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giovedì 14 dicembre 2023

Depardieu, il Quebec perbenista gli toglie un'onorificenza

Gerard Depardieu (foto dal profilo Twitter)
Il Canada perbenista compie un processo sommario a Gerard Depardieu e, dopo le ultime polemiche che hanno riguardato l'attore francese, decide ditogliergli un'importante onorificenza.
In particolare Depardieu è stato privato della massima onorificenza del Quebec per i suoi commenti definiti "scandalosi" contro le donne.
"Le osservazioni scandalose fatte da Gerard Depardieu davanti alle telecamere hanno scioccato l'opinione pubblica internazionale, a ragione. Il suo comportamento infanga la reputazione dei membri dell'Ordine Nazionale del Quebec", ha dichiarato in un comunicato Francois Legault, leader della provincia canadese. "Ho quindi deciso di ordinare la sua rimozione dall'Ordine, con effetto immediato", ha poi aggiunto.
Depardieu ha affrontato una recente serie di non meglio definite accuse di molestie sessuali.
Fondato nel 1984, l'Ordine Nazionale del Quebec è il riconoscimento più prestigioso assegnato dalla provincia canadese. (fonte: AGI)

venerdì 31 dicembre 2021

Richiesta troppo elevata di sciroppo d'acero, il Canada dà fondo alle riserve

Sciroppo d'acero e Canada, una cosa sola...
Cresce la domanda di sciroppo d'acero in Canada, dopo uno scarso raccolto, un dato di fatto che aveva creato non pochi problemi. La provincia del Quebec ha così deciso di dar fondo a tutte le sue riserve di questo dolcissimo nettare.
I produttori quebecoise (Quebec Maple Syrup Producers) intaccheranno più della metà delle loro scorte per far fronte alla domanda.
Il Quebec produce i tre quarti della fornitura mondiale di sciroppo d'acero (73% la cifra esatta) e la sua organizzazione di settore raduna 11mila produttori. Il più importante Paese d'esportazione sono, ovviamente, gli Stati Uniti, con il 60% totale delle esportazioni.
La maggiore riserva si trova a Laurierville, vicino a Quebec City. (fonte AGI/AFP)

Quebec, Capodanno con il coprifuoco

Un'immagine del "La Voûte", uno dei principali clubdi Montreal
La provincia canadese del Quebec ha deciso che il Capodanno 2022 si vivrà con il coprifuoco.
Sarà vietato infatti circolare nelle strade dalle 22 di questo 31 dicembre fino alle 5 del 1° gennaio.
Ad annunciarlo il primo ministro della provincia francofona canadese, François Legault, il quale ha sottolineato che la misura si è resa necessaria per frenare la nuova ondata di Covid che rischia di mettere in crisi gli ospedali.
"E' una misura estrema per una situazione estrema", ha ammesso Legault in una conferenza stampa. (fonte: ANSA-AFP)

lunedì 15 marzo 2021

Covid, a Montreal in piazza contro le restrizioni

In migliaia hanno marciato per le strade di Montreal, in Canada, per denunciare le restrizioni anti-Covid in Quebec. lo si apprende da una fonte della polizia. La protesta era diretta contro le drastiche misure sanitarie messe in atto dal governo del Quebec per limitare la diffusione del coronavirus nella provincia, una delle più colpite del Paese.
Dall'inizio di gennaio, il Quebec ha imposto il coprifuoco notturno, una misura mai applicata in Canada dai tempi dell'epidemia di influenza spagnola, un secolo fa. I manifestanti hanno marciato per le strade della citta' senza gravi incidenti, ma alcuni si sono rifiutati di indossare le mascherine e sono stati multati.
Diverse persone sono state anche arrestate per "aggressione", ha detto all'AFP un portavoce della polizia. "C'erano soprattutto famiglie con bambini in mezzo alla folla, ma anche alcuni piccoli gruppi che cercavano lo scontro con la polizia", ha aggiunto il portavoce Manuel Couture.
Il Quebec ha registrato circa un terzo dei 900.000 casi di coronavirus segnalati fino ad oggi in tutto il Canada e quasi la metà dei 22.000 decessi. (fonte: ANSA)

