La presentazione del convegno |
Del resto lo sputare sull''uomo bianco' pare essere diventato lo sport nazionale in terra canadese, basti vedere la recente uscita di Kathleen Wynne, politica dell'Ontario, sui voti espressi dai 'vecchi uomini bianchi' (parole sue).
Ecco così nascere la Federation of Black Canadians, e frasi, legittime ci mancherebbe, come quella dell'attivista nero Kevin Carter: "‘No one has the right to determine how Black people in Canada should approach their activism". Ci mancherebbe, sebbene questa isteria razziale sia la stessa che ha portato alla ricerca insensata e obsoleta di distoni storiche come l'abbattimento della statua di Cristoforo Colombo o la cancellazione di nomi che potessero ricordare il passato coloniale (un po' come se da noi venissero cancellate tutte le vie e le piazze dedicate a Giulio Cesare perché, in fin dei conti, in passato sottomise la Gallia nel sangue).
Insomma, il Black Power in Canada è più vivo che mai, alla faccia di chi cita The Rebel come segno di retrograda svolta a destra della società 'a nord del confine'.