Le esportazioni di cibi e bevande Made in Italy aumentano del 12% fuori dall'Unione Europea, dove si è arrivati a realizzare oltre un terzo del fatturato dei prodotti agroalimentari diretti all'estero nel 2013. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativa al commercio estero nei primi cinque mesi dell'anno.
Un segnale positivo in vista dell'Expo, che deve rappresentare l'occasione per fare conoscere la vera identità del prodotto italiano all'estero, dove il nemico maggiore - sostiene la Coldiretti - sono le imitazioni 'low cost' con il cosiddetto 'Italian sounding' che colpisce i prodotti più rappresentativi dell'identità alimentare nazionale.
Fra i tanti, in Canada, spicca il 'salami calabrese'.
Le denominazioni Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono le più copiate nel mondo, con il Parmesan diffuso in tutti i continenti, dagli Stati Uniti al Canada. E in alcuni casi sono i marchi storici a essere 'taroccati', come nel caso della mortadella e del prosciutto San Daniele.
Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che - conclude la Coldiretti - causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale, cercando un accordo sul commercio internazionale nel WTO per la tutela delle denominazioni dai falsi.