sabato 30 marzo 2019

Un immigrato diventa la 'voce' dell’ISIS

Mohammed Khalifa
Si chiama Mohammed Khalifa e il suo passaporto è canadese. Insomma, è uno di quei tanti immigrati arrivati dall’Arabia Saudita in Nord America da bambino. Quasi una sorta di 'ius soli' visto che, a dispetto della nascita e dell'origine (etnica, per non utilizzare il termine 'razziale'), secondo gli illuminati 'buonisti' si tratterebbe di un vero e proprio canadese, alla stregua di Wayne Gretzky. Sarebbe però questo 'canadese' la 'voce' inglese dell'ISIS, in particolare nel video "Flames of War" del 2014. Catturato in Siria in gennaio, Khalifa ha 35 anni, ha vissuto a Toronto studiando tecnologia e lavorando per una società di IT, prima di aderire all'ISIS in terra siriana.

Chrysler dopo General Motors, ancora tagli sul lavoro

Crisi occupazionale in Canada, in particolare nell'Ontario, dove Fiat Chrysler (FCA) ha annunciato l'intenzione di tagliare circa 1.500 posti di lavoro nel suo stabilimento di assemblaggio a Windsor, circa un quarto della sua forza lavoro, attuando comunque contemporaneamente misure a sostegno del pensionamento e del reimpiego dei dipendenti, offrendo 'scivoli' pensionistici e ricollocamenti non appena saranno disponibili altre posizioni.
Si tratta di un ulteriore colpo per la provincia canadese con Toronto capitale dell'Ontario, dopo la perdita di oltre 2.500 posti di lavoro annunciati per la fine del 2019 presso lo stabilimento di assemblaggio della General Motors di Oshawa, sempre nei pressi di Toronto.
Doug Ford, premier dell'Ontario, ha da parte sua promesso di "combattere con le unghie e i denti per proteggere i posti di lavoro di Windsor".

giovedì 28 marzo 2019

Tears for Fears, un loro famoso video venne girato a Toronto

La modella canadese Joan Densmore nel video
Forse non tutti sanno che il celebre video della canzone "Head over Heels" dei Tears for Fears, realizzata nel 1985, uno dei brani di punta di tutta la storia della new-wave anni '80, è stato girato in Canada, per la precisione all'Emmanuel College Library dell'Università di Toronto.
Il video, una bonaria presa in giro degli studenti dei corsi di teologia, venne diretto dal britannico Nigel Dick, specializzato in clip musicali e che proprio con i TFF aveva cominciato la sua attività, che lo avrebbe poi visto collaborare con, fra gli altri, Boy George, David Bowie, Phil Collins, Sting, Bono Vox e i Duran Duran.
Nel video il protagonista assoluto era, ovviamente, il leader della formazione di Bath, Roland Orzabal. Non poteva mancare l'altro componente del gruppo, Curt Smith, ma soprattutto l'altra presenza 'dominante' del video è quella della modella canadese Joan Densmore, che interpreta il ruolo dell'affascinante libraria bionda con tanto di ammiccanti occhiali e un look in perfetto stile anni '80.


