immediata si è deciso di riesaminare centinaia di 'cold case'.
Le preferenze del presunto serial killer andavano verso persone avanti con gli anni e sovrappeso, che adescava tramite app dedicate ad incontri per omosessuali oppure girando in città con il proprio furgone. I resti delle vittime sono stati trovati in abitazioni nei cui prati McArthur aveva svolto dei lavori.
Sotto accusa è un giardiniere 66enne, Bruce McArthur, arrestato il mese scorso dopo che un uomo è stato trovato legato nel suo appartamento. La polizia lo stava già sorvegliando dopo la scomparsa di una delle vittime, poi identificata come una persona con cui il giardiniere aveva avuto una relazione.
Le autorità ritengono che il ritrovamento dei resti sia solo la punta di un iceberg per altri casi di persone scomparse misteriosamente nella comunità gay. Come conseguenza immediata si è deciso di riesaminare centinaia di 'cold case'.
Le preferenze del presunto serial killer andavano verso persone avanti con gli anni e sovrappeso, che adescava tramite app dedicate ad incontri per omosessuali oppure girando in città con il proprio furgone. I resti delle vittime sono stati trovati in abitazioni nei cui prati McArthur aveva svolto dei lavori.
Pyeongchang 2018, il trionfo di Tessa Virtue e Scott Moir
Tessa Virtue e Scott Moir (sito ufficiale) |
I due canadesi ripetono così l'impresa ottenuta otto anni fa 'in casa', a Vancouver, ottenendo la propria quinta medaglia olimpica, un record assoluto nel pattinaggio, di cui due d'oro solo qui in Corea dopo quella conquistata nel team event.
Come scrive l'inviato dell'ANSA, "Tessa e Scott sono una cosa sola sul ghiaccio da una vita, in mezzo medaglie, cinque alle Olimpiadi. Il loro 'Moulin Rouge' ha fatto impazzire gli spalti. Vale oro".
Persino la stessa Virtue pare non crederci: "Non pensavo che saremmo arrivati a questo punto. Una gara memorabile, speciale, la ciliegina sulla torta della nostra carriera". "L'oro vinto in casa a Vancouver non lo dimenticheremo mai - incalza Moir -, ma qui siamo stati una cosa sola con i nostri cuori. Se dovessimo finire qui possiamo dire di essere felici".
domenica 18 febbraio 2018
Pyeongchang 2018: hockey femminile, rissa fra Canada e USA
L'inizio della rissa |
Anche a Pyeongchang, nella fase di qualificazione, la tensione non è mancata, e nel finale di gara è sfociata in una megarissa, fatto inconsueto nello sport femminile, anche se di contatto, come l'hockey.
Il tutto nei pressi della porta canadese, dopo una convulsa fase di gioco, con due americane ad accanirsi contro una canadese, subito difesa dalle compagne.
Gli arbitri, anche loro donne, sono intervenuti subito per cercare di riportare la calma, riuscendoci a stento. Subito dopo è arrivata la sirena finale, che ha sancito la vittoria canadese per 2-1.
Filippine polemiche, salta l'ordine degli elicotteri canadesi
Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine, ha deciso di cancellare una
commessa da 235 milioni di dollari con il Canada per la
fornitura di 16 elicotteri militari, dopo che il governo di
Ottawa ha ordinato una revisione dell'intesa a causa di una serie di timori sull'applicazione dei diritti umani nel Paese asiatico.
L'annuncio è arrivato all'indomani della notizia che la Corte Penale Internazionale dell'Aja ha avviato indagini preliminari per crimini contro l'umanità nei confronti di Duterte per la sua 'guerra alla droga' che ha già causato circa quattromila morti.
"Voglio dire alle forze armate di tagliare l'accordo. Non andate più avanti, in qualche modo cercheremo un altro fornitore", ha affermato il capo di Stato filippino, riferendosi all'acquisto degli elicotteri 412EPI, annunciato questa settimana. I mezzi erano destinati a una serie di missioni, come soccorso nei disastri, ricerca e salvataggio, trasporto passeggeri e utilità e, secondo fonti di Manila, anche per operazioni "anti-terrorismo", inclusa l'evacuazione di soldati feriti nei combattimenti contro militanti islamici nel sud e guerriglieri comunisti in altre zone del Paese.
