Nello spirito dell'inutilità demagogica che finora ha contraddistinto molte delle sue 'uscite', Justin Trudeau, l'uomo che accoglie i profughi 'dopo attenta selezione' e che ha preteso un governo composto per metà da donne, così, giusto perché "è il 2016" (parole sue), ora vuole anche cambiare l'inno canadese, giusto perché parrebbe 'offensivo' verso il gentil sesso.
"O Canada" infatti, il brano che riempie d'orgoglio i canadesi dal 1980, anno in cui sostituì "God Save the Queen", non riconoscerebbe abbastanza il ruolo "di tutte le donne che hanno lavorato e combattuto per costruire e forgiare il Canada come lo conosciamo oggi", come spiega la parlamentare liberal Mauril Belanger, che ha presentato una proposta di legge per
modificare due parole nel testo dell'inno, concludendo anche lei la stessa illuminante frase: "E' il 2016".
Una questione che potrebbe apparire di lana caprina, sebbene pure nel passato fossero state sollevate, in particolare da parte femminista, proposte per cambiare quel verso dell'inno dove si recita "In all our sons command" per trasformarla in "In all of us command". Anche perché, secondo Trudeau e contestatrici, la loro sarebbe anche la versione più fedele al significato dei versi originari di Robert Stanley Weir, che dicevano "In all thou dost command". In sostanza viene contestata la neutralità della parola 'sons'.
Secondo chi contesta le... contestatrici invece, il cambiamento sarebbe "grammaticalmente non necessario". Se la modifica dovesse essere introdotta, non interesserebbe comunque la versione francese dell'inno, che non presenta lo stesso problema.