martedì 21 aprile 2020

Orrore a Montreal, anziani abbandonati a se stessi

Le RSA sono nell'occhio del ciclone non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Come nel caso del 'civilissimo' Canada.
Anziani abbandonati e affamati, alcuni trovati in mezzo ai propri escrementi, altri morti senza che nessuno se ne accorgesse, in totale 31 vittime di Coronavirus in poche settimane: è quanto emerso nella casa di riposo privata Herron, posta alla periferia di Montreal, dove gli ospiti sono stati lasciati soli quando, all'esplodere dell'epidemia, lo staff è letteralmente fuggito.
Il caso ha acceso i riflettori sulla situazione nelle residenze per anziani in Canada, dove si sono verificate la metà delle morti per Coronavirus in terra canadese, abbondantemente oltre il migliaio.
Le autorità sanitarie del Quebec sono state chiamate alla residenza dopo che la maggior parte del personale l'aveva abbandonata, trovando una situazione drammatica: erano rimaste due infermiere per 130 ospiti, gli anziani erano disidratati e senza cibo da giorni, alcuni coperti dai propri escrementi, altri erano caduti a terra, incapaci di rialzarsi.
I media hanno poi rivelato che il proprietario della Herron era stato in passato condannato per evasione fiscale, frode e traffico di droga. Ora contro di lui è stata lanciata una causa collettiva da cinque milioni di dollari. (fonte: ANSA)

mercoledì 19 giugno 2019

Il Canada rialza la testa, basta hijab in Quebec

E' il Quebec, la provincia canadese da sempre più legata alla tradizione, a rilanciare il senso di identità e difesa della cultura laica e occidentale del Paese 'a nord del confine', che un equivoco e pericoloso senso di eguaglianza aveva messo in pericolo accogliendo le più assurde richieste da parte di tutte le minoranze etniche presenti nella nazione governata dal sempre più malfermo 'liberal' Justin Trudeau.
L'approvazione di una recente legge sull'immigrazione stabilisce infatti, fra l'altro, il divieto di indossare l'hijab e ogni altro simbolo religioso sul posto di lavoro, in particolare nel servizio pubblico. Una cosa che dovrebbe apparire normale per qualsiasi Stato che si definisca laico, ma che per i 'viziati' cittadini canadesi, ha sollevato le polemiche dei soliti benpensanti, peraltro normalmente favorevole a togliere i crocifissi dagli stessi luoghi di lavoro.
Ovviamente a strepitare i cosiddetti 'difensori delle libertà civili' e i leader delle associazioni musulmane. Protagonista la Bill 21 che, oltre allo hijab, vieta pure l kippah ebraica, negata per tutti coloro che ricoprano incarichi di responsabilità nel settore pubblico, tra cui poliziotti, giudici e insegnanti; il provvedimento non riguarda invece, misteriosamente, gli impiegati governativi e i semplici dipendenti pubblici.
Simon Jolin-Barrette, ministro dell'Immigrazione della provincia canadese, difende la scelta legittima della provincia,non a casa utilizzando il termine di 'nazione': "Per la nazione del Quebec è legittimo decidere quale forma di secolarismo applicare sul suo territorio e nelle sue istituzioni". Jolin-Barrette rappresenta il riding di Borduas come membro della Coalition Avenir Québec (CAQ), partito di centro-destra in chiara opposizione al Partito Liberale di Trudeau.

giovedì 8 febbraio 2018

Quebec, l'inchiesta della follia: "Troppi lavoratori bianchi"

Si propone, interamente, di seguito, l'articolo di Lorenzo Vita tratto da Il Giornale, dedicato a un bizzarro reportage della radiotelevisione canadese sul mondo del lavoro in Quebec.