"Non compro più da Canada e Stati Uniti perché c'è sempre una condizione annessa", ha sottolineato Duterte, che ha fatto sapere di rispettare la posizione di Ottawa, ribadendo però che sarà inevitabile per le forze filippine usare gli elicotteri "contro ribelli e terroristi". "Se non posso usare le armi e gli elicotteri, allora sarebbe meglio che lasciassi il governo a loro", ha proseguito, sottolineando che "la ragione per la quale compro elicotteri è perché voglio finire" i miliziani. (fonte: AGI)
L'annuncio è arrivato all'indomani della notizia che la Corte Penale Internazionale dell'Aja ha avviato indagini preliminari per crimini contro l'umanità nei confronti di Duterte per la sua 'guerra alla droga' che ha già causato circa quattromila morti.
"Voglio dire alle forze armate di tagliare l'accordo. Non andate più avanti, in qualche modo cercheremo un altro fornitore", ha affermato il capo di Stato filippino, riferendosi all'acquisto degli elicotteri 412EPI, annunciato questa settimana. I mezzi erano destinati a una serie di missioni, come soccorso nei disastri, ricerca e salvataggio, trasporto passeggeri e utilità e, secondo fonti di Manila, anche per operazioni "anti-terrorismo", inclusa l'evacuazione di soldati feriti nei combattimenti contro militanti islamici nel sud e guerriglieri comunisti in altre zone del Paese.
"Non compro più da Canada e Stati Uniti perché c'è sempre una condizione annessa", ha sottolineato Duterte, che ha fatto sapere di rispettare la posizione di Ottawa, ribadendo però che sarà inevitabile per le forze filippine usare gli elicotteri "contro ribelli e terroristi". "Se non posso usare le armi e gli elicotteri, allora sarebbe meglio che lasciassi il governo a loro", ha proseguito, sottolineando che "la ragione per la quale compro elicotteri è perché voglio finire" i miliziani. (fonte: AGI)
venerdì 16 febbraio 2018
Pyeongchang 2018: Shannon-Ogbani Abeba, dal Canada all'Eritrea
Shannon-Ogbani Abeba, alfiere dell'Eritrea ai Giochi |
sabato 10 febbraio 2018
Pyeongchang 2018, tutti i numeri del Canada
Nell'eterna, assurda, assillante e isterica corsa al politically correct, il Canada alle Olimpiadi di Pyengchang non ha avuto un portabandiera, ma due: un uomo e una donna (mancano però un trans, un nano e un travestito, gravi scorrettezze): i due prescelti sono Scott Moir e Tessa Virtue (ma chi citare per primo? O per prima?...), campioni del pattinaggio artistico canadese.
La delegazione nordamericana, la seconda più numerosa ai Giochi coreani, conta di ben 225 atleti e 87 allenatori. La pipiù anziana è Cheryl Bernard, medaglia d'argento nel curling nel 2010. I più giovani sono due 16enni, entrambi membri della squadra di snowboard, Eliot Grondin, fra gli uomini, Elizabeth Hosking in campo femminile.
Per quanto riguarda le Province, l'Alberta è quella più rappresentata con 54 atleti. Sono invece 119 i 'rookie' alla loro prima Olimpiade, mentre sono 46 coloro che hanno vinto almeno una medaglia. Per Jasey-Jay Anderson sarà invece la sesta partecipazione ai Giochi, record assoluto per un canadese alle Olimpiadi invernali.
La delegazione nordamericana, la seconda più numerosa ai Giochi coreani, conta di ben 225 atleti e 87 allenatori. La pipiù anziana è Cheryl Bernard, medaglia d'argento nel curling nel 2010. I più giovani sono due 16enni, entrambi membri della squadra di snowboard, Eliot Grondin, fra gli uomini, Elizabeth Hosking in campo femminile.
