Si svolge questo martedì il Vancouver Ministers' Meeting on Security and Stability on the Korean Peninsula, non senza polemiche. Il governo canadese – co-promotore dell'iniziativa assieme agli Stati Uniti – sottolinea che il summit dei ministri degli Esteri è finalizzato a "dimostrare solidarietà in opposizione alle azioni illegali e pericolose della Corea del Nord» e a «lavorare insieme per rafforzare gli sforzi diplomatici verso una penisola coreana sicura, prospera e denuclearizzata". A questo fine, in agenda spicca il tema di come "rafforzare l'efficacia del regime sanzionatorio globale a supporto di un ordine internazionale basato sulle regole".
I partecipanti sono una ventina: Canada, Stati Uniti, Australia, Belgio, Colombia, Danimarca, Francia, Grecia, India, Italia, Giappone, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Filippine, Corea del Sud, Svezia, Thailandia, Turchia e Regno Unito.
Cina e Russia, che non partecipano all'incontro, hanno già espresso la loro contrarietà a un vertice che, in sostanza, riunisce i capi della diplomazia dei Paesi che parteciparono alla guerra di Corea del 1950-1953 sotto l'egida delle Nazioni Unite in difesa del Sud.