Importante riconoscimento per il nuovo ristorante canadese di Alfonso Iaccarino, inserito fra i 500 indirizzi top del Gambero Rosso. L'Apertura dell'Anno va infatti al Don Alfonso 1890, situato in 19 Toronto Street, in un quartiere esclusivo all'interno del Consumer’s Gas Building del 1852 di proprietà di Nick Di Donato (presidente e CEO della Liberty Entertainment Group).
Come scrive Floriana Barone nel suo post sul blog di Luciano Pignataro, nella cucina del nuovo locale canadese operano Alfonso ed Ernesto Iaccarino, affiancati da Saverio Macri, mentre general manager è Massimo Landi, salernitano con una lunga esperienza londinese e un curriculum con nomi prestigiosi come Savoy Hotel e Cipriani..
martedì 30 ottobre 2018
Tassi, il Canada li alza all'1,75%
La Banca Centrale del Canada ha
alzato il tasso di riferimento di un quarto di punto portandolo
all'1,75%. E' la terza stretta monetaria varata quest'anno e la
quinta da quando, nel 2017, ha iniziato ad aumentare i tassi
nel 2017.
Inoltre, per la prima volta negli ultimi 10 anni, l'istituto centrale ha dichiarato di prevedere la rimozione completa dello stimolo monetario, e nel comunicato ha omesso il riferimento ad "approccio graduale", sottolineando la necessità di portare i tassi a livelli non più compatibili con una politica espansiva. (fonte: ANSA)
Inoltre, per la prima volta negli ultimi 10 anni, l'istituto centrale ha dichiarato di prevedere la rimozione completa dello stimolo monetario, e nel comunicato ha omesso il riferimento ad "approccio graduale", sottolineando la necessità di portare i tassi a livelli non più compatibili con una politica espansiva. (fonte: ANSA)
martedì 23 ottobre 2018
Il vino italiano si presenta in Canada
Il vino italiano ha cominciato il proprio grande tour del Canada. "A Tasting of Wines from
Italy" è il nome del roadshow, organizzato dall'ICE (Istituto per il Commercio
Estero).
Giunta alla sua 23.a edizione, la manifestazione farà tappa come ogni anno a Vancouver, Calgary, Toronto e terminerà a Montreal. L'iniziativa è divenuta con gli anni l'appuntamento commerciale di riferimento per il trade canadese e rappresenta oggi l'evento più accreditato dedicato al vino 'made in Italy' nel paese nordamericano.
Cento produttori italiani partecipano ai 'walk around tasting', con l'opportunità di entrare in contatto con oltre 3.500 operatori e interlocutori specializzati.
Numerose anche le iniziative 'satellite': a Vancouver si svolgerà il seminario "Taste of Tuscany" destinato ai 'product consultants' del monopolio e ai 'wine media' mentre a Calgary ci sarà la premiazione della migliore lista di vini dei ristoranti italiani.
In collaborazione con Vinitaly partiranno inoltre dei corsi di formazione nelle aree dove il vino è meno conosciuto con tappe a Ottawa, Halifax e St.Johns.
Per quanto riguarda la presenza sul mercato canadese, quella del vino italiano vive un ottimo momento. Il valore delle importazioni negli ultimi dieci anni è aumentato in modo esponenziale, da 301 milioni di dollari a 515 milioni, con una crescita del 71%. L'Italia è il primo esportatore di vino in Canada a livello quantitativo, con 80 milioni di litri forniti nel 2017, una crescita del 9% rispetto al 2016 (73,4 milioni di litri). In termini di vendite, il vino italiano ha superato il miliardo di dollari canadesi: circa 1/7 del fatturato totale del vino in Canada. Le tipologie di vino e i territori sono ancora dominati dalla presenza di regioni importanti come Toscana e Veneto ma si registra l'emergere delle regioni meridionali (Puglia, Campania e Sicilia) che per il rapporto qualità-prezzo risultano assai competitive. In definitiva, il Canada si presenta come un Paese ad alto consumo di bevande alcoliche, e il consumo di vino in particolare è cresciuto in modo significativo, specialmente nelle Province più popolate, come Ontario e Quebec. (foto Bordignon)
Giunta alla sua 23.a edizione, la manifestazione farà tappa come ogni anno a Vancouver, Calgary, Toronto e terminerà a Montreal. L'iniziativa è divenuta con gli anni l'appuntamento commerciale di riferimento per il trade canadese e rappresenta oggi l'evento più accreditato dedicato al vino 'made in Italy' nel paese nordamericano.