L'Emmanuel College Library oggi

Autobus San Donato, le mancanze dei media canadesi

Ezra Levant collegato via Skype con Alessandra Bocchi
Il dramma sfiorato a San Donato Milanese è arrivato, ovviamente, anche sulle pagine dei media canadesi, sebbene in maniera diversa. Si prenda il caso del "Toronto Star", il principale giornale della nazione, con forti venature di centrosinistra o, per meglio seguire l'evoluzione del pensiero politico odierno, globalizzanti.Quello, per essere chiari, dove scrive le proprie banalità la 'presunta pasionaria' di origini italiane Rosie DiManno, uno dei prodotti del pensiero dominante fautori dell'eguaglianza mondialista. Lo Star ha speso al riguardo un paio di articoletti sulla vicenda, giusto perchè non ci è scappato il morto, badando bene di non inserire né la parola 'terrorismo', né tanto meno quella di 'islamico'. Lungo tutto l'articolo che descrive l'attentato, addirittura l'autore viene definito semplicemente come 'bus driver', e soltanto oltre la metà del testo si scopre che è un 'cittadino italiano di origine senegalese'.
Era lecito aspettarsi qualcosa di più approfondito da "The Rebel", il noto sito internet fondato e diretto da Ezra Levant, che ha fatto della lotta all'immigrazione selvaggia e al terrorismo islamico una delle proprie bandiere. Per spiegare il fatto Levant è ricorso a un collegamento Skype con Alessandra Bocchi, collaboratrice de "Gli occhi della guerra", iniziativa de "Il Giornale". In totale poco più di cinque minuti in cui Levant comincia con il sottolineare la clamorosa (e ovvia) copertura del massacro avvenuto in Nuova Zelanda, con la praticamente nulla diffusione della notizia del tentato massacro di bambini milanese. Dapprima Levant pubblica il 'tweet' di Donald Trump Junior. Il figlio del presidente si sorprende della scarsa informazione data al fatto di San Donato: "It doesn't fit the media narrative that everyone trying to come here is Mother Teresa & everyone who wants security & vetting is racist". Forte e chiaro. Arrivano poi i due minuti di collegamento con Alessandra, un tempo troppo ristretto e sufficiente per raccontare solo il fatto nudo e crudo, come lo si potrebbe apprendere da una notizia qualsiasi di agenzia. Un peccato non avere lasciato alla collega Bocchi lo spazio per affrontare più in generale il problema dell''invasione' arabo-africana dell'Italia, l'incredibile 'buonismo' dei meida nei confronti dei clandestini, eccetera. Anche sui otni assunti dai media italiani sulla vicenda si potrebbero spendere parole che, nel collegamento con "The Rebel", non c'è stato il tempo di sottolineare. Perché, più che una mancata informazione data alla vicenda, che poi era il succo dell'intervento della Bocchi, in Italia si sta assistendo allo stravolgimento della notizia, con il tentato massacro già declassato a 'gesto eclatante' messo in scena dall'attentatore africano (definito da Myrta Merlino a "L'aria che tira", trasmissione del mattino de La7, uno 'squilibrato' e un 'pazzo'), con tanto di affermazioni stupefacenti (anche in senso lato) da parte di Gad lerner, riuscito ad arrivare nell'addossare la colpa del tutto al 'clima di odio' instaurato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Ecco, nel collegamento di Alessandra Bocchi con Ezra Levant si sarebbe dovuto sottolineare quest. Ma non ce n'è stato il tempo.

