Duro attacco del governo del Canada nei confronti del vincitore delle recenti elezioni iraniane, il religioso moderato Hassan Rohani (accolto con benevola prudenza da buona parte della comunità internazionale). Secondo il ministro degli Esteri canadese, John Baird, il neo presidente non sarà altro che una marionetta nelle mani degli ayatollah, in quella tragica e pericolosa pantomima che è diventata la vita quotidiana di tutti gli iraniani".
Senza menzionare nello specifico il vincitore delle elezioni, il ministro canadese ha affermato che con "l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali, il regime iraniano aveva soffocato ogni dibattito franco e costruttivo" e che nessuno degli otto candidati approvati dal regime "rappresentava una soluzione vera di ricambio per gli elettori".
Baird ha poi proseguito: "Il Canada saluta il coraggio degli iraniani che hanno espresso il loro desiderio di libertà di fronte a una repressione spietata".
Il Canada, che ospita un'importante diaspora iraniana e un importante numero di studenti provenienti proprio dall'Iran, ha 'sospeso' le relazioni diplomatiche con il regime di Teheran dal settembre 2012.