Per quanto riguarda le Province, l'Alberta è quella più rappresentata con 54 atleti. Sono invece 119 i 'rookie' alla loro prima Olimpiade, mentre sono 46 coloro che hanno vinto almeno una medaglia. Per Jasey-Jay Anderson sarà invece la sesta partecipazione ai Giochi, record assoluto per un canadese alle Olimpiadi invernali.
venerdì 9 febbraio 2018
Pyeongchang 2018: Sky ed Eurosport, incredibile 'no' alle dirette
Il comunicato di Eurosport, come arrampicarsi sui vetri... |
E' tristemente ironico osservare ancora la pubblicità che parla di Eurosport come la 'casa delle Olimpiadi' o altri trailer in scena sulle televisioni di Rupert Murdoch, quando ormai sono tutti consapevoli che su satellite non si vedrà alcuna diretta, sostituita beffardamente da repliche di 'fondamentali' gare di snooker. Questo nell'anno in cui, parole del presidente del CONI, Giovanni Malagò, l'Italia ambiva a raggiungere un numero di medaglie a doppia cifra.
Al di là dell'aspetto legato alla pura informazione, l'aspetto più negativo riguarda il fatto che molta gente si sia abbonata a Sky proprio perché consapevole del garantito programma olimpico promesso da Eurosport. Solo il giorno prima del via, invece, ecco la doccia fredda. Eurosport in versione 'olimpica' sarà attiva solo sul digitale, all'interno del 'pacchetto' di Mediaset Premium. Da un gruppo che così bene stava facendo all'interno del mondo dello sport non ce lo si aspettava davvero. Non ci si può che unire alle più che giustificate proteste degli abbonati crudelmente beffati.
Pyeongchang 2018, fra Canada e Russia è lite in caffetteria
Un russo e un canadese entrano in un caffè... sembra l'inizio di una barzelletta, invece è stato il principio di un vero e proprio caso diplomatico che ha gettato un'ombra di queste Olimpiadi invernali sudcoreane.
Di certo si sa solo che un rappresentante della delegazione russa sarebbe stato ingiuriato, forse addirittura minacciato, da un canadese, non si sa se atleta, allenatore o altro, ma comunque collegato alla delegazione nordamericana a Pyeongchang.
Eric Myles, direttore del comitato olimpico canadese, ha ritenuto necessario convocare una conferenza stampa in cui ha ribadito come le due delegazioni si siano confrontate e tutto sia stato rimesso a posto. "E' tutto ok", ha detto Myles, "ma se qualcosa dovesse essere successo, ci dispiace molto".
Di certo si sa solo che un rappresentante della delegazione russa sarebbe stato ingiuriato, forse addirittura minacciato, da un canadese, non si sa se atleta, allenatore o altro, ma comunque collegato alla delegazione nordamericana a Pyeongchang.
Eric Myles, direttore del comitato olimpico canadese, ha ritenuto necessario convocare una conferenza stampa in cui ha ribadito come le due delegazioni si siano confrontate e tutto sia stato rimesso a posto. "E' tutto ok", ha detto Myles, "ma se qualcosa dovesse essere successo, ci dispiace molto".
giovedì 8 febbraio 2018
Fake Porn, nessuno è al sicuro secondo un servizio della CBC
Un'app sofisticata viene utilizzata per creare filmati pornografici 'fake', utilizzando parti di video privati di utenti del web, inserendo parti dei loro corpi su parti di attori e attrici pornografiche, per diffondere in rete video ad alto contenuto sessuale che potrebbero avere in primo piano il volto di ognuno di noi.
Ne parla diffusamente in apertura sul proprio sito online la CBC, la rete di stato canadese.
La tecnologia usata utilizza in maniera distorta l'applicazione FakeApp. Tra le personalità più importanti il cui volto è stato 'trapiantato' su quello di attori pornografici per realizzare video 'vietati ai minori' ci sono Daisy Ridley (protagonisti dell'ultimo "Guerre Stellari"), Gal Gadot e Jenna Fischer ("The Office").
