Barack Obama dica "sì" all'oleodotto Keystone XL. E' quello che vuole il Canada, pronto per questo ad accettare gli obiettivi statunitensi sulla riduzione dei gas serra.
Secondo quanto riportato da un articolo del Washington Examiner, giornale conservatore, il primo ministro canadese, Stephen Harper, avrebbe spedito una lettera, ad agosto, per chiedere - il quotidiano, nel titolo, ha usato il verbo 'implorare' - con insistenza al presidente statunitense di approvare il controverso progetto dell'oleodotto che permetterebbe il trasporto del petrolio estratto dalle sabbie bituminose canadesi fino al Golfo del Messico.
Citando fonti d'alto livello, la CBC, la televisione canadese, ha parlato per prima della lettera, in cui il primo ministro canadese si sarebbe detto "disponibile a un'azione comune per ridurre le emissioni di gas serra" per ottenere l'approvazione del Keystone XL. Obama però, sempre secondo le stesse fonti, non avrebbe risposto alla lettera di Harper.
La decisione finale sulla costruzione dell'oleodotto da 7 miliardi di dollari intanto continua a essere rinviata e, a questo punto, sembra difficile che possa arrivare prima del 2014.
Un progetto che, secondo i favorevoli, potrebbe creare migliaia di posti di lavoro e permettere agli Stati Uniti di aumentare la propria indipendenza energetica; per i contrari, invece, danneggerebbe soltanto l'ambiente.