domenica 30 giugno 2013

Rimsha, condannata a morte in Pakistan, trova rifugio in Canada

Ancora una volta, il Canada funge da ancora di salvezza nei confronti di chi cerca un'oasi (peraltro piuttosto grande) di democrazia e giustizia. Ed è così che proprio 'a nord del confine' si è rifugiata Rimsha Masih, la ragazza pakistana cristiana disabile accusata dall'imam Khalid Jadoon di 'blasfemia' per avere bruciato alcune pagine del Corano, accusa rivelatasi poi infondata, anche perché l'imam avrebbe manipolato alcune delle prove.
Eppure, nel folle mondo dell'islam estremo, aver scagionato la giovane, affetta dalla sindrome di down, non è bastato. 
Arrestata nell'agosto 2012, malgrado il ritiro delle accuse, Rimsha e la sua famiglia sono stati oggetto di un attacco persecutorio fatto di continue minacce di morte. Costretta a nascondersi, la ragazza si è così stabilita in Canada insieme alla sua famiglia in un luogo tenuto comunque sconosciuto. 
Un attivista cristiano in Canada ha riferito alla BBC che la ragazza va a scuola, si diverte e sta imparando l'inglese. Lei e la sua famiglia ora "si sentono liberi".