Ne parla diffusamente in apertura sul proprio sito online la CBC, la rete di stato canadese.
La tecnologia usata utilizza in maniera distorta l'applicazione FakeApp. Tra le personalità più importanti il cui volto è stato 'trapiantato' su quello di attori pornografici per realizzare video 'vietati ai minori' ci sono Daisy Ridley (protagonisti dell'ultimo "Guerre Stellari"), Gal Gadot e Jenna Fischer ("The Office").
Pyeongchang 2018, Kelly capitano del Canada dell'hockey
Chris Kelly con la maglia di Belleville, farm-team di Ottawa |
Il giocatore nativo di Toronto, 37 anni, è uno degli elementi di spicco di una squadra defraudata dei 'big' della NHL per decisione della stessa lega pro nordamericana.
Rimasto senza contratto dopo una breve esperienza in AHL con i Belleville Senators, Kelly ha già guidato la nazionale canadese alla vittoria della Coppa Spengler a Davos poco più di due mesi fa.
In carriera ha disputato ben 833 partite in NHL con Ottawa Senators (2003-2011 e 2016-2018) e Boston Bruins (2011-2016), a cui vanno aggiunte 92 gare di playoff. Con Boston ha trionfato nella Stanley Cup del 2011.
Quebec, l'inchiesta della follia: "Troppi lavoratori bianchi"
Si propone, interamente, di seguito, l'articolo di Lorenzo Vita tratto da Il Giornale, dedicato a un bizzarro reportage della radiotelevisione canadese sul mondo del lavoro in Quebec.
Canada, l'inchiesta della radio pubblica: "In Quebec lavorano troppi bianchi"
Un reportage della Canadian Broadcasting Corporation, finanziata con fondi pubblici, ha denunciato che negli uffici pubblici del Quebec lavorano "troppi bianchi". "Sono sovrarappresentati nella forza lavoro del settore pubblico"
di Lorenzo Vita
Negli ultimi anni, il Canada ha certamente fatto parlare di sé per essere diventato il regno del politicamente corretto. L'ultima, in questo senso, è l'uscita del primo ministro Justin Trudeau che pur di evitare di utilizzare la parola "mankind" - troppo virile usare il "man" - ha bloccato una donna che usava quella parola e ha voluto utilizzare un termine diverso, gender-free e cioè "peoplekind".
Ma questa è solo l'ennesima trovata di un Paese che, sotto la guida del giovane rampollo della famiglia Trudeau, sta assumendo caratteristiche a volte addirittura comiche per aver virato verso una deriva non di uguaglianza, ma di vera e propria ossessione verso ogni cosa che possa indicare un minimo senso di differenza fra esseri umani. Insomma, nel Canada del terzo millennio sembra proprio che essere diversi l'uno dall'altro sia un problema ed è opportuno che tutto sia perfettamente uguale fra le diverse componenti del Paese, anche se nessuno considera questa battaglia come qualcosa di estremamente rilevante. E per questo è opportuno livellare qualsiasi cosa non in base ai meriti, come dovrebbe essere, ma in base alla semplice appartenenza sessuale ed etnica.
Il livellamento, ovviamente, deve esserci anche nel lavoro. Ed è così che nasce il reportage della Canadian Broadcasting Corporation (CBC), nota nel Canada francese come Société Radio-Canada, dal titolo abbastanza discutibile: "I dipendenti del settore pubblico del Québec sono troppo bianchi". Secondo il reporter che ha svolto l'inchiesta per la radio pubblica canadese, "anche se un milione di Quebecker sono minoranze visibili - così vengono definite dall'autore -, non sono rappresentati abbastanza nei ministeri e negli enti pubblici della provincia". Secondo quanto deciso con la "Loi sur l'accès à l’égalité en emploi dans des organismes publics" - per gli anglofoni "act respecting equal access to employment in public bodies" - la Commissione per i diritti umani fissa periodicamente degli obiettivi di assunzione di forza lavoro per ogni minoranza e per ciascun ente pubblico. Il tutto secondo criteri specifici che variano in base alla regione o alla città di riferimento e a seconda del numero dei componenti di ogni minoranza. Questo per garantire che ogni etnia o sesso abbia un numero proporzionato di dipendenti pubblici.