Canada, l'inchiesta della radio pubblica: "In Quebec lavorano troppi bianchi"
Un reportage della Canadian Broadcasting Corporation, finanziata con fondi pubblici, ha denunciato che negli uffici pubblici del Quebec lavorano "troppi bianchi". "Sono sovrarappresentati nella forza lavoro del settore pubblico"

di Lorenzo Vita

Negli ultimi anni, il Canada ha certamente fatto parlare di sé per essere diventato il regno del politicamente corretto. L'ultima, in questo senso, è l'uscita del primo ministro Justin Trudeau che pur di evitare di utilizzare la parola "mankind" - troppo virile usare il "man" - ha bloccato una donna che usava quella parola e ha voluto utilizzare un termine diverso, gender-free e cioè "peoplekind".
Ma questa è solo l'ennesima trovata di un Paese che, sotto la guida del giovane rampollo della famiglia Trudeau, sta assumendo caratteristiche a volte addirittura comiche per aver virato verso una deriva non di uguaglianza, ma di vera e propria ossessione verso ogni cosa che possa indicare un minimo senso di differenza fra esseri umani. Insomma, nel Canada del terzo millennio sembra proprio che essere diversi l'uno dall'altro sia un problema ed è opportuno che tutto sia perfettamente uguale fra le diverse componenti del Paese, anche se nessuno considera questa battaglia come qualcosa di estremamente rilevante. E per questo è opportuno livellare qualsiasi cosa non in base ai meriti, come dovrebbe essere, ma in base alla semplice appartenenza sessuale ed etnica.
Il livellamento, ovviamente, deve esserci anche nel lavoro. Ed è così che nasce il reportage della Canadian Broadcasting Corporation (CBC), nota nel Canada francese come Société Radio-Canada, dal titolo abbastanza discutibile: "I dipendenti del settore pubblico del Québec sono troppo bianchi". Secondo il reporter che ha svolto l'inchiesta per la radio pubblica canadese, "anche se un milione di Quebecker sono minoranze visibili - così vengono definite dall'autore -, non sono rappresentati abbastanza nei ministeri e negli enti pubblici della provincia". Secondo quanto deciso con la "Loi sur l'accès à l’égalité en emploi dans des organismes publics" - per gli anglofoni "act respecting equal access to employment in public bodies" - la Commissione per i diritti umani fissa periodicamente degli obiettivi di assunzione di forza lavoro per ogni minoranza e per ciascun ente pubblico. Il tutto secondo criteri specifici che variano in base alla regione o alla città di riferimento e a seconda del numero dei componenti di ogni minoranza. Questo per garantire che ogni etnia o sesso abbia un numero proporzionato di dipendenti pubblici.
In questo sistema di livellamento obbligatorio di tutte le minoranze, il Québec, per Radio-Canada, ha un problema molto serio: troppi bianchi. L'autore del rapporto, Thomas Gerbet, elenca, infatti, diverse società di proprietà pubblica che non rispettano i parametri di uguaglianza e dove esistono percentuali troppo alte di "uomini bianchi" rispetto al numero reale all'interno della popolazione. Un "problema" che accomuna tutti i settori dove è presente lo Stato, dalla società pubblica di liquori fino alla sanità, alle commissioni scolastiche, alla polizia. La polizia di Montreal (SPVM), come ricordato dall'indagine, ha il 14,5% delle "minoranze visibili" tra il personale di polizia e amministrativo, ma "siamo ancora lontani dal 34% della popolazione della città di Montreal”. Denuncia cui ha risposto, in maniera molto più egualitaria, la portavoce della polizia che ha detto: "Tutte le donne e le minoranze visibili, etniche o native che hanno successo nel nostro processo di selezione, vengono assunte". Un modo molto semplice per ricordare che l'uguaglianza si basa sul merito e non sulla diversità di genere o di pelle.
Ovviamente non poteva che essere il Québec la regione obiettivo di questa campagna, dal momento che, nell'ultimo anno, è stata la meta principale dell'immigrazione in Canada, dopo che molti stranieri dagli Stati Uniti hanno superato il confine per giungere nella terra promessa di Trudeau. Il primo ministro canadese ha promesso durante la campagna elettorale l'apertura dei confini e una massiccia accoglienza di immigrati, ricordando in questo Angela Merkel durante il periodo in cui aveva aperto le porte della Germania ai milioni di rifugiati. Sennonché, proprio come la sua collega, anche Trudeau, pochi mesi dopo l'avvio della politica delle porte aperte, è stato costretto a rivedere le sue politiche per riadattarle sull'elettorato canadese, non propriamente incline a un'accoglienza smisurata e incontrollata.

