giovedì 22 marzo 2018

Ceta: Coldiretti, frena l'export alimentare in Canada

Frena del 4% il tasso di crescita delle esportazioni agroalimentari made in Italy in Canada dopo l'entrata in vigore provvisoria del trattato di libero scambio(Ceta) il 21 settembre scorso. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sui dati Istat, dalla quale si evidenzia che nell'ultimo trimestre le esportazioni in valore sono risultate in crescita dell'8,5%, ben al di sotto del 12,5% fatto registrare nello stesso periodo nell'anno precedente l'entrata in vigore del trattato.
Al contrario, sottolinea la Coldiretti, dopo aver accusato nel 2016 un calo del 13,2%, le importazioni in Italia dei prodotti agroalimentari canadesi fanno registrare un balzo in valore del 23,3%, con l'esclusione del grano duro. Questo prodotto, infatti, registra un crollo degli arrivi del 39,5% in valore, anche per la crescente diffidenza del mercato verso il cereale canadese che viene trattato in pre-raccolta con il glifosato secondo modalità vietate in Italia.
Secondo la Coldiretti, l'Unione Europea con il Ceta legittima la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall'Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele. Un accordo che si è dimostrata un "pericoloso cavallo di Troia", afferma, soprattutto nei negoziati con altri Paesi, dal Giappone ai Mercorsur, che sono stati autorizzati a chiedere le stesse concessioni. (fonte: ANSA)