In questo sistema di livellamento obbligatorio di tutte le minoranze, il Québec, per Radio-Canada, ha un problema molto serio: troppi bianchi. L'autore del rapporto, Thomas Gerbet, elenca, infatti, diverse società di proprietà pubblica che non rispettano i parametri di uguaglianza e dove esistono percentuali troppo alte di "uomini bianchi" rispetto al numero reale all'interno della popolazione. Un "problema" che accomuna tutti i settori dove è presente lo Stato, dalla società pubblica di liquori fino alla sanità, alle commissioni scolastiche, alla polizia. La polizia di Montreal (SPVM), come ricordato dall'indagine, ha il 14,5% delle "minoranze visibili" tra il personale di polizia e amministrativo, ma "siamo ancora lontani dal 34% della popolazione della città di Montreal”. Denuncia cui ha risposto, in maniera molto più egualitaria, la portavoce della polizia che ha detto: "Tutte le donne e le minoranze visibili, etniche o native che hanno successo nel nostro processo di selezione, vengono assunte". Un modo molto semplice per ricordare che l'uguaglianza si basa sul merito e non sulla diversità di genere o di pelle.
Ovviamente non poteva che essere il Québec la regione obiettivo di questa campagna, dal momento che, nell'ultimo anno, è stata la meta principale dell'immigrazione in Canada, dopo che molti stranieri dagli Stati Uniti hanno superato il confine per giungere nella terra promessa di Trudeau. Il primo ministro canadese ha promesso durante la campagna elettorale l'apertura dei confini e una massiccia accoglienza di immigrati, ricordando in questo Angela Merkel durante il periodo in cui aveva aperto le porte della Germania ai milioni di rifugiati. Sennonché, proprio come la sua collega, anche Trudeau, pochi mesi dopo l'avvio della politica delle porte aperte, è stato costretto a rivedere le sue politiche per riadattarle sull'elettorato canadese, non propriamente incline a un'accoglienza smisurata e incontrollata.
Ti può interessare anche questo articolo sul Canada tratto da Il Giornale
Canada, l'inchiesta della radio pubblica: "In Quebec lavorano troppi bianchi"
Un reportage della Canadian Broadcasting Corporation, finanziata con fondi pubblici, ha denunciato che negli uffici pubblici del Quebec lavorano "troppi bianchi". "Sono sovrarappresentati nella forza lavoro del settore pubblico"
di Lorenzo Vita
Negli ultimi anni, il Canada ha certamente fatto parlare di sé per essere diventato il regno del politicamente corretto. L'ultima, in questo senso, è l'uscita del primo ministro Justin Trudeau che pur di evitare di utilizzare la parola "mankind" - troppo virile usare il "man" - ha bloccato una donna che usava quella parola e ha voluto utilizzare un termine diverso, gender-free e cioè "peoplekind".
Ma questa è solo l'ennesima trovata di un Paese che, sotto la guida del giovane rampollo della famiglia Trudeau, sta assumendo caratteristiche a volte addirittura comiche per aver virato verso una deriva non di uguaglianza, ma di vera e propria ossessione verso ogni cosa che possa indicare un minimo senso di differenza fra esseri umani. Insomma, nel Canada del terzo millennio sembra proprio che essere diversi l'uno dall'altro sia un problema ed è opportuno che tutto sia perfettamente uguale fra le diverse componenti del Paese, anche se nessuno considera questa battaglia come qualcosa di estremamente rilevante. E per questo è opportuno livellare qualsiasi cosa non in base ai meriti, come dovrebbe essere, ma in base alla semplice appartenenza sessuale ed etnica.