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domenica 29 ottobre 2017

Catalogna, dal Canada di Trudeau 'no' all'indipendenza

Rajoy e Trudeau in una foto tratta dal sito della CBC
La Catalogna non è stata riconosciuta come stato indipendente dal Canada del primo ministro Justin Trudeau. La nazione delle tanto decantate libertà, che pure avrebbe avuto meno interesse, rispetto all'Unione Europea, nel sostenere la Spagna nelle sue pretese sul territorio che ha in Barcellona la sua capitale, ha lasciato delusi i sostenitori dell'indipendenza catalana da Madrid.
"Il Canada riconosce una Spagna unita", ha detto Trudeau, commentando la dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna. "Comprendiamo che ci sono serie discussioni interne e chiediamo che queste avvengano seguendo le leggi, la Costituzione spagnola e i principi delle leggi internazionali", ha poi aggiunto, parlando a Saint-Bruno-de-Montarville, a est di Montreal, nel Quebec, altra provincia che ha fatto dell'autonomia uno dei suoi cavalli di battaglia. "Soprattutto - ha aggiunto platonicamente - auspichiamo che quelle discussioni avvengano in modo pacifico".
Come sottolinea l'agenzia ANSA, anche i cittadini del Quebec furono chiamati a esprimersi per il referendum sull'indipendenza: la prima volta, nel 1980, la richiesta di 'associazione sovrana' del Québec al Canada fu nettamente respinta (59,5% no e 40,5% sì). E ancora, nel 1995, il 'no' all'indipendenza vinse con un esiguo margine dello 0,8% (50,4% dei voti totali). Ciononostante, nel 2006, Ottawa ha dovuto riconoscere lo status di nazione al Québec, mentre gli indipendentisti sostengono che il referendum per la scissione della regione francofona verrà riproposto.

domenica 17 gennaio 2016

Terrorismo islamico, sei canadesi morti in Burkina Faso

Ci sono anche sei canadesi fra i 29 morti dell'attacco jihadista che, in Burkina Faso, a a Ouagadougou, venerdì sera ha visto un commando armato composto da quattro persone tenere in ostaggio oltre cento civili presso l'Hotel Splendor. Lo ha reso noto lo stesso primo ministro nordamericano Justin Trudeau.
Un portavoce del ministro delle Relazioni internazionali del Quebec, Christine St.Pierre ha confermato che tutte e sei le vittime provenivano dalla provincia francofona.
Trudeau ha esteso a tutti i familiari, amici e colleghi delle vittime le proprie, ovvie, condoglianze, "rattristati da questi atti di violenza senza senso".

