martedì 31 dicembre 2013

Buon 2014 a tutti!

Da Canada 2.0 a tutti i lettori (e no) un caro saluto e un augurio per un 2014 trascorso alla grande.

Vito Rizzuro se ne va, addio al boss della mafia canadese

Arriva alla fine del 2013 uno degli eventi più significativi per il Canada, e non solo, di quest'anno.
La morte, per cause naturali, di Vito Rizzuto, ultimo capo della potente famiglia mafiosa siculo-canadese, è un 'colpo' fortissimo per la storia della mafia.
Rizzuto, che aveva 67 anni, si è spento per 'complicazioni polmonari' al Sacre-Coeur Hospital di Montreal dove era stato ricoverato nei giorni scorsi.
La scomparsa del boss coincide con la fase più turbolenta di una lunga faida tra le cosche canadesi. Lo scontro era cominciato con l'uccisione del vecchio padre del boss, Nick Rizzuto, 86 anni, e del figlio che aveva lo stesso nome del nonno. Successivamente è scomparso anche il cognato Paolo Renda.
Una catena di sangue arrivata anche in Sicilia. Nel maggio scorso sono stati uccisi vicino a Bagheria (Palermo) Juan Ramon Fernandez Paz e Fernando Pimentel, esponenti del clan Rizzuto, fuggiti in Sicilia per sottrarsi alla faida esplosa dopo il rientro di don Vito dagli Stati Uniti dove aveva scontato dieci anni di carcere per l'uccisione di tre esponenti della famiglia Bonanno. I corpi delle due vittime sono stati ritrovati in seguito alle dichiarazioni di un collaboratore che ha descritto anche lo scenario della guerra di mafia in Canada scatenata da contrasti per il controllo del traffico della droga ma anche dell'edilizia e di affari commerciali.
Il clan Rizzuto, guidato dal vecchio Nick originario di Cattolica Eraclea (Agrigento), era nato da una costola della famiglia Bonanno di New York. In Canada ha stretto un'alleanza con il clan Cuntrera, originario dello stesso paese siciliano. Otto anni fa Vito Rizzuto era stato coinvolto in un'inchiesta della Procura di Roma sulle infiltrazioni mafiose nelle imprese che miravano a costruire il ponte sullo Stretto di Messina. (cit. ANSA).

Anche Loblaw in aiuto del Bangladesh

Ci sarà anche la catena di abbigliamento canadese Loblaw, assieme a Primark (Irlanda), El Corte Ingles (Spagna) e Bonmarché (Gran Bretagna), fra le organizzazioni che hanno concluso un accordo per la creazione di un fondo da 40 milioni di dollari (29,25 milioni di euro) destinato alle vittime del crollo del complesso manifatturiero Rana Plaza in Bangladesh.
In seguito al peggiore disastro industriale del Paese, avvenuto il 24 aprile 2013, morirono 1.135 persone. "Il fondo è stato creato per rimborsare i feriti e i parenti delle persone morte nel crollo del complesso tessile ad aprile", ha dichiarato Lejo Sibbel, responsabile dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, che ha partecipato al raggiungimento dell'accordo il mese scorso.

Coppa Spengler: vince il Servette, Team Canada ko in semifinale

Va al Servette la Coppa Spengler 2014, storico torneo di hockey ghiaccio europeo.
Nella finale disputata nella splendida località svizzera di Davos, i ginevrini hanno superato per 5-3 il CSKA Mosca.
Presente, come al solito, anche la rappresentativa del Team Canada, che vestiva i panni di campione in carica. La formazione allenata da Doug Shedden, però, quest'anno non è andata oltre le semifinali, dove si è arresa proprio al Servette con il punteggio di 6-5.

Maltempo, Natale al buio a Toronto

Oltre 115mila persone senza corrente elettrica e 50mila case duramente colpite. A fare il bilancio della tempesta di ghiaccio che si è abbattuta su Toronto è stato lo stesso sindaco Rob Ford.
Un uomo di 52 anni e sua madre 72enne sono morti mentre cercavano di riscaldarsi con un generatore a gas, e almeno 11 persone a Toronto sono state trasportate in ospedale mostrando segnali di avvelenamento da monossido di carbonio.

