|
Un tweet significativo, dubbi sulle notizie della CBC |
Dieci morti, decine di ferite, un furgone lanciato tra la folla. Ci sono tutti gli ingredienti del terrorismo islamico. Ma dal Canada, dove l'
attentato si è verificato, prevale la tesi del momento di follia (peraltro, ancora senza motivazione) da parte di
Alek Minassian, studente di origine armena, Paese a maggioranza cristiana. Di certo, la presenza islamica in Canada non è una novità e altri attentati di matrice musulmana si sono verificati. Nelle grandi città, però, la convivenza religiosa è un vero e proprio mantra, così come l'ideale della multietnicità. Ed è dalle grandi città che arrivano i voti per i 'liberali' di
Justin Trudeau. Che, subito, si è affrettato a negare ogni legame con il terrorismo relativamente alla strage. "Le indagini continuano, ma è
abbastanza chiaro che non c'è collegamento con la sicurezza
nazionale", ha detto il primo ministro canadese in conferenza stampa a Ottawa.
Trudeau ha avvertito che "ci vorrà tempo" per capire le
ragioni alla base del gesto del giovane armeno. Intanto però, prima di fornire i dati dell'attentatore, la televisione canadese, così come la polizia di Toronto, hanno atteso fin troppo a lungo, tanto che la notizia del nome e delle origini del criminale è stata fornita per prima dall'emittente statunitense
CBS. Al momento, inoltre, sono sconosciute sia le motivazioni che la religione dell'attentatore armeno. E' vero, in effetti, che sebbene l'Armenia sia a maggioranza cristiana, minoranze armene sono presenti in Iran e Libano, dove la presenza islamica è assai superiore.