sabato 4 aprile 2015

Gauthier varata a Castellammare, rotta verso il Quebec

"F.A. Gauthier", il traghetto di ultima generazione che Fincantieri ha realizzato nel cantiere di Castellammare di Stabia (Napoli), partirà dallo stabilimento alla volta di Matane in Quebec, dove avverrà la consegna alla Societé des Traversiers du Quebec (STQ), compagnia canadese che opera nel trasporto marittimo di passeggeri e autoveicoli.
La nuova unità rappresenta una vera e propria rivoluzione tecnologica ed è il primo traghetto a LNG costruito in Italia, oltre che il primo a entrare in servizio in tutto il Nord America. Adotta gli standard più evoluti in termini di risparmio energetico e basso impatto ambientale, riducendo sensibilmente le emissioni di CO2 (anidride carbonica), NOx (ossidi di azoto) e quasi azzerando gli ossidi di zolfo (SOx).
Questa unità, che è dotata di propulsione diesel elettrica, ha installati quattro gruppi diesel di tipo 'dual fuel' e può funzionare sia a gas (Liquid Natural Gas-LNG) che a marine diesel oil (MDO). Questo sistema di propulsione soddisfa appieno i requisiti ecologici delle zone ECA (Mar Baltico, Mare del Nord, Caraibi, Nord America).
La "F.A. Gauthier" è in grado di raggiungere una velocità massima di 20 nodi e può accogliere a bordo 800 passeggeri e 180 veicoli. Verrà utilizzato nella regione del Quebec sulla rotta Matane-Baie-Comeau-Godbout che, con 1.600 viaggi all'anno, consente a più di 180mila passeggeri e oltre 85mila veicoli di raggiungere la costa opposta della baia di San Lorenzo in circa due ore di navigazione anziché in 10 ore di strada. (fonte: ANSA)

lunedì 19 maggio 2014

Il Québec e il parco scientifico di Bromont di scena a Milano

Si svolgerà martedì 20 maggio, a Milano, l'incontro che ha come tema il Québec e il parco scientifico della città canadese di Bromont. Dalle ore 9.30, a Palazzo Giureconsulti (piazza Mercanti, 2) si parlerà di una delle zone industriali più importanti del Canada, centro di eccellenza a livello mondiale nel settore della microelettronica e delle tecnologie dei nuovi materiali, scelto come luogo di produzione da grandi aziende internazionali quali IBM e General Electric.
Apriranno i lavori David Doninotti, segretario generale dell'AICE (Associazione Italiana Commercio Estero) e Chiara Fanali, membro del CdA di Promos e responsabile dell'Unità Affari Internazionali di Assolombarda.
Saranno presenti Pauline Quinlan, 'mayor' della città di Bromont, Sandra Marchesi, delegato commerciale dell'ambasciata del Canada a Roma, Linda Houle, direttrice dello sviluppo degli investimenti con l'estero Investissement Québec, Jacques Des Ormeaux, direttore generale della società per lo sviluppo economico di Bromont e direttore generale della città di Bromont, Benoit Levesque, commissario industriale Invest BM (Brome - Missisquoi) e Andrea Sigillo, consulente industriale italiano stabilitosi a Bromont. La chiusura dei lavori è fissata per le ore 18.

venerdì 8 novembre 2013

Pubblica amministrazione, niente simboli religiosi in Quebec

Né crocifissi né turbanti né veli. E' il divieto imposto dal disegno di legge varato dal laicissimo governo del Quebec a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione, e riguarda qualsiasi simbolo religioso che possa essere indossato nell'ambito delle funzioni degli stessi.
Il divieto, che si applica a medici, insegnati, funzionari e agenti di polizia, prevede una serie di eccezioni, ma impone anche a tutti coloro che usufruiscono di servizi pubblici di avere "il volto scoperto".
Il ministro Bernard Drainville si è detto convinto che la normativa "contribuirà a unire la popolazione del Quebec e a farci conoscere di più l'un l'altro".
Recenti sondaggi hanno però rivelato che i canadesi di questa provincia francofona sarebbero molto divisi sull'argomento, considerato di carattere discriminatorio. In caso di mancata approvazione del disegno di legge si andrebbe al voto anticipato.

