Lo ammetto, il titolo è un po' capzioso e menzognero. E vi spiego subito il perché. E' vero che un sondaggio ha stabilito una netta posizione di favore, da parte dei partecipanti, verso il verdetto di innocenza di George Zimmerman, reputato non colpevole della morte del giovane afroamericano Trayvon Martin sulla base della legge 'Stay on Your Ground' vigente in Florida, una sorta di legittima difesa.
Il sondaggio però è stato svolto dal giornale "Sun" che, politicalmente parlando, può tranquillamente essere definito conservatore. Insomma, chi ha partecipato al sondaggio stesso, non necessariamente condivide le posizioni del canadese medio, e non necessariamente vi ha partecipato dal Canada, essendo il sondaggio online.
Certo stupisce che, di fronte a tanta spesso forzata demagogia, che ha contagiato anche i soliti presenzialisti del 'black power' all'americana (quelli per cui la pena di morte è giusta, ma se tocchi un 'nero' cominciano improvvisamente a fare dei distinguo), il 54% dei lettori (5300 voti) abbia dato parere favorevole all'innocenza di Zimmerman, contro appena il 34% di contrari e un misero 11% di incerti, per un totale di quasi 10mila votanti.
E, tra i favorevoli al verdetto, anche un notissimo esponente della comunità nera nordamericana, l'ex giocatore di basket statunitense Charles Barkley, senza peli sulla lingua e duro nei concetti, esattamente come duro era in campo. Insomma, per dirla con Barkley, che ci sia stato qualcosa di poco chiaro quella sera è certo, ma non ci sono prove sufficienti per giudicare colpevole Zimmerman. Alla faccia di chi parla e straparla di democrazia, soprattutto alle nostre latitudini, pensando più al proprio demagogico tornaconto politico che alla realtà dei fatti.