Scott Ryan, un ricercatore
dell'Università di Guelph, in Canada, ha scoperto uno dei
fattori alla base della morte delle cellule nervose nel morbo
di Parkinson.
I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications, aprono la strada a nuovi potenziali trattamenti
in grado di rallentare la progressione di questa malattia
neurodegenerativa. Ryan ha scoperto che la cardiolipina, una
molecola che si trova all'interno delle cellule nervose aiuta a
garantire che una proteina chiamata alfa-sinucleina funzioni
correttamente. Il cattivo funzionamento di questa proteina
porta ai depositi proteici che sono il segno distintivo del
Parkinson. Questi depositi sono tossici per le cellule nervose
che controllano i movimenti volontari. Quando si accumulano
troppi depositi, le cellule nervose muoiono.
"Identificare il
ruolo cruciale che la cardiolipina gioca nel mantenere
funzionali queste proteine significa che la cardiolipina può
rappresentare un nuovo obiettivo per lo sviluppo di terapie
contro il morbo di Parkinson", ha detto Ryan. "Attualmente non
ci sono trattamenti che impediscono alle cellule nervose di
morire", ha aggiunto. (fonte: AGI)