martedì 10 settembre 2013

Glaciazione, un asteroide colpì la Terra nel Quebec

Canada, anzi Quebec, protagonista dell'ultima glaciazione che, secondo uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori del college di Dartmouth e pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) sarebbe stata provocata da un grande corpo celeste, un asteroide o forse una cometa, che sconvolse il clima sulla Terra circa 13.000 anni fa cadendo proprio nella regione francofona canadese.
E' la prima volta che si scopre una relazione diretta fra un impatto di questo tipo e un profondo cambiamento climatico, capace di cancellare dalla Terra buona parte dei grandi mammiferi.
La prova è arrivata individuando caratteristiche 'minisfere' minerali in campioni di terreno di una vasta area del Nord America, tramite cui i ricercatori statunitensi hanno determinato che un brusco cambiamento climatico, tale da avere effetti di vasta portata su animali e esseri umani, venne provocato da un impatto avvenuto 12.900 anni fa.
 Lo sconvolgimento climatico, definito come Dryas recente o Grande Congelamento, causò nelle regioni dell'attuale Nord America la scomparsa di quasi tutta la megafauna, come mastodonti, bradipi giganti e tigri dai denti a sciabola, dando probabilmente impulso alla trasformazione delle abitudini alimentari delle popolazioni locali, da cacciatori 'puri' a cacciatori-raccoglitori.

lunedì 17 giugno 2013

Sindaco in manette, succede a Montreal

Clamoroso in Canada: il sindaco di Montreal, Michael Applebaum, è stato arrestato nella giornata di oggi e verrà immediatamente ascoltato in giornata dall'unità anticorruzione della polizia.
Lo riportano fonti vicine all'inchiesta sugli appalti pubblici, aperta circa un anno fa, che aveva portato anche l'ex sindaco a dimettersi lo scorso 5 novembre. Contro di lui sono mosse 14 accuse, fra cui 'fraud, conspiracy, breach of trust, and corruption in municipal affairs'.
Applebaum, classe 1963, ha assunto la carica di sindaco il 6 novembre 2012 e proviene dalle fila dello Union Montréal Party, ed è stato il primo sindaco anglofono di Montreal dai tempi di James John Guerin, che assunse la carica nel 1912.
In primavera inoltre era stato arrestato anche il sindaco di Laval, terza maggiore città del Quebec, Gilles Vallaicourt.

lunedì 3 giugno 2013

GP Canada 2013: Montreal, un circuito pieno di sorprese

Mancano ormai pochi giorni al via del Gran Premio del Canada, di scena su uno dei circuiti di tutto il campionato, quello di Montreal, una pista sempre critica per i pneumatici.
Intitolata a Gilles Villeneuve, la pista canadese è anche soprannominata 'stop and go', in quanto caratterizzata da lunghi rettilinei e brusche frenate, con chicane da affrontare ad alta velocità.
Quello di Montreal è un circuito misto, ovvero semicittadino, con una parte normalmente chiusa al traffico e una normalmente aperta alla circolazione. La famosa ultima variante è uno dei punti più difficili della gara in quanto, se la traiettoria non è perfettamente calcolata, la monoposto rischia di andare a sbattere contro il muretto in uscita (il 'Wall of Champions'). Una pista insomma diversificata a seconda dell'area e del settore.
Le zone DRS saranno due, poste sui due rettilinei principali, come era già successo due anni fa.
Fondamentale, in quanto stiamo parlando di Canada, il fattore climatico, con un tempo che, in questo periodo, è spesso instabile con piogge improvvise e forti sbalzi di temperatura. La gara canadese sarà trasmessa in diretta in Italia sia dalla Rai che da Sky: la caccia alla pole position inizierà in Italia alle 19 di sabato, mentre la gara comincerà alle 20 di domenica.
(foto F1GrandPrix)