Il livellamento, ovviamente, deve esserci anche nel lavoro. Ed è così che nasce il reportage della Canadian Broadcasting Corporation (CBC), nota nel Canada francese come Société Radio-Canada, dal titolo abbastanza discutibile: "I dipendenti del settore pubblico del Québec sono troppo bianchi". Secondo il reporter che ha svolto l'inchiesta per la radio pubblica canadese, "anche se un milione di Quebecker sono minoranze visibili - così vengono definite dall'autore -, non sono rappresentati abbastanza nei ministeri e negli enti pubblici della provincia". Secondo quanto deciso con la "Loi sur l'accès à l’égalité en emploi dans des organismes publics" - per gli anglofoni "act respecting equal access to employment in public bodies" - la Commissione per i diritti umani fissa periodicamente degli obiettivi di assunzione di forza lavoro per ogni minoranza e per ciascun ente pubblico. Il tutto secondo criteri specifici che variano in base alla regione o alla città di riferimento e a seconda del numero dei componenti di ogni minoranza. Questo per garantire che ogni etnia o sesso abbia un numero proporzionato di dipendenti pubblici.
In questo sistema di livellamento obbligatorio di tutte le minoranze, il Québec, per Radio-Canada, ha un problema molto serio: troppi bianchi. L'autore del rapporto, Thomas Gerbet, elenca, infatti, diverse società di proprietà pubblica che non rispettano i parametri di uguaglianza e dove esistono percentuali troppo alte di "uomini bianchi" rispetto al numero reale all'interno della popolazione. Un "problema" che accomuna tutti i settori dove è presente lo Stato, dalla società pubblica di liquori fino alla sanità, alle commissioni scolastiche, alla polizia. La polizia di Montreal (SPVM), come ricordato dall'indagine, ha il 14,5% delle "minoranze visibili" tra il personale di polizia e amministrativo, ma "siamo ancora lontani dal 34% della popolazione della città di Montreal”. Denuncia cui ha risposto, in maniera molto più egualitaria, la portavoce della polizia che ha detto: "Tutte le donne e le minoranze visibili, etniche o native che hanno successo nel nostro processo di selezione, vengono assunte". Un modo molto semplice per ricordare che l'uguaglianza si basa sul merito e non sulla diversità di genere o di pelle.
Ovviamente non poteva che essere il Québec la regione obiettivo di questa campagna, dal momento che, nell'ultimo anno, è stata la meta principale dell'immigrazione in Canada, dopo che molti stranieri dagli Stati Uniti hanno superato il confine per giungere nella terra promessa di Trudeau. Il primo ministro canadese ha promesso durante la campagna elettorale l'apertura dei confini e una massiccia accoglienza di immigrati, ricordando in questo Angela Merkel durante il periodo in cui aveva aperto le porte della Germania ai milioni di rifugiati. Sennonché, proprio come la sua collega, anche Trudeau, pochi mesi dopo l'avvio della politica delle porte aperte, è stato costretto a rivedere le sue politiche per riadattarle sull'elettorato canadese, non propriamente incline a un'accoglienza smisurata e incontrollata.
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Kim Cattrall, ritrovato morto il fratello dell'attrice
Chris e Kim Cattrall |
Poche ore prima, la Cattrall aveva lanciato un accorato appello ai propri fan per aiutare la polizia a ritrovarlo. Il fratello, 55 anni, era scomparso dalla città di Blackfalds, nell'Alberta (Canada), dal 30 gennaio.
"E' con grande dolore che io e la mia famiglia annunciamo la morte inattesa di un figlio e di un fratello, Chris Cattrall", scrive l'attrice su Twitter, per poi ringraziare le persone che le hanno dato conforto, chiedendo il rispetto della privacy. Nessun altro dettaglio è stato fornito sulle circostanze della morte del fratello. (fonte: ANSA)
Pyeongchang 2018, clamoroso ko canadese nel curling
Le Olimpiadi invernali coreane hanno già preso il via e, in attesa della cerimonia di apertura, è cominciato il torneo di curling.
Per il Canada si comincia con una brutta sorpresa, con la sconfitta inattesa della coppia composta dai campioni olimpici John Morris e Kaitlyn Lawes, che hanno conquistato l’oro a squadre rispettivamente nel 2014 e nel 2010.
I due nordamericani sono stati sconfitti all'esordio dalla coppia norvegese formata da Magnus Nedregotten e Kristin Moen Skaslien.
A Gangneung gli scandinavi si sono imposti per 9-6, ponendo così fine alla serie di imbattibilità di entrambi i canadesi, che in due ai Giochi Olimpici avevano finora ottenuto 22 vittorie in altrettanti confronti.
Per il Canada si comincia con una brutta sorpresa, con la sconfitta inattesa della coppia composta dai campioni olimpici John Morris e Kaitlyn Lawes, che hanno conquistato l’oro a squadre rispettivamente nel 2014 e nel 2010.
I due nordamericani sono stati sconfitti all'esordio dalla coppia norvegese formata da Magnus Nedregotten e Kristin Moen Skaslien.
A Gangneung gli scandinavi si sono imposti per 9-6, ponendo così fine alla serie di imbattibilità di entrambi i canadesi, che in due ai Giochi Olimpici avevano finora ottenuto 22 vittorie in altrettanti confronti.
Enel, venduta quota di minoranza di impianti eolici in Canada
Enel, attraverso la controllata
statunitense per le rinnovabili Enel Green Power North America,
(Egpna), ha firmato un accordo di partnership con l'AlbertaInvestment Management Corporation (AimCo), a cui venderà il
49% delle azioni dei due parchi eolici Riverview (115 MW) e
Fase 2 di Castle Rock Ridge (30,6 MW) che verranno realizzati
nella provincia dell'Alberta, in Canada.
Il corrispettivo totale della vendita sarà pagato alla chiusura dell'operazione e definito al momento dell'entrata in esercizio degli impianti, prevista per la fine del 2019.
"Questo accordo segna un importante progresso nell'attuazione del nostro modello Build-Sell-Operate", ha commentato Antonio Cammisecra, responsabile di Enel Green Power, la divisione globale per le energie rinnovabili di Enel. "Un modello di business che attira investimenti a lungo termine a sostegno del nostro portafoglio di progetti in mercati chiave. In particolare vediamo grandissime opportunità di crescita nel campo delle rinnovabili in Canada, nella provincia dell'Alberta, anche tramite partnership con importanti investitori locali come quella annunciata oggi".
Entrambi i parchi si trovano a Pincher Creek, in Alberta.
Il corrispettivo totale della vendita sarà pagato alla chiusura dell'operazione e definito al momento dell'entrata in esercizio degli impianti, prevista per la fine del 2019.
"Questo accordo segna un importante progresso nell'attuazione del nostro modello Build-Sell-Operate", ha commentato Antonio Cammisecra, responsabile di Enel Green Power, la divisione globale per le energie rinnovabili di Enel. "Un modello di business che attira investimenti a lungo termine a sostegno del nostro portafoglio di progetti in mercati chiave. In particolare vediamo grandissime opportunità di crescita nel campo delle rinnovabili in Canada, nella provincia dell'Alberta, anche tramite partnership con importanti investitori locali come quella annunciata oggi".
Entrambi i parchi si trovano a Pincher Creek, in Alberta.
Studio canadese, i virus piovono dal cielo
Secondo uno studio coordinato dalla University of British Columbia, moltissimi virus piovono
letteralmente dal cielo: sollevati dalla superficie terrestre per opera di polveri e aerosol, si depositano nella bassa atmosfera
a concentrazioni di oltre 800 milioni per metro quadrato, per
poi viaggiare per migliaia di chilometri e ricadere di nuovo al
suolo.
A contarli per la prima volta è stato uno studio pubblicato sull'International Society for Microbial Ecology Journal da un gruppo di ricercatori canadesi, statunitensi e spagnoli.
