Intanto, uno studio della Toronto University, coordinato da Jonathan Ruppert, ha stabilito che la pesca eccessiva degli squali starebbe danneggiando le barriere coralline.
Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista "Plos One", la mancanza di pescicane (o pescecani?) determina una sorta di reazione a catena che si ripercuoterebbe anche sui coralli.
La ricerca ha dimostrato che la diminuzione di squali favorisce l'aumento di predatori di medio livello - come i dentici - ma riduce il numero di erbivori come i pesci pappagallo (Scaridae), molto importanti per la salute delle barriere coralline, perché mangiano le alghe che, altrimenti, avrebbero la meglio sui giovani coralli al largo della costa nord-ovest dell'Australia.