sabato 1 giugno 2013

Troppo italiano al "Buonanotte" di Montreal, e scoppia il caso

E' in attività dal 1991 e, dopo Montreal, ha aperto il proprio 'gemello' a Toronto. Ma è proprio il ristorante "Buonanotte" di Montreal, uno dei più trendy della città francofona, ad aver sollevato un 'caso' poco tempo fa.
La 'traiteur' di Massimo Lecas è stata infatti denunciata all'Ufficio del Quebec per la lingua francese... per aver utilizzato troppe parole italiane nel menù.
Così Lecas ha ricevuto una lettera dall'autorità del Quebec, incaricata di proteggere la lingua francese in Canada, in cui si faceva notare al ristoratore che aveva infranto la legge utilizzando troppe parole italiane come 'pasta' o 'bottiglia' non traducendole in francese.
Indignato, Lecas che annovera tra i suoi clienti superstar come Bono, Rihanna, Leonardo DiCaprio, Jerry Seinfeld e Robert De Niro, ha postato la lettera su Facebook per farla leggere ai suoi 2.500 amici, scatenando così una tempesta politica su quello che, in Quebec, vieno considerata uno dei temi più sensibili nella provincia. E l'accusa di eccessiva italianità' può non essere casuale: è stata proprio la comunità italiana, infatti, a risultare decisiva, in senso negativo, quando i separatisti quebecoise indirono il referendum per un Quebec staccato dal Canada.
La protesta del governo del Quebec intanto, dopo il vespaio sollevato, è immediatamente rientrata.
Di certo, la stizza francofona si può anche definire fondata: basti vedere la foto che vi posto qui a lato, relativa al menù del mezzogiorno (ingrandire la foto per legge meglio, ve lo dico, metti mai che non lo sappiate...).


Écho Italia al via dal 2 giugno a Montreal

Prende il via domenica 2 giugno e durerà per due giorni Écho Italia, evento unico di promozione del made in Italy in Nord America, in grado di catalizzare l’attenzione di operatori di settore, media, sistema finanziario, sistema universitario e della ricerca applicata.
Ogni anno la manifestazione, che vede coinvolte la Camera di Commercio italiana in Canada e l'Istituto italiano di Cultura di Montreal, focalizza l’attenzione su un numero limitato di territori italiani per i quali sono organizzati b2b, degustazioni e show cases, campagne media e promozionali, attività di networking istituzionale.
I temi maggiormenti promossi in occasione dell’edizione 2013 saranno agroalimentare, turismo, ricerca e sviluppo, complementarietà e sinergie fra Italia e Quebec.
Una parte dei fondi raccolti durante la 'tre giorni' sarà devoluta al progetto 'J'appuie Dodo' per la costruzione di un centro studi dei tumori presso l'ospedale Maisonneuve-Rosemont.
L'evento si aprirà domenica alle ore 11, fino alle 15.30, presso Casa d'Italia 505 Jean Talon est.

GP Canada 2013: Ferrari, lavoro al simulatore

Scatta l'inizio del mese di giugno, scorrono i giorni che porteranno alla fatidica data del 9, quando andrà in scena il Gran Premio del Canada, che si correrà sul circuito cittadino di Montreal, nell’isola di Notre Dame, intitolato a Gilles Villeneuve.
Nel frattempo, parallelamente al lavoro che viene svolto sulle F138 che verranno utilizzate da Fernando Alonso e Felipe Massa, è proseguito quello al simulatore, che ha visto impegnati in questi giorni Andrea Bertolini, Davide Rigon e Pedro de La Rosa, una serie di test fondamentali per lo sviluppo della vettura, sia a breve che a medio termine, e che vede in prima fila i collaudatori ufficiali, ma anche i piloti della scuderia del 'Cavallino rampante'.
(foto Red-live.it)

mercoledì 29 maggio 2013

Formula Uno, GP Canada 2013: le Pirelli P Zero nelle prove libere

E arrivò la grande settimana del Gran Premio del Canada di Formula Uno, che si svolgerà sul circuito cittadino di Montreal, la principale città del Quebec. E durante le prove libere che si disputeranno 'a nord del confine' i vari team avranno l'opportunità di testare la nuova gamma di pneumatici Pirelli P Zero, mentre per la gara utilizzeranno le stesse specifiche di inizio stagione, senza modifiche.
Il nuovo pneumatico verrà portato in Canada come prototipo per le prove libere, come consentito dalla normativa vigente. Ogni pilota riceverà due set di questa nuova gomma media soltanto per le due sessioni del venerdì.
(foto Eracemotorblog)