venerdì 7 giugno 2013

Whisky canadese, ecco a voi il Glen Breton

Non sono certo un sommelier né un degustatore ma, se voglio bere bene, e a me 'piace' bere bene, soprattutto in tema di whisky, ecco che posso consigliarvi Alcoliche Alchimie, locale aperto pochi mesi fa da una mia amica, in grado di proporre tutta una serie di 'nettari' lontani dalla grande produzione e che, proprio per questo, sono ancora più interessanti da scoprire.
Ecco che oggi, recatomi dopo un lauto pasto nel suo splendido locale milanese di via Poliziano, le ho chiesto se avesse qualche whisky canadese. Ovvero, tradotto, se avesse un 'Canadian'. Detto, fatto, ed eccomi così arrivare all'assaggio del Glen Breton (che però, a voler fare i sottili, è un whisky a tutto tondo perché prodotto secondo i metodi scozzesi), che arriva, come dice il nome, dall'isola di Cape Breton (antica sede di un defunto farm team AHL degli Edmonton Oilers, i Cape Breton Oilers), località della Nova Scotia.
Così ho assaggiato un bicchierino di 'nettare': sapore intenso (per iniziare si dice sempre così, fa molto erudito), ma anche decisamente vanigliato, perfino cioccolatoso, di un cioccolato bianco...
La produzione del Glen Breton è cominciata nel 1989 con Bruce Jardine, nelle distillerie Glenora Distillers di Glenvile, località posta, appunto, sull'isola di cui sopra.
Da segnalare la "Battle of the Glen" sostenuta dalla distilleria per poter utilizzare il nome 'Glen', una lunga diatriba che l'ha vista opposta, con tanto di schiere di avvocati, alla Scotch Whisky Association. Una battaglia, come si può intuire dal nome del prodotto, assolutamente vinta. (foto Bordignon)