Una tecnologia per filtrare contenuti
internet venduta da un'azienda canadese sarebbe usata da dieci Paesi
per censurare contenuti politici, religiosi, LGBT e notizie. Fra questi Stati anche l'India.
Lo sostiene il rapporto
pubblicato da Citizen Lab, laboratorio sulla sorveglianza e la
Rete dell'Università di Toronto, artefice di numerosi studi
sull'uso di tecnologie per sorvegliare o censurare online.
Questa volta nel mirino dei ricercatori è finita proprio
un'azienda canadese di nome Netsweeper. La sua tecnologia per
filtrare contenuti internet sarebbe usata da dieci Paesi
(Afghanistan, Bahrein, India, Kuwait, Pakistan, Qatar, Somalia,
Sudan, Emirati Arabi Uniti e Yemen) per censurare a livello
statale contenuti protetti da leggi internazionali, come
contenuti religiosi in Bahrein, campagne politiche negli
Emirati e siti di informazione in Yemen, sostiene lo studio,
intitolato "Planet Netsweeper".
L'India avrebbe bloccato in questo modo 1200 indirizzi
online (URL) che includevano notizie di Al Jazeera sulla crisi
dei rifugiati Rohingya, e contenuti della Wayback Machine, lo
strumento di Internet Archive che permette di archiviare pagine
web. Gli Emirati, lo Yemen e il Bahrein hanno bloccato ricerche
su Google per le parole "gay", "lesbica". Siti politici sono
stati filtrati in Bahrein, Qatar, Sudan, e Somalia. I
ricercatori del Citizen Lab hanno chiesto al governo canadese
di intensificare i controlli sull'esportazione di tecnologie a
uso duale per includere anche filtri di contenuti internet.
(fonte: AGI)