Oleodotto Keystone XL, decisione forse rinviata al successore di Obama

Un conflitto d'interessi potrebbe rimandare la decisione finale, negli Stati Uniti, sulla costruzione del controverso oleodotto Keystone XL, che dovrebbe trasportare il petrolio estratto dalle sabbie bituminose di Hardisty (Alberta, Canada) a Steele City (Nebraska, Stati Uniti), permettendo al presidente Barack Obama di lasciarla al suo successore.
Venticinque deputati democratici, guidati da Raul Grijalva, rappresentante dell'Arizona, hanno sottoscritto una lettera chiedendo a Obama di far ripartire il processo di revisione ambientale del progetto da 9 miliardi di dollari. Se il processo di valutazione dovesse essere azzerato, la decisione finale sull'oleodotto potrebbe essere rinviata di alcuni anni, forse al 2017, quando Obama non sarà più in carica, secondo il "Vancouver Observer".

mercoledì 11 dicembre 2013

Petrolio Usa, in Canada le principali esportazioni

C'è fermento nel mondo del petrolio nordamericano. Le varie compagnie petrolifere sono infatti in corsa per assicurarsi una licenza per l'esportazione del greggio statunitense, mentre il boom dello Shale Oil sta portando a un aumento delle scorte lungo il Golfo del Messico.
Il governo di Washington ne ha rilasciate 103, valide entro l'ultimo anno fiscale, oltre il doppio rispetto a quelle approvate per l'anno fiscale 2012, secondo dati acquisiti dal Financial Times.
All'incirca una dozzina di quelle assegnate l'anno scorso sono finite al Canada, il primo gestore straniero del petrolio 'made in Usa'.
Fra i grandi produttori di greggio c'è il Texas, le cui restrizioni per il trasporto del petrolio via mare alle raffinerie degli Stati Uniti rendono l'esportazione verso il Canada una buona soluzione. Tanto che le esportazioni verso questo Paese hanno raggiunto un totale di 99mila barili al giorno in settembre, secondo gli ultimi dati ufficiali.
Si stima però che l'esportazione di greggio verso il Canada stia raggiungendo i 200mila barili al giorno, la cifra più alta registrata negli ultimi dieci anni. Oltre 3,3 milioni di barili hanno lasciato il porto di Corpus Christi, in Texas, diretti verso il Canada negli ultimi undici mesi, fino a novembre.

Scoperto un nuovo gas serra, 7mila volte più potente della CO2

Si chiama 'per fluoro tributilammina' (Pftba) ed è un gas serra presente nell'atmosfera della Terra, che finora non era mai stato considerato. Un gas che avrebbe un effetto 7mila volte più elevato rispetto all'anidride carbonica. Lo hanno rilevato gli scienziati del dipartimento di Chimica della Toronto University. Il Pftba non esiste in natura, ma è stato impiegato dalla metà del XX secolo per diverse applicazioni, fra cui la costruzione di dispositivi elettrici, ed è ancora oggi utilizzato in diversi liquidi impiegati a livello industriale per testare le apparecchiature elettroniche.
Al momento, dicono gli esperti, "non sono noti processi capaci di rimuovere o distruggere il Pftba nella bassa atmosfera e per questo ha un tempo di permanenza davvero alto, nell'ordine delle centinaia di anni".
"La perfluorotributilammina - ha concluso Cora Young (nella foto), che insieme ad Angela Hong e a Scott Mabury ha compiuto la scoperta - permane nell'atmosfera davvero a lungo, e ha un'efficienza radiativa molto elevata": quest'ultimo parametro rende la molecola un gas serra molto efficiente, e quindi più pericoloso per l'atmosfera. "A causa di queste sue caratteristiche, ha un potenziale impatto sul riscaldamento globale molto alto. Calcolato su una finestra temporale di 100 anni, che è la vita media del Pftba, una singola molecola di perfluorotributilammina ha lo stesso impatto sul riscaldamento globale di 7.100 molecole di anidride carbonica".

Poste canadesi in crisi, abolita la distribuzione porta a porta

Le Poste canadesi hanno annunciato la fine del servizio di distribuzione porta a porta entro cinque anni e il raddoppio dei prezzi dei francobolli, sperando in tal modo di ritrovare l'equilibrio finanziario nel 2019; entro il 2015 dovrebbero venire eliminati almeno 6mila posti di lavoro.
Come già accade nelle zone rurali, le famiglie riceveranno le lettere in cassette postali collettive: procedura che secondo le Poste canadesi riguarda comunque già i due terzi della clientela e dunque non dovrebbe avere un impatto negativo.
Tra il 2006 e il 2012 il volume di traffico annuo è sceso da cinque miliardi a quattro miliardi di lettere l'anno, soprattutto perché le bollette e altre fatture non vengono più spedite per posta ma attraverso le e-mail.

Di nuovo pronto all'ingaggio

Si ritorna in campo, e vediamo per quanto tempo. Venti giorni di assenza, causati anche da un piacevole compito, quello di dirigere un giornale, e che giornale, la splendida rivista che vede la Libreria dello Sport come editore.
"Hockey Mag" è e sarà un mensile (il prossimo numero in edicola dal 20 dicembre) con tanto Canada nelle sue pagine, visto che l'hockey è sport tipicamente canadese.
Se non ci si rivedrà da queste parti, o se la frequentazione sarà minore, sarà sempre possibile ritrovarsi sulle splendide pagine patinate di "Hockey Mag".