mercoledì 27 marzo 2019

Aziende, le grandi potenzialità del Canada

Susan Bincoletto, seconda da destra (foto Ticinonews)
La Camera di commercio (svizzera, ndr) ha presentato le opportunità che offre il Paese alle imprese ticinesi
Il Canada è un mercato particolarmente interessante per le aziende svizzere grazie alla sua stabilità e al grande potenziale. È quanto emerso dall'evento Paese organizzato dalla Camera di commercio del canton Ticino in collaborazione con gli sponsor Export (Switzerland Global Enterprise, Cippà Trasporti, Credit Suisse, Euler Hermes, PWC, M. Zardi & Co. S.A) (recentemente, ndr) a Lugano.
I diversi interventi si sono focalizzati sulle informazioni pratiche riguardanti le opportunità di business del mercato canadese. Valentina Rossi, responsabile del Servizio Export Cc-Ti, ha aperto la conferenza sottolineando l’interesse della Camera di commercio verso il Canada, nato grazie anche agli ottimi contatti instaurati con l’Ambasciata canadese a Berna e con l’ambasciatrice Susan Bincoletto. La Camera di commercio si appresta a partire per il Canada dal 27 aprile al 4 maggio 2019, con un programma che si snoderà tra Toronto e Montréal.
Importanti relazioni
Ospite d’onore dell’evento, l’ambasciatrice del Canada in Svizzera e Liechtenstein, Susan Bincoletto, ha sottolineato l’importanza delle relazioni diplomatiche, economiche e culturali tra i nostri due Paesi, soffermandosi sul fatto che i nostri due Paesi sono molto simili, che mirano ad una politica stabile e hanno dei valori comuni. Sia la Svizzera sia il Canada sono Paesi aperti che sostengono il commercio internazionale e il ruolo dell’Ambasciata è quello di aiutare le aziende svizzere che vogliono investire in Canada. Ieri l’ambasciatrice ha visitato l’Istituto dalle Molle e oggi la Medacta.
In seguito la parola è passata a Claudio Nicolai Wewel del dipartimento «Swiss Macro Economics & Strategy» di Credit Suisse, che ha parlato della realtà macroeconomica canadese e ha sottolineato come questa sia legata all’andamento dell’economia USA. Il PIL negli ultimi anni, per esempio, ha seguito la crescita del PIL negli Stati Uniti.
Eros Robbiani, Head of the Swiss Business Hub Canada, ha sottolineato quanto Svizzera e Canada siano simili, soprattutto dal punto di vista dell’apertura del mercato, della competitività e dell’eccellente clima economico. Il Canada è un mercato molto interessante per le aziende svizzere grazie al commercio bilaterale in continua crescita e alle nuove opportunità nate dall’accordo di libero scambio.
Grazie alla presentazione di Marco Arrighini, senior sales manager presso Euler Hermes Switzerland, è emerso che il rischio di fare business sul mercato canadese è molto basso. Il Canada è caratterizzato da un sistema giudiziario efficiente ed affidabile e da una «cultura del pagamento» eccellente che facilitano il business.
A chiudere l’evento, la tradizionale testimonianza aziendale che in questa occasione è stata affidata ad Alessandro Russi, sales director di RKB Europe, importante azienda che opera nel settore della produzione dei cuscinetti volventi dal 1936, attiva da diversi anni in Canada. (fonte: Corriere del Ticino)

Laura Linney reciterà a Toronto in "Falling"

Laura Linney
Ci sarà anche Laura Linney, tre nomination al Premio Oscar, all'interno del cast del film che segna il debutto alla regia di Viggo Mortensen, "Falling", le cui riprese sono in corso in Canada, a Toronto.
Lo scrive "Variety", che spiega anche che il protagonista di "Green Book" oltre a curare la regia, ha anche scritto la sceneggiatura e reciterà indossando i panni di John Peterson, un omosessuale che vive con il partner e la figlia adottiva nel sud della California. Laura Linney interpreterà la sorella Kinsey.
Fra gli altri attori presenti anche Terry Chen, canadese di origine cinese nativo di Edmonton, e Hannah Gross, pure canadese, ma originaria di Toronto.
Mortensen sarà anche produttore, assieme a Daniel Bekerman e Chris Curling. Il film è finanziato da Perceval Pictures, Ingenious Media, Falling, LLC, Scythia Films, Zephyr Films e Lip Sync Productions.

martedì 26 marzo 2019

App sulla salute, troppo poca la privacy

La dottoressa Quinn Grundy
La maggior parte della app che raccolgono dati sulla salute poi li condivide con terze parti, che spesso non hanno nulla a che fare con la medicina, come Facebook o Amazon.
Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Bmj dell'Università di Toronto, secondo cui chi utilizza questi programmi "dovrebbe essere conscio dei rischi per la privacy".
I ricercatori hanno testato 24 app presenti sullo store di Android e usate dal pubblico e dagli operatori professionali in Canada, Usa e Australia, tra cui il motore di ricerca per articoli scientifici Medscape, la app per cercare sintomi Ada e la guida ai farmaci drug.com, simulandone l'uso con dei profili creati ad hoc. La maggior parte, 19 su 24, condivideva i dati al di fuori della app stessa. In totale sono state identificate 55 entità che ricevevano i dati degli utenti, tra cui sia compagnie legate a quelle che avevano sviluppato l'applicazione che terze parti, comprese società che raccolgono dati ai fini analitici o commerciali. "Il problema qui è che non c'è niente di illegale - spiega l'autore principale Quinn Grundy al sito Gizmodo -. Ma se si guarda ai sondaggi le persone pensano che i propri dati sanitati siano particolarmente sensibili e personali, e dovrebbero essere protetti". (fonte: ANSA)

Datagate, per Vanessa Rodel e la figlia asilo canadese

Vanessa Rodel e la figlia Keana
Vanessa Rodel, donna di nazionalità filippina, e la figlia Keana di sette anni, hanno ottenuto l'asilo in Canada.
La Rodel aveva aiutato la 'talpa' del "Datagate", Edward Snowden, durante la sua permanenza a Hong Kong, mentre era in fuga dopo aver rivelato come la statunitense NSA (National Security Agency) spiasse tutti i Paesi e i governi del mondo. Lo ha reso noto l'organizzazione di attivisti del Quebec "For the Refugee". Le due, una volta arrivate in terra canadese, andranno a vivere a Montreal.
Snowden è l'ex dipendente della CIA che, nel 2013, aveva fatto scoppiare lo scandalo del "Datagate". Gli Stati Uniti lo hanno accusato di spionaggio e di furto di segreti di Stato. Via Twitter, Snowden ha rilanciato la notizia data dagli attivisti ringraziando "tutti coloro che in Canada e nel resto del mondo lo hanno reso possibile: dopo così tanti anni, la prima delle famiglie che mi hanno aiutato è libera e potrà avere un futuro, ma il lavoro non è finito".

lunedì 25 marzo 2019

Hockey ghiaccio femminile, Calgary vince la Clarkson Cup

La capitana delle Inferno, Brianne Jenner, premiata nel 2016
Va alle ragazze delle Calgary Inferno l'11.a edizione della Clarkson Cup, la massima competizione femminile per squadre di club, ovviamente disputata in Canada.
La corrispettiva 'in rosa' della Stanley Cup, disputata però su gara secca, ha visto la squadra dell'Alberta vincere la sua seconda coppa imponendosi per 5-2 sulle Canadiennes de Montréal, la franchigia più vincente nella manifestazione con quattro titoli.
Al Coca-Cola Coliseum di Toronto (ex Ricoh Coliseum, l'antico palazzetto posto in zona fiera nei pressi del lago Ontario), per Calgary sono andate in rete Zoe Hickel (doppietta), Brianna Decker, Halli Krzyzaniak e Rebecca Johnston a porta vuota, mentre per le quebecchesi ha realizzato due reti Ann-Sophie Bettez. Assente per un infortunio la 'stella' e capitano delle Canadiennes, Marie-Philip Poulin.

domenica 24 marzo 2019

Michael Bublé: "Carriera? Conta solo la famiglia"

Bublé in versione hockeista, qui con Tracy Smith della CBS
Michael Bublé, forse anche perché di origine italiana (la mamma era infatti di genitori veneti, trevigiani per la precisione), ci tiene  a sottolineare l'importanza della famiglia. Anzi, la famiglia è il punto della sua esistenza, assai superiore alla sua carriera.
"Non penso proprio alla mia carriera, vale zero sulla scala dei miei valori, conta il tempo che passo con la mia famiglia", ha detto tornando sulle scene dopo l'assenza a causa del cancro al fegato che nel 2016 colpì il figlio maggiore Noah, allora di soli tre anni. Ora che il figlio è guarito Bublé, dopo avere pubblicato l'album "Love" nel novembre scorso, ha intrapreso un tour mondiale, che ha già fatto segnare il 'tutto esaurito'.
In un'intervista a Usa Today, il cantante ha detto che ha strutturato il tour in modo da essere tre settimane in giro per concerti e le successive due in Canada con la sua famiglia. "Questa è' la migliore maniera possibile - ha spiegato -; non posso essere sul palco ed essere felice se non sono con la mia famiglia. So che sembrerà superficiale - continua - ma ricordo di essermi ritrovato a pensare, 'perché mi importa di tutte queste stronzate? Di ciò che pensa la gente di me, di quanti 'mi piace', di quanti soldi ho guadagnato? Ora non mi importa più".

