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lunedì 2 marzo 2020

Greta stuprata, adesivo shock di compagnia canadese

L'adesivo esplicito dedicato a Greta Thunberg
Ha destato scalpore l'adesivo realizzato da una compagnia petrolifera canadese, la X-Site, per i suoi dipendenti, in cui viene mostrato un disegno di Greta Thunberg in cui la 17.enne svedese viene 'presa' per le trecce, nuda, e, si può facilmente supporre, 'usata sessualmente'. Sotto l'immagine, il logo dell'azienda. L'azienda, con sede nell'Alberta, voleva attaccare l'adesivo ai cappellini dei propri dipendenti.
L'attivista canadese che per prima ha denunciato l'episodio, Michelle Narang, intervistata dall'Huffington Post, ha raccontato che quando ne avrebbe chiesto conto al general manager della X-Site, Doug Sparrow, questo si sarebbe limitato a rispondere che "a 17 anni, Thunberg non è più una bambina".

giovedì 2 gennaio 2020

Ospedali in Ontario, maltrattamenti e carenze

Gli ospedali dell'Ontario, forse la più importante provincia canadese, non sono poi così perfetti come si potrebbe pensare dall'altra parte dell'oceano: uno studio dell'Ontario Auditor General Office ha infatti mostrato che ben il 6% dei pazienti ricoverati in istituti della regione con Toronto capitale, hanno subito maltrattamenti di vario genere.
Del milione di pazienti ricoverati in Ontario, ben 67mila risultano alle prese con carenze di vario genere. Nel dettaglio, per esempio, molti infermieri licenziati per incompetenza da alcuni istituti, hanno presto trovato lavoro altrove, e le problematiche riguardano argomenti noti anche dalle notre parti, come la pulizia o la trasmissione indebita di infezioni ai malati.
Notevoli anche le problematiche del cibo servito, sia nella gestione del paziente con difficoltà, che talvolta addirittura servito con del cibo inadatto alla sua condizione sanitaria.

Principe Andrea, le associazioni canadesi tagliano i ponti

Sarah Ferguson e il principe Andrea
E' un Canada che si slega sempre di più dalla figura del Principe Andrea, duca di York, quello che va a cominciare il 2020. Il nobile figlio della Regina Elisabetta, peraltro regnante anche dell'immensa nazione canadese, è rmasto pesantemente coinvolto nello scandalo suscitato dalla figura di Jeffrey Epstein, e lui stesso avrebbe compiuto azioni sessuali con minorenni.
L'associazionismo canadese avrebbe così cominciato a slegarsi dal 'patronaggio' di Andrea, come nel caso della SickKids Foundation e della Canada's Rideau Hall Foundation. Lo stesso principe, del resto, era più o meno stato costretto a ritirarsi da ogni attività pubblica dalla stessa regina, amatissima in Canada.

mercoledì 17 luglio 2019

Foto con bacio dietro al leone morto, scoppia la polemica

E' polemica in Canada per la scelta, da parte di una coppia di Edmonton, di farsi fotografare durante un intenso bacio dietro a un leone appena ucciso durante una battuta di caccia in Sud Africa. L'immagine, diventata in breve tempo 'virale', era stata postata sulla pagina Facebook della Legelela Safaris (il cui sito è, al momento, irraggiungibile, anche sui social), azienda promotrice di safari con tanto di 'caccia al trofeo', ovvero l'emozione (si fa per dire) della ricerca e uccisione di un vasto numero di animali selvaggi. “Hard work in the hot Kalahari sun… well done”, era scritto in calce alla foto. 
I due, Carolyn e Darren Carter, hanno in breve raccolto, oltre alla carcassa del leone, valanghe di insulti online, scatenando il cosiddetto 'popolo del web'. Alla coppia canadese, che nella vita gestisce un'impresa specializzata in tassidermia (tecnica di preparazione e conservazione dei corpi degli animali per la loro visualizzazione, come per la messa a punto dei 'trofei di caccia' o per l'esposizione nei musei, fonte Wikipedia), la 'campagna d'odio' ha scosso relativamente gli animi. L'unica reazione è stata quella di spostare a 'privata' la propria pagina Facebook. I due, de lresto, più volte avevano postato immagini che li ritraevano trionfanti di fianco ad altri animali morti. Per cacciare e uccidere uno gnu, per esempio, la Legelela Safaris si fa pagare 800 dollari, una giraffa vale 3mila, mentre la 'pelle' di un babbuino non vale quasi nulla, appena 200 miseri dollari.

sabato 1 giugno 2019

Indigene scomparse e uccise, lo Star accusa il governo

Se non fosse che ormai il vecchio refrain del politically correct lo si è capito da anni, saremmo tentati di credere all'articolo pubblicato dal giornale canadese Star, intitolato "Il Canada ha consentito un genocidio - dice un rapporto sulle donne e ragazze indigene scomparse o assassinate".
Un titolo da brividi, raccolto direttamente dall'edizione di Vancouver, a firma di Jeremy Nuttall.
Nell'articolo vengono tirate in ballo in maniera piuttosto generica le istituzioni canadesi e la loro incapacità di ascoltare le 'necessità' degli indigeni (che poi sarebbero quelli che noi chiamiamo 'indiani').
La chiave dell'articolo ruoterebbe, secondo l'autore, attorno al concetto espresso in queste righe: "The resulting report — titled Reclaiming Power and Place — explores the systematic failures of Canada's institutions to protect Indigenous women as well as breaches of Indigenous rights that contribute to harm against them". In pratica, istituzioni cattive e incapaci di proteggere le popolazioni 'native'. Scorrendo l'articolo, ancora non si capisce quale sia il punto, perché e dove sia la relazione fra le sparizioni delle donne, gli omicidi e la violenza cui vengono sottoposte e le presunte 'colpe' del governo canadese. In un contesto, quello dei 'nativi' nordamericani, che vede, questo è certo, un'endemica percentuale di crimine vari compiuti dai pellerossa, e non certo per colpa del governo, ma per una cronica situazione di disagio, disoccupazione e alcolismo che ne minano molto speso il vivere quotidiano (chiedