La Banca Centrale del Canada ha deciso di lasciare fermo il tasso chiave d'interesse all'1,25%.
"Le
prospettive di crescita restano ampie e solide - fa sapere
l'istituto - Tuttavia gli sviluppi nelle politiche commerciali
rappresentano una crescente fonte di incertezza per lo scenario
globale e per quello canadese". (fonte: AGI)
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venerdì 23 marzo 2018
martedì 19 settembre 2017
Bank of Canada e Mario Draghi: ecco cos'hanno, poco, in comune
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Mario Draghi |
Bank of Canada e Mario Draghi
di Francesco Melillo, wallstreetitalia.com
Che cosa accomuna la Bank of Canada (BOC) e Mario Draghi ?
Molto poco. Se non il pattern grafico che lega l’andamento valutario CAD/USD e EUR/USD che ha visto negli ultimi anni una svalutazione e negli ultimi mesi un’interessante apprezzamento.
L’economia del Canada è stata tra le economie mondiali che ha retto meglio all’onda d’urto della crisi degli ultimi 10 anni. I motivi risiedono principalmente nella gestione delle finanze pubbliche assennate, attenzione alla crescita ed alle imprese, solidità del sistema bancario, assenza di crisi dei mutui subprime, a differenza di Europa e USA.
Anche la Bank of Canada ha implementato una politica secondo la teoria della curva di Phillips.
L’annuncio inaspettato del rialzo dei tassi della Bank of Canada che raggiunge la soglia dell’1%. Inevitabilmente la valuta canadese si è apprezzata sul dollaro di oltre un punto percentuale.
Perchè questo rialzo e che cosa può significare per la riunione della BCE di Draghi?
Le motivazioni del rialzo risiedono nell’economia in miglioramento e del rialzo dei prezzi del mercato immobiliare.
E l’inflazione in Canada? Resta bassa, intorno all’1,2%...
In Europa com’è la situazione macro?
Economia in miglioramento, prezzi del mercato immobiliare in rialzo, inflazione in ripresa sopra al punto percentuale.
Perchè i tassi in Europa sono sotto zero? Stando alle considerazioni della BOC anche la BCE di Draghi domani potrebbe riservare qualche sorpresa?
Il prezzo da pagare per i cittadini del Canada sarà un rialzo dei prezzi dei finanziamenti, una rafforzamento del dollaro canadese, indi minori entrate per chi esporta le proprie merci da vendere all’estero. Proprio ora che la risalita dei tassi in USA sembrava essersi fermata è difficile ravvisare una ragione in questa mossa.
Certo, potrebbe essere un errore, però le considerazioni che riusciamo a fare con i piccoli elementi a disposizione in questo articolo, sicuramente è passata dalle menti del board canadese. Probabilmente, il board teme un fallimento della curva di Phillips (non crede più in questa teoria). Inoltre, potrebbe temere un ritorno della crisi, pertanto mira a creare un margine d’azione per quando si verificherà. Vedremo. Sta di fatto che non è una mossa da sottovalutare.
venerdì 31 marzo 2017
Canada, in febbraio inflazione sui massimi da ottobre 2014
Secondo quanto comunicato venerdì da Statistics Canada (l'ente nazionale di statistica di Ottawa), nel mese di febbraio l'inflazione nel Paese è accelerata ulteriormente al 2,2% su base annua contro il 2,1% di gennaio (1,5% in dicembre).
Il dato, che si confronta con il 2,1% del consensus di Reuters, è superiore al 2,0% di target della Bank of Canada (il che toglie pressione all'istituto centrale allontanando un rialzo dei tassi d'interesse) e il più elevato dal 2,4% toccato nell'ottobre 2014. Si tratta oltretutto della prima volta che l'inflazione rimane sopra al 2% per due mesi consecutivi sempre dall'ottobre (e novembre) 2014. (fotne: trend-online.com)
Il dato, che si confronta con il 2,1% del consensus di Reuters, è superiore al 2,0% di target della Bank of Canada (il che toglie pressione all'istituto centrale allontanando un rialzo dei tassi d'interesse) e il più elevato dal 2,4% toccato nell'ottobre 2014. Si tratta oltretutto della prima volta che l'inflazione rimane sopra al 2% per due mesi consecutivi sempre dall'ottobre (e novembre) 2014. (fotne: trend-online.com)
giovedì 19 gennaio 2017
Canada, tassi di interesse fermi allo 0,5%
I tassi di interesse non sono stati toccati dalla Bank of Canada, esattamente come previsto dalla maggior parte degli analisti, e rimarranno dunque fissi allo 0,5%.
Nel report della BoC pubblicato questo mese di gennaio si sottolinea come l’incertezza nei confronti delle prospettive globali sia ancora troppo elevata, soprattutto per quel che riguarda gli Stati Uniti.
Nel complesso, fa notare la Bank of Canada, l’economia globale si è rafforzata come previsto e i prezzi di alcune materie prime come il petrolio sono cresciuti.
Mentre la crescita dell’occupazione è rimasta stabile, fa notare la BoC, diversi indicatori segnalano ancora un significativo rallentamento nel mercato del lavoro.
Nonostante il settore delle risorse si sia adeguato al declino dei prezzi delle materie prime, gli effetti negativi su reddito e ricchezza continueranno a persistere.
Si nota inoltre che nel report di politica monetaria che ha sancito tassi di interesse sempre allo 0,5%, il dollaro canadese si è rafforzato assieme a quello USA contro una serie di altre valute. I consumi dovrebbero mantenersi solidi, mentre gli investimenti nel settore residenziale saranno limitati sia dalle annunciate modifiche alla normativa sui finanziamenti immobiliari sia dai tassi sui mutui che sono cresciuti in risposta a rendimenti obbligazionari più elevati.
Secondo le previsioni, il Pil reale del Paese crescerà del 2,1% sia nel 2017 che nel 2018. Tutto ciò significa che il Canada tornerà nel pieno delle proprie capacità verso la metà del prossimo anno, in linea con quanto già previsto a ottobre.
L’inflazione è stata inferiore rispetto a quanto previsto ad ottobre soprattutto a causa del declino del prezzo del cibo. L’inflazione core sotto il 2% riflette l’eccesso di capacità materiale nell'economia. Le previsioni della Bank of Canada parlano comunque di un’inflazione vicina al target del 2% nei prossimi mesi.
Intanto, in attesa dei dati sui tassi di interesse, il cambio USD/CAD ha proseguito sulla via del ribasso verso quota 1,30.
In sintesi, in un contesto di previsioni praticamente immutate, la Bank of Canada ha deciso che la sua attuale politica monetaria è ancora appropriata e ha dunque confermato i tassi di interesse allo 0,5%. Il Governing Council della BoC continuerà comunque a monitorare ulteriori sviluppi tenendo sempre e comunque conto di quanto l’attuale incertezza globale continuerà a pesare. (fonte: Forexinfo.it)
Nel report della BoC pubblicato questo mese di gennaio si sottolinea come l’incertezza nei confronti delle prospettive globali sia ancora troppo elevata, soprattutto per quel che riguarda gli Stati Uniti.
Nel complesso, fa notare la Bank of Canada, l’economia globale si è rafforzata come previsto e i prezzi di alcune materie prime come il petrolio sono cresciuti.
Mentre la crescita dell’occupazione è rimasta stabile, fa notare la BoC, diversi indicatori segnalano ancora un significativo rallentamento nel mercato del lavoro.
Nonostante il settore delle risorse si sia adeguato al declino dei prezzi delle materie prime, gli effetti negativi su reddito e ricchezza continueranno a persistere.
Si nota inoltre che nel report di politica monetaria che ha sancito tassi di interesse sempre allo 0,5%, il dollaro canadese si è rafforzato assieme a quello USA contro una serie di altre valute. I consumi dovrebbero mantenersi solidi, mentre gli investimenti nel settore residenziale saranno limitati sia dalle annunciate modifiche alla normativa sui finanziamenti immobiliari sia dai tassi sui mutui che sono cresciuti in risposta a rendimenti obbligazionari più elevati.
Secondo le previsioni, il Pil reale del Paese crescerà del 2,1% sia nel 2017 che nel 2018. Tutto ciò significa che il Canada tornerà nel pieno delle proprie capacità verso la metà del prossimo anno, in linea con quanto già previsto a ottobre.
L’inflazione è stata inferiore rispetto a quanto previsto ad ottobre soprattutto a causa del declino del prezzo del cibo. L’inflazione core sotto il 2% riflette l’eccesso di capacità materiale nell'economia. Le previsioni della Bank of Canada parlano comunque di un’inflazione vicina al target del 2% nei prossimi mesi.
Intanto, in attesa dei dati sui tassi di interesse, il cambio USD/CAD ha proseguito sulla via del ribasso verso quota 1,30.
In sintesi, in un contesto di previsioni praticamente immutate, la Bank of Canada ha deciso che la sua attuale politica monetaria è ancora appropriata e ha dunque confermato i tassi di interesse allo 0,5%. Il Governing Council della BoC continuerà comunque a monitorare ulteriori sviluppi tenendo sempre e comunque conto di quanto l’attuale incertezza globale continuerà a pesare. (fonte: Forexinfo.it)
sabato 16 luglio 2016
Canada, tassi fermi allo 0,5%, cresce l'incertezza
La banca centrale del Canada, Bank of Canada, ha
mantenuto i tassi di interesse fermi allo 0,5% a causa del
"clima di accresciuta incertezza" legato all'uscita del Regno
Unito dall'Unione Europea e ai gravissimi incendi che hanno devastato la
regione dell'Alberta, sede di importanti installazioni
petrolifere.
"Il Pil in termini reali è cresciuto del 2,4% nel primo trimestre ma si stima che sia calato dell'1% nel secondo trimestre, sotto il peso di flussi commerciali volatili, di una spesa per consumi diseguale e dei roghi in Alberta", si legge nella nota dell'istituto. (fonte: AGI)
"Il Pil in termini reali è cresciuto del 2,4% nel primo trimestre ma si stima che sia calato dell'1% nel secondo trimestre, sotto il peso di flussi commerciali volatili, di una spesa per consumi diseguale e dei roghi in Alberta", si legge nella nota dell'istituto. (fonte: AGI)
giovedì 3 dicembre 2015
Canada: banca centrale lascia tassi fermi allo 0,5%
La Banca Centrale canadese (Bank of Canada) ha
lasciato i tassi di interesse invariati allo 0,5% a causa delle
pressioni al ribasso sull'economia derivanti dal crollo dei
prezzi delle materie prime.
Se da una parte il buon andamento dell'economia USA e il deprezzamento del dollaro canadese sostengono il Paese nordamericano, ha spiegato l'istituto in una nota, dall'altra le industrie energetiche e minerarie stanno ancora soffrendo per l'abbassamento delle quotazioni. (fonte: AGI)
Se da una parte il buon andamento dell'economia USA e il deprezzamento del dollaro canadese sostengono il Paese nordamericano, ha spiegato l'istituto in una nota, dall'altra le industrie energetiche e minerarie stanno ancora soffrendo per l'abbassamento delle quotazioni. (fonte: AGI)
venerdì 6 settembre 2013
Bank of Canada, il tasso di interesse resta all'1%
La Bank of Canada (Banca Centrale Canadese) ha annunciato di avere mantenuto il tasso di interesse di riferimento all'1%.
L'istituto afferma che, se da una parte le economie avanzate stanno iniziando a risollevarsi, la volatilità finanziaria sui mercati emergenti sta apportando nuovi fattori di incertezza alle prospettive di crescita. Basso anche il dato sull'inflazione. (foto sito ufficiale Bank of Canada)
L'istituto afferma che, se da una parte le economie avanzate stanno iniziando a risollevarsi, la volatilità finanziaria sui mercati emergenti sta apportando nuovi fattori di incertezza alle prospettive di crescita. Basso anche il dato sull'inflazione. (foto sito ufficiale Bank of Canada)
giovedì 18 luglio 2013
La banca centrale canadese lascia i tassi invariati all'1%
La Banca Centrale del Canada ha annunciato di avere lasciato invariato il tasso di rifinanziamento all'1%.
La politica monetaria, precisa, non cambierà finché l'economia resterà stagnante, l'inflazione bassa e i debiti del mercato del lavoro saranno gestibili.
Dopo l'addio di Mark Carney, salito allo scranno della Banca d'Inghilterra, c'è ora il nuovo governatore Stephen Poloz (nella foto Dave Chan/National Post, Postmedia News). Per il futuro l'istituto si attende una normalizzazione e dunque prevede un rialzo dei tassi.
martedì 2 luglio 2013
Mark Carney alla guida della Bank of England
Mark Carney, ex numero uno della banca centrale canadese, sale ufficialmente alla guida della Bank of England. E' il primo straniero a prendere le redini della Banca d'Inghilterra nei suoi 318 anni di storia. Carney subentra a Sir Mervyn King.
Nato a Fort Smith, in Canada, nel 1965, sposato con quattro figlie, Carney ha trascorso tredici anni alla Goldman Sachs, lavorando per gli uffici della banca d'affari di Londra, Tokyo, New York e Toronto prima di diventare vicegovernatore della Bank of Canada nel 2003 e, un anno dopo, viceministro delle Finanze.
Carney tornò alla Banca Centrale come governatore nel 2007. Nel novembre 2011 successe inoltre a Mario Draghi alla presidenza del Financial Stability Board, carica che manterrà anche dopo il suo arrivo al vertice della Bank of England.
La sua nomina era stata annunciata a Londra il 26 novembre 2012.
martedì 28 maggio 2013
Bank of Canada, le nuove banconote profumano di sciroppo d'acero
Chiamatelo pure il sapore dei soldi, o meglio, in questo caso, l'odore dei soldi. Già, perché c'è chi giura che le nuove banconote di plastica della Bank of Canada abbiano un inconfondibile sapore, manco a dirlo, di sciroppo d'acero, al secolo 'maple syrup', il 'miele' estratto dalla foglia d'acero, il simbolo indiscusso del Canada.
Chiamata direttamente in causa, la Bank of Canada ha smentito qualsiasi intervento 'dolcificante', ma va detto che i 'rumours' riguardo alla vicenda erano cominciati quasi subito, con l'immissione delle nuove banconote nel novembre 2011.
Sotto potete vedere il video del servizio realizzato dalla CBC al riguardo.
(foto tratta da Internet)
Chiamata direttamente in causa, la Bank of Canada ha smentito qualsiasi intervento 'dolcificante', ma va detto che i 'rumours' riguardo alla vicenda erano cominciati quasi subito, con l'immissione delle nuove banconote nel novembre 2011.
Sotto potete vedere il video del servizio realizzato dalla CBC al riguardo.
(foto tratta da Internet)
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