Arriva alla fine del 2013 uno degli eventi più significativi per il Canada, e non solo, di quest'anno.
La morte, per cause naturali, di Vito Rizzuto, ultimo capo della potente famiglia mafiosa
siculo-canadese, è un 'colpo' fortissimo per la storia della mafia.
Rizzuto, che aveva 67 anni, si è spento per
'complicazioni polmonari' al Sacre-Coeur Hospital di Montreal
dove era stato ricoverato nei giorni scorsi.
La scomparsa del
boss coincide con la fase più turbolenta di una lunga faida tra le
cosche canadesi. Lo scontro era cominciato con l'uccisione del
vecchio padre del boss, Nick Rizzuto, 86 anni, e del figlio che
aveva lo stesso nome del nonno. Successivamente è scomparso
anche il cognato Paolo Renda.
Una catena di sangue arrivata anche in Sicilia. Nel maggio
scorso sono stati uccisi vicino a Bagheria (Palermo) Juan Ramon
Fernandez Paz e Fernando Pimentel, esponenti del clan Rizzuto,
fuggiti in Sicilia per sottrarsi alla faida esplosa dopo il
rientro di don Vito dagli Stati Uniti dove aveva scontato dieci
anni di carcere per l'uccisione di tre esponenti della famiglia
Bonanno. I corpi delle due vittime sono stati ritrovati in
seguito alle dichiarazioni di un collaboratore che ha descritto
anche lo scenario della guerra di mafia in Canada scatenata da
contrasti per il controllo del traffico della droga ma anche
dell'edilizia e di affari commerciali.
Il clan Rizzuto, guidato dal vecchio Nick originario di
Cattolica Eraclea (Agrigento), era nato da una costola della
famiglia Bonanno di New York. In Canada ha stretto un'alleanza con il clan Cuntrera, originario dello
stesso paese siciliano. Otto anni fa Vito Rizzuto era stato
coinvolto in un'inchiesta della Procura di Roma sulle
infiltrazioni mafiose nelle imprese che miravano a costruire il
ponte sullo Stretto di Messina. (cit. ANSA).