Il Canada dell'hockey ghiaccio patisce l'ennesima delusione di un 2018 maledetto. Dopo la beffa subita ai Giochi Olimpici ecco arrivare anche la sconfitta ai Mondiali di Copenhagen, in Danimarca. Alla sconfitta si aggiunge anche l'onta di avere subito l'eliminazione per mano (pardòn, bastone...) della 'piccola' Svizzera, che si è imposta con merito sui canadesi, allenati da Bill Peters, per 3-2.
Gara con gli elvetici sempre avanti e i nordamericani a pareggiare nel secondo periodo con Bo Horvat, e a cercare di raddrizzare la gara nel finale con un tiro dalla distanza di Colton Parayko. Troppo tardi, però, complice l'ennesima formazione rabberciata inviata a un torneo di caratura internazionale, affrontato con troppa sufficienza e presunzione.
Un ko, quello canadese, che potrà essere positivo solo se nelle alte sfere del mondo hockeistico si comprenderà che, per sviluppare questo gioco, Mondiali e Olimpiadi sono un veicolo essenziale, e che a entrambi va data la massima attenzione e pubblicità. Dei campionati del mondo vissuti a cadenza annuale con le seconde linee di squadre già eliminate dai playoff non possono essere lo spot migliore per un sport che ha bisogno di pubblicità in nazioni che non siano necessariamente Stati Uniti e Canada. Peraltro entrambe già eliminate, perché la finale sarà tutta europea, Svezia contro Svizzera.