Justin Trudeau, primo ministro canadese, una volta di più ribadisce la propria linea connessa con alcuni dei punti fermi della sinistra mondiale, quali quelli dell'aborto.
Clamorosa la notizia che arriva dal Nord America in cui, in antitesi alla linea del
presidente statunitense, Donald Trump, Trudeau obbligherà i gruppi che vogliono sfruttare i fondi del
programma per il lavoro giovanile estivo ad impegnarsi a
rispettare e sostenere i cosiddetti 'diritti individuali', che comprenderebbero pure quelli
riproduttivi, ovvero quelli relativi all'aborto. Il programma prevede 70mila posti per giovani tra i 15 e i 30 anni. Finora molti gruppi in difesa della vita potevano godere di agevolazioni per assumere giovani avvocati che lavorassero su casi legali in cui fossero coinvolte persone colluse con atti abortisti. Verranno discriminate perfino le aziende che si rifiuteranno di firmare documenti in cui esprimano chiaramente il proprio favore all'aborto e all'ideologia LGBT.
Trudeau però è andato oltre, in pratica cancellando l'idea stessa di 'antiabortismo' dai valori della società canadese, un atto insomma di bolscevismo mentale, definendo chi difende i 'non ancora nati' come persone "non in linea con ciò che noi siamo come governo e come società".
Un atto illiberale oltre che a favore dell'omicidio di chi non può difendersi, sventolante una presunta libertà femminile che non può certo definirsi realizzata sulla morte di ciò che è la vera essenza della donna: la maternità.