Cento produttori italiani partecipano ai 'walk around tasting', con l'opportunità di entrare in contatto con oltre 3.500 operatori e interlocutori specializzati.
Numerose anche le iniziative 'satellite': a Vancouver si svolgerà il seminario "Taste of Tuscany" destinato ai 'product consultants' del monopolio e ai 'wine media' mentre a Calgary ci sarà la premiazione della migliore lista di vini dei ristoranti italiani.
In collaborazione con Vinitaly partiranno inoltre dei corsi di formazione nelle aree dove il vino è meno conosciuto con tappe a Ottawa, Halifax e St.Johns.
Per quanto riguarda la presenza sul mercato canadese, quella del vino italiano vive un ottimo momento. Il valore delle importazioni negli ultimi dieci anni è aumentato in modo esponenziale, da 301 milioni di dollari a 515 milioni, con una crescita del 71%. L'Italia è il primo esportatore di vino in Canada a livello quantitativo, con 80 milioni di litri forniti nel 2017, una crescita del 9% rispetto al 2016 (73,4 milioni di litri). In termini di vendite, il vino italiano ha superato il miliardo di dollari canadesi: circa 1/7 del fatturato totale del vino in Canada. Le tipologie di vino e i territori sono ancora dominati dalla presenza di regioni importanti come Toscana e Veneto ma si registra l'emergere delle regioni meridionali (Puglia, Campania e Sicilia) che per il rapporto qualità-prezzo risultano assai competitive. In definitiva, il Canada si presenta come un Paese ad alto consumo di bevande alcoliche, e il consumo di vino in particolare è cresciuto in modo significativo, specialmente nelle Province più popolate, come Ontario e Quebec. (foto Bordignon)
Terremoto al largo di Vancouver, nessuna vittima
Tre forti scosse di terremoto hanno scosso il Canada, pur non provocando danni a persone o cose. La scossa più forte ha raggiunto la magnitudo di 6,8° della Scala Richter.
Il sisma è stato registrato al largo di Port Hardy, nella British Columbia. Non è stata diramata nemmeno un’allerta tsunami. L'osservatorio geologico degli Stati Uniti ha riferito l'epicentro del sisma è stato individuato a circa 300 chilometri da Tofino e a circa 200 chilometri dalla costa dell'isola di Vancouver, a una profondità di 10 chilometri. La scossa più forte è stata preceduta da un sisma di magnitudo 6,6 e seguita da un’altra scossa di 6,5.
La comunità scientifica ritiene che quella zona della zolla del Pacifico, nota con il nome di placca Juan de Fuca, sia potenzialmente in grado di causare terremoti anche superiori a magnitudo 8. Il 26 gennaio 1700, nella stessa area, si verificò un gigantesco terremoto, fra 8,7° e 9,2° della Scala Richter, cui fece seguito uno tsunami devastante (l'Orphan Tsunami) che si propagò per l'intero Pacifico, provocando migliaia di vittime. (foto 3B Meteo)
Il sisma è stato registrato al largo di Port Hardy, nella British Columbia. Non è stata diramata nemmeno un’allerta tsunami. L'osservatorio geologico degli Stati Uniti ha riferito l'epicentro del sisma è stato individuato a circa 300 chilometri da Tofino e a circa 200 chilometri dalla costa dell'isola di Vancouver, a una profondità di 10 chilometri. La scossa più forte è stata preceduta da un sisma di magnitudo 6,6 e seguita da un’altra scossa di 6,5.
La comunità scientifica ritiene che quella zona della zolla del Pacifico, nota con il nome di placca Juan de Fuca, sia potenzialmente in grado di causare terremoti anche superiori a magnitudo 8. Il 26 gennaio 1700, nella stessa area, si verificò un gigantesco terremoto, fra 8,7° e 9,2° della Scala Richter, cui fece seguito uno tsunami devastante (l'Orphan Tsunami) che si propagò per l'intero Pacifico, provocando migliaia di vittime. (foto 3B Meteo)
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