Lo studio è stato concepito per valutare quanto materiale (tra virus e batteri) viene trasportato sopra il cosiddetto 'strato limite planetario', ovvero la porzione dell'atmosfera che si estende entro i primi due-tre chilometri di altezza ed è direttamente influenzata dalla superficie terrestre: a questa altitudine (inferiore a quella a cui volano gli aeroplani) le particelle possono essere trasportate per moltissimi chilometri. Sfruttando dei rilevatori installati in Spagna, sui monti della Sierra Nevada, i ricercatori hanno scoperto che ogni giorno miliardi di virus e decine di milioni di batteri si depositano per metro quadro. I tassi di deposizione dei virus sono risultati essere dalle nove alle 461 volte superiori rispetto a quelli dei batteri.
"Circa 20 anni fa - spiega il virologo Curtis Suttle - abbiamo iniziato a trovare virus geneticamente simili in ambienti molto diversi del globo: questa preponderanza di virus persistenti che viaggiano nell'atmosfera probabilmente ci spiega il motivo: e' abbastanza plausibile che un virus sollevato in atmosfera sopra un continente si possa depositare su un altro". (fonte: ANSA)
A contarli per la prima volta è stato uno studio pubblicato sull'International Society for Microbial Ecology Journal da un gruppo di ricercatori canadesi, statunitensi e spagnoli.
Lo studio è stato concepito per valutare quanto materiale (tra virus e batteri) viene trasportato sopra il cosiddetto 'strato limite planetario', ovvero la porzione dell'atmosfera che si estende entro i primi due-tre chilometri di altezza ed è direttamente influenzata dalla superficie terrestre: a questa altitudine (inferiore a quella a cui volano gli aeroplani) le particelle possono essere trasportate per moltissimi chilometri. Sfruttando dei rilevatori installati in Spagna, sui monti della Sierra Nevada, i ricercatori hanno scoperto che ogni giorno miliardi di virus e decine di milioni di batteri si depositano per metro quadro. I tassi di deposizione dei virus sono risultati essere dalle nove alle 461 volte superiori rispetto a quelli dei batteri.
"Circa 20 anni fa - spiega il virologo Curtis Suttle - abbiamo iniziato a trovare virus geneticamente simili in ambienti molto diversi del globo: questa preponderanza di virus persistenti che viaggiano nell'atmosfera probabilmente ci spiega il motivo: e' abbastanza plausibile che un virus sollevato in atmosfera sopra un continente si possa depositare su un altro". (fonte: ANSA)
giovedì 1 febbraio 2018
Alessia Cara vince il Grammy come miglior artista emergente
Alessia Cara è diventata la prima cantante canadese a vincere il Grammy nella categoria di miglior artista emergente. La cantante di Brampton, Ontario, ritirando il trofeo, ha sottolineato come sia necessario incoraggiare "le persone a sostenere la vera musica e i veri artisti".
Sul palco del Madison Square Garden di New York, la Cara, 21 anni, figlia primogenita di due calabresi (la mamma è di Brancaleone e il padre è originario di Siderno), ha detto: "Tutti meritano di partire alla pari, questo vale per tutti, non solo per quelli del settore musicale".
In precedenza erano stati 'nominati' per vincere il premio altri quattro canadesi, Drake, Justin Bieber, Feist e Alanis Morissette, ma nessuno di loro era riuscito a imporsi fin dalla sua istituzione, nel 1959.
Sul palco del Madison Square Garden di New York, la Cara, 21 anni, figlia primogenita di due calabresi (la mamma è di Brancaleone e il padre è originario di Siderno), ha detto: "Tutti meritano di partire alla pari, questo vale per tutti, non solo per quelli del settore musicale".
In precedenza erano stati 'nominati' per vincere il premio altri quattro canadesi, Drake, Justin Bieber, Feist e Alanis Morissette, ma nessuno di loro era riuscito a imporsi fin dalla sua istituzione, nel 1959.
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