sabato 23 marzo 2019

Prete accoltellato in Chiesa a Montreal

La dinamica dei fatti negli screenshot presi dal video
Claude Grou, sacerdote della chiesta Saint-Joseph's Oratory di Montreal, la più grande del Canada, è rimasto ferito da una coltellata sferrata da uno sconosciuto durante la Santa Messa del mattino. L'assalto è stato trasmesso in diretta streaming. Nel video si vede un uomo vestito con abiti scuri e un cappello da baseball bianco camminare verso l'altare, rovesciare una candela e colpire almeno due volte il prete con un oggetto brandito nella mano destra.
Quando gli agenti sono arrivati sul posto, un sospetto di sesso maschile era già stato arrestato dalle guardie di sicurezza. L'assalitore "non ha gridato, non ha detto nulla", ma è apparso "molto determinato", ha detto una testimone.

sabato 16 marzo 2019

I produttori di sigarette pagheranno 10 miliardi di euro

La corte d'appello ha confermato la storica condanna contro i più grandi produttori di sigarette a versare oltre 15 miliardi di dollari canadesi (circa 10 miliardi di euro) di danni a migliaia di canadesi del Quebec vittime del tabacco.
I tre condannati - la multinazionale British American Tobacco (BAT), attraverso la sua controllata canadese Imperial Tobacco Canada, Rothmans Benson & Hedges e Japan Tobacco International - hanno un mese per lanciare un eventuale ricorso alla Corte Suprema del Canada.
In una sentenza definita storica del giugno 2015, il tribunale superiore del Quebec aveva condannato i tre fabbricanti a versare indennizzi per 15,5 miliardi di dollari canadesi (10,2 miliardi di euro) alle loro vittime. Fumatori o ex fumatori colpiti da enfisema, cancro ai polmoni o cancro alla gola. Con gli interessi legali, la somma quest'anno supererà i 17 miliardi di dollari canadesi. (fonte: AGI)

Canada: il PIL rallenta, +0,4% nel quarto trimestre

L'economia canadese rallenta nell'ultimo trimestre 2018, crescendo dello 0,4%, contro il +1% atteso dagli analisti e dopo il +2% del precedente trimestre. Il tasso annuo del PIL è dell'1,8%, contro il 3% dell'anno precedente. Gli analisti si aspettavano una cifra introno al 2%. Per il 2019 le stime della Banca Centrale prevedono un tasso dell'1,7%.

lunedì 11 marzo 2019

Boeing 737 Ethiopian Airlines, 18 cittadini canadesi a bordo

Nessun sopravvissuto fra le 157 persone a bordo dell'aereo dell'Ethiopian Airlines precipitato poco dopo il decollo da Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya.
Fra le nazioni che hanno pagato il più alto numero di vittime ci sono proprio Canada e Italia: 18 i cittadini canadesi presenti sul volo, otto gli italiani, così come otto erano americani e cinesi, sette i francesi e i britannici, sei gli egiziani, cinque gli olandesi, quattro gli slovacchi e gli indiani. Molti, numero imprecisato, gli etiopi, addirittura 32 i kenioti.
Secondo quanto spiegato durante la conferenza stampa, il pilota del velivolo, poco dopo il decollo, aveva comunicato difficoltà e chiesto il permesso di tornare allo scalo di partenza. Il presidente della direzione della compagnia aerea, Tewolde Gebremariam, ha quindi spiegato che il pilota aveva avuto l'autorizzazione a rientrare.
Il sito della Deutsche Welle ricorda che il Boeing 737 precipitato in Etiopia è del tipo 800MAX, lo stesso dell'aereo della compagnia indonesiana Lion Air che cadde il 29 ottobre scorso nel Mare di Giava pochi minuti dopo il decollo, causando la morte delle 189 persone a bordo.

