Tutti, me compreso, vedevano i Senators appoggiati al muro eppure, fin dall'inizio, si è capito subito come la squadra di Guy Boucher fosse organizzata e pronta all'impegno. Prova ne sono stati le tre inferiorità numeriche patite all'inizio ma passate quasi senza colpo subire, con pure 45 secondi di doppia inferiorità. Il temutissimo power-play dei Penguins, letale contro i pur forti Washington Capitals, si è inceppato.
I Senators sono addirittura passati in vantaggio per primi, al 14'32", con un Jean-Gabriel Pageau che ormai non stupisce più, imbeccato da Bobby Ryan alla stessa maniera della 'rete bandiera' contro i New York Rangers nella prima partita finita 1-4 al Madison Square Garden: passaggio in backhand da dietro la gabbia e tiro di prima intenzione.
A quel punto il sottoscritto resisteva qualche altro minuto, prima di accasciarsi in un dormiveglia interrotto dal pareggio dei Penguins, giunto al 14'25" del terzo periodo e siglato da Evgeni Malkin.
Non controllo nemmeno l'orario o il minutaggio, so solo che il bel sogno è finito. Lascio la televisione accesa, connessa al mio pc (con il massimo rispetto del 'feed' americano, trasmesso da Sky, prediligo ancora una volta l'accento canadese e l'audio della CBC). Elimino però l'audio. Crollo nel mondo dei sogni, nella consapevolezza di vivere, nel sonno Rem una qualche avventura hockeistica. E' solo quello il mondo in cui sono riuscito a pattinare, anche piuttosto bene, con tanto di un paio di comparsate con la maglia del Lugano alla Resega (ovviamente sempre tutto in sogno) e diversi allenamenti milanesi su varie piste, di cui nessuna probabilmente è mai esistita.
Mi risveglio stamane e, senza speranze ma cercando di ripetere i gesti beneauguranti delle serie precedenti, mi avvicino trepidante al computer. Lo apro e... scopro la rete vincente di Ryan al 4'59" del primo overtime, assistito in questo caso da Pageau, con ritorno della cortesia precedente.
Adesso la serie è sull'1-0, ma non è il caso di esaltarsi, lo ha detto lo stesso Boucher, cui piace da matti giocare questa partita a stupire una volta di più esperti, tifosi e appassionati. E pure quelli che, come me, si addormentano convinti che andrà male.