Jody Wilson-Raybould (foto tratta dal Corriere Canadese) |
Nel corso di una conferenza stampa, Trudeau ha riconosciuto come dalla vicenda sia necessarrio trarre insegnamenti, ma ha rifiutato di scusarsi, aggiungendo: "Non c'è stata alcuna pressione inappropriata", ma ammettendo anche che "avrebbe dovuto fare molte cose in modo diverso".
La vicenda ha già portato alle dimissioni di due ministri del governo di Ottawa, precipitando il Canada in una crisi politica di prima grandezza. Il sospetto è che "alcuni stretti collaboratori di Trudeau abbiano fatto pressioni sul ministro Wilson-Raybould per proteggere la Snc-Lavalin dalle conseguenze di uno scandalo di tangenti, fiumi di denaro che sarebbero stati garantiti nel decennio 2001-2011 all'entourage dell'allora dittatore libico Muammar Gheddafi per assicurarsi importanti commesse.
La Wilson-Raybould nel frattempo è stata 'spostata' al ministero dei Veterani e il mese successivo si è dimessa dal governo. Pochi giorni dopo ha lasciato il suo incarico anche il consigliere di Trudeau, Gerry Butts. Lunedì scorso, infine, ha dato l'addio all'esecutivo il ministro del Tesoro, Jane Philpott.