venerdì 8 marzo 2019

Trudeau nella bufera, due ministri si dimettono

Jody Wilson-Raybould (foto tratta dal Corriere Canadese)
Justin Trudeau nella bufera. Il primo ministro canadese ha riconosciuto come ci sia stata una "erosione di fiducia" tra il suo ufficio e il ministro della giustizia Jody Wilson-Raybould sullo scandalo legato al gigante delle costruzioni Snc-Lavalin Group.
Nel corso di una conferenza stampa, Trudeau ha riconosciuto come dalla vicenda sia necessarrio trarre insegnamenti, ma ha rifiutato di scusarsi, aggiungendo: "Non c'è stata alcuna pressione inappropriata", ma ammettendo anche che "avrebbe dovuto fare molte cose in modo diverso".
La vicenda ha già portato alle dimissioni di due ministri del governo di Ottawa, precipitando il Canada in una crisi politica di prima grandezza. Il sospetto è che "alcuni stretti collaboratori di Trudeau abbiano fatto pressioni sul ministro Wilson-Raybould per proteggere la Snc-Lavalin dalle conseguenze di uno scandalo di tangenti, fiumi di denaro che sarebbero stati garantiti nel decennio 2001-2011 all'entourage dell'allora dittatore libico Muammar Gheddafi per assicurarsi importanti commesse.
La Wilson-Raybould nel frattempo è stata 'spostata' al ministero dei Veterani e il mese successivo si è dimessa dal governo. Pochi giorni dopo ha lasciato il suo incarico anche il consigliere di Trudeau, Gerry Butts. Lunedì scorso, infine, ha dato l'addio all'esecutivo il ministro del Tesoro, Jane Philpott.

giovedì 7 marzo 2019

Michael Jackson, radio canadesi lo boicottano per le accuse di pedofilia

Michael Jackson (Getty Images)
Tre importanti stazioni radiofoniche di Montreal hanno deciso di non mandare più in onda brani musicali di Michael Jackson, in seguito alle accuse di molestie sessuali sui minori rivolte alla defunta pop star in un documentario andato in onda sulla rete televisiva HBO.
Una portavoce della società proprietaria delle stazioni in lingua francese CKOI e Rythme e di quella in lingua inglese The Beat, Christine Dicaire, ha affermato che la musica di Michael Jackson è stata di fatto bandita.
La Dicaire ha affermato che si tratta di una decisione assunta in seguito alle reazioni mostrate dal pubblico dopo la trasmissione del documentario e ha aggiunto che la stessa decisione verrà applicata anche ad altre radio minori del gruppo che trasmettono in Quebec. Nel documentario dal titolo "Leaving Neverland", due uomini accusano "Jacko" di averli ripetutamente molestati quando erano bambini. (fonte: ANSA-AP)

martedì 5 marzo 2019

Anche il Canada riconosce l'esistenza della 'ndrangheta

Giuseppe Ursino, cittadino canadese incensurato, è stato condannato in Canada a undici anni e mezzo di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti. A emettere la sentenza il giudice Brian O'Marra, della Corte Superiore di Giustizia dell'Ontario.
La condanna di Ursino, 66 anni, originario di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria), è fondamentale perché, come sottolineano i Carabinieri del Ros, si tratta del primo riconoscimento giudiziario dell'esistenza in Canada della 'ndrangheta.
Fondamentale la testimonianza resa davanti al Tribunale canadese proprio da un ufficiale del Ros, che ha spiegato come la 'ndrangheta sia "un'organizzazione criminale internazionale altamente strutturata e gerarchica con base in Calabria e ramificazioni in Svizzera, Germania, Stati Uniti d'America, Australia e Canada (con locali a Toronto e Thunder Bay)": la sentenza ha riconosciuto Ursino come elemento di vertice della organizzazione criminale in Canada.
Nel corso del processo sono state utilizzate conversazioni registrate da un agente sottocopertura della polizia canadese. In particolare, Ursino aveva organizzato l'importazione in Canada di circa 100 chili di cocaina nascosta in un container trasportato da una nave proveniente dal Centro America, un'operazione naufragata solo grazie all'intervento della polizia.