Partorire in acqua, specie se
riscaldata, può essere pericoloso. Lo affermano i ricercatori
canadesi della Western University di London, Ontario, che hanno
descritto sul Canadian Medical Association Journal il caso di
una bimba finita in terapia intensiva con un'infezione pochi
giorni dopo la nascita.
La bimba, raccontano i medici, è stata partorita in una vasca
idromassaggio che era stata riempita tre giorni prima sotto la
supervisione di un'ostetrica. Alla nascita pesava circa tre
chili e mezzo ed è stata allattata senza problemi. Otto giorni
dopo però è stata ricoverata con febbre alta, inappetenza e
letargia, e lo stesso giorno è stata spostata in terapia
intensiva a causa di una insufficienza multiorgano dovuta a
sepsi. Dopo qualche giorno di antibiotici la bimba è migliorata,
e i test hanno permesso di diagnosticare un'infezione da
Legionella, un batterio tipico delle piscine che prolifera a
temperature fra 20 e 42 gradi.
"Questo caso serve a sottolineare
la possibilità di un effetto avverso potenzialmente letale del
parto in acqua - scrivono gli autori - specialmente se si usano
piscine riscaldate preriempite".
La bimba è stata dimessa dopo cinque settimane, sottolinea lo
studio. "Fattori come riempire la vasca giorni prima del parto,
una inadeguata disinfezione, l'uso di fonti contaminate d'acqua,
l'uso dell'idromassaggio e il riscaldamento dell'acqua
contribuiscono ad aumentate il carico batterico della vasca dove
avviene il parto". (fonte: ANSA)