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sabato 16 luglio 2016

Ictus, secondo studio canadese il 90% evitabili eliminando fattori di rischio

Oltre nove casi di ictus su 10 nel mondo sarebbero prevenibili combattendo 10 fattori di rischio noti per questa malattia, da ipertensione a sedentarietà, da cattiva alimentazione a vizio del fumo, da diabete a malattie cardiovascolari, consumo di alcolici, obesità, fattori psicosociali come lo stress.
Lo rivela un grosso studio mondiale pubblicato sulla rivista "The Lancet" e condotto presso la McMaster University in Canada su dati relativi a qualcosa come 26mila individui da 32 paesi del mondo.
Già altri studi in passato hanno evidenziato il ruolo degli stili di vita sul rischio di ictus e anche l'ampio margine di intervento per prevenire questo evento vascolare che può essere fatale o portare a disabilità anche permanente.
I ricercatori hanno potuto calcolare quanti ictus potrebbero essere evitati se un certo fattore di rischio scomparisse. Il numero di ictus potrebbe essere praticamente dimezzato se la pressione alta fosse eliminata a livello mondiale (-48% dei casi); potrebbe essere ridotto di oltre un terzo (-36%) se le persone fossero fisicamente attive; ridotto di quasi un quinto (-19% dei casi) se seguissero diete sane. Se fosse eliminata l'obesità nel mondo i casi di ictus potrebbero essere ridotti del 18,6%. E ancora, il numero di ictus potrebbe essere ridotto del 12% se il vizio del fumo fosse eliminato a livello mondiale; del 9% se fossero tenute sotto controllo le cause cardiovascolari. Altri fattori di rischio con un margine di intervento sono il diabete (responsabile del 4% dei casi), il consumo di alcolici (6% dei casi), lo stress (6% dei casi) e il quadro lipidico nel sangue, (non solo il colesterolo). (fonte: ANSA)

martedì 10 settembre 2013

Glaciazione, un asteroide colpì la Terra nel Quebec

Canada, anzi Quebec, protagonista dell'ultima glaciazione che, secondo uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori del college di Dartmouth e pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) sarebbe stata provocata da un grande corpo celeste, un asteroide o forse una cometa, che sconvolse il clima sulla Terra circa 13.000 anni fa cadendo proprio nella regione francofona canadese.
E' la prima volta che si scopre una relazione diretta fra un impatto di questo tipo e un profondo cambiamento climatico, capace di cancellare dalla Terra buona parte dei grandi mammiferi.
La prova è arrivata individuando caratteristiche 'minisfere' minerali in campioni di terreno di una vasta area del Nord America, tramite cui i ricercatori statunitensi hanno determinato che un brusco cambiamento climatico, tale da avere effetti di vasta portata su animali e esseri umani, venne provocato da un impatto avvenuto 12.900 anni fa.
 Lo sconvolgimento climatico, definito come Dryas recente o Grande Congelamento, causò nelle regioni dell'attuale Nord America la scomparsa di quasi tutta la megafauna, come mastodonti, bradipi giganti e tigri dai denti a sciabola, dando probabilmente impulso alla trasformazione delle abitudini alimentari delle popolazioni locali, da cacciatori 'puri' a cacciatori-raccoglitori.