Va in scena questa sera al Teatro dell'Arte di Milano il concerto di Feist, 41enne cantautrice canadese originaria della Nova Scotia. Ne parla in maniera dettagliata Luca Testoni in un suo articolo pubblicato oggi su "Il Giornale".
"Passata dal punk-rock egli esordi di Calgary, quando suonava in una band di nome Placebo (solo omonima del bel più famoso trio di Brian Molko), all'indie-rock del collettivo di Toronto Broken Social Scene (con il quale è proprio tornata a cantare assieme di recente in occasione dell'album "Hug of Thunder"), Feist, che nel suo vorticoso zigzagare artistico ha pure collaborato con l'eccentrico produttore-polistrumentista Chilly Gonzales e con una rapper sui generis come Peaches, ha in seguito trovato la sua strada dedicandosi a distillare canzoni d'autore elettriche con le quali esprimere, sempre con approccio romantico e disincantato, gli alti e i bassi della sua quotidianità. Perciò, non stupisce che sia la stessa artista ad aver realizzato tante hit dalle atmosfere giocose come "1234", "I Feel It" e "Mushaboom" quanto un disco volutamente scarno e crudo come il nuovissimo "Pleasure". Al contrario di quello che sembrerebbe lasciar presagire il titolo (piacere, ndr), il quinto album in carriera, registrato volutamente «sporco», come se fosse un provino, sembra sia stato composto per esorcizzare la sua uscita dal tunnel della depressione e, perché no, confrontarsi su grandi temi, come il senso della vita".
In calce pubblico questo piacevole brano della cantautrice, al secolo nata come Leslie Feist, nata a Amherst, "My Moon My Man".