L'Unione Europea e il Canada hanno firmato il capitolo agroalimentare del Ceta, l'accordo di libero scambio approvato dal Parlamento europeo.
Il trattato prevede il riconoscimento di tutto un elenco di prodotti Dop e Igp in Canada, Paese da sempre scettico sulle denominazioni di qualità europee, apertura di un contingente dedicato ai formaggi europei, azzeramento di dazi e semplificazione per l'export di vini e liquori, dolciumi, pasta, biscotti, preparati di frutta e verdura.
Secondo elaborazioni Nomisma su dati Istat, nel 2015 l'Italia ha esportato in Canada prodotti agroalimentari per oltre 720 milioni di euro (circa 300 solo di vino) e ha importato per circa 450 milioni di euro, soprattutto cereali come il grano.
Secondo i suoi sostenitori, l'accordo dovrebbe aumentare i volumi di scambio riducendo i costi delle esportazioni. Il Canada eliminerà i dazi per il 90,9% dei prodotti agricoli al momento dell'entrata in vigore del Ceta e per il 91,7% dopo una transizione di sette anni. Ottawa aprirà una quota da 18.500 tonnellate per i formaggi europei, supplementare a quella già prevista dagli accordi Wto.
L'Unione Euroopea, da parte sua, eliminerà il 92,2% dei dazi agricoli all'entrata in vigore e il 93,8% dopo sette anni. L'Ue ha concesso al Canada contingenti a dazio zero per: circa 50.000 tonnellate di carne di manzo non trattato con ormoni (0,6% dei consumi europei), 75.000 tonnellate per le carni suine (0,4%) e 8.000 per il mais dolce.
Sopra le quote concordate su questi prodotti sensibili, l'Ue continuerà ad applicare dazi, che saranno invece azzerati su grano tenero e duro, semi oleosi e legumi.