Potrebbe essere definita come la 'ragazza fantasma' la giovane fotografata quasi due secoli fa, poco prima del 1850, con un dagherrotipo e la cui immagine, insieme a un gruppo di altre, è stata rivelata da gruppo della The University of Western Ontario, guidato da Madalena Kozachuk, il cui lavoro è descritto sulla rivista Scientific Reports.
Si tratta di immagini che, custodite nella National Gallery of Canada, apparivano ormai perse e irrecuperabili a causa dell'ossidazione e altri danni. "L'immagine è apparsa totalmente inaspettata, ora la si può vedere nei suoi più piccoli dettagli, dagli occhi alle pieghe del vestito", ha commentato la Kozachuk.
Negli ultimi tre anni i ricercatori sono riusciti a identificare
la composizione chimica dell'ossidazione e come era cambiata
l'immagine da un punto all'altro. Grazie a questo lavoro
preliminare, e usando una tecnica nuova e non invasiva, che
sfrutta la scansione rapida a raggi X e la microfluorescenza,
sono riusciti ad analizzare i dagherrotipi nella loro
completezza e la loro piastra,
riportando alla luce i volti nascosti. Per ogni dagherrotipo la
scansione è durata la bellezza di otto ore.
Il dagherrotipo è stata la prima forma di rappresentazione visiva della storia. Venne messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre, da un'idea di Joseph Nicéphore Niépce e del figlio di questi, Isidore, e venne presentato al pubblico nel 1839.