La Chiesa anglicana canadese ha respinto una mozione per riconoscere le nozze gay. Il suo sinodo generale ha respinto una mozione volta a modificare
la sua definizione di matrimonio come "unione tra uomo e donna"
per aprire alle nozze omosessuali, legali nel Paese dal 2005.
Per entrare in vigore, la proposta doveva ottenere i due terzi
dei voti nei tre Ordini (vescovi, preti e laici) e poi essere
convalidata nelle due riunioni consecutive del sinodo. Dopo
essere stata approvata nel 2016, stavolta la proposta non è
passata: nonostante la larga maggioranza ottenuta tra preti e
laici, tra i vescovi la mozione non ha ottenuto il sostegno
richiesto.
Un'altra misura adottata a Vancouver, dove il sinodo si
svolge fino a martedì, ha tuttavia lasciato un certo margine
di manovra alle diocesi per celebrare nozze omosessuali.
La
Chiesa anglicana canadese conta più di 500mila fedeli,
raggruppati in 1.700 parrocchie. (fonte: AGI)
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lunedì 15 luglio 2019
domenica 14 agosto 2016
Canada nel mirino dell'Isis, Trudeau balla con i gay
C'è poco da fare. A Justin Trudeau, primo ministro del Canada, piace fare 'ascolti'. Del resto, è più facile ballare al gay pride di Montreal che prendere soluzioni serie e drastiche nei confronti del radicalismo islamico che, proprio pochi giorni fa, ha portato un jihadista canadese, Aaron Driver, a uno scontro a fuoco con la polizia nei pressi di Toronto.
Aspettando soluzioni al riguardo, Trudeau, che ha costruito il proprio successo puntando su politiche estremamente 'liberal' che ben si accompagnano con il carattere aperto dei canadesi di città, ha partecipato, accompagnato da diversi ministri del suo esecutivo, alla nota rassegna gay di Montreal.
Camicia verde e pantaloni bianchi, il giovane primo ministro è apparso sorridente davanti ai sei mila manifestanti che hanno sfilato per il centro della città in un tripudio di colori su centinaia di carri allegorici.
Trudeau era già stato ai precedenti gay pride di Toronto e Vancouver a luglio (un'agenda piena, la sua...) e rimane, finora, l'unico leader di un Paese del G7 ad aver partecipato alla festa della comunita Lgbt.
Fra le altre cose 'fondamentali' del suo mandato, Trudeau ha deciso di legalizzare la marijuana. L'anno scorso, invece, ha ritirato gli aerei militari canadesi dalla coalizione internazionale anti-Daesh (ISIS) operante in Siria e in Irak.
Difficile pensare a scelte più bizzarre, in un momento storico tanto importante ma, un po' come Matteo Renzi (con cui, tramite i social, pare vantare una grande amicizia), il primo ministro canadese conta sulla fotogenia e un sorriso smagliante per convincere della propria bontà una stampa internazionale poco avvezza alla politica interna del Canada.
Aspettando soluzioni al riguardo, Trudeau, che ha costruito il proprio successo puntando su politiche estremamente 'liberal' che ben si accompagnano con il carattere aperto dei canadesi di città, ha partecipato, accompagnato da diversi ministri del suo esecutivo, alla nota rassegna gay di Montreal.
Camicia verde e pantaloni bianchi, il giovane primo ministro è apparso sorridente davanti ai sei mila manifestanti che hanno sfilato per il centro della città in un tripudio di colori su centinaia di carri allegorici.
Trudeau era già stato ai precedenti gay pride di Toronto e Vancouver a luglio (un'agenda piena, la sua...) e rimane, finora, l'unico leader di un Paese del G7 ad aver partecipato alla festa della comunita Lgbt.
Fra le altre cose 'fondamentali' del suo mandato, Trudeau ha deciso di legalizzare la marijuana. L'anno scorso, invece, ha ritirato gli aerei militari canadesi dalla coalizione internazionale anti-Daesh (ISIS) operante in Siria e in Irak.
Difficile pensare a scelte più bizzarre, in un momento storico tanto importante ma, un po' come Matteo Renzi (con cui, tramite i social, pare vantare una grande amicizia), il primo ministro canadese conta sulla fotogenia e un sorriso smagliante per convincere della propria bontà una stampa internazionale poco avvezza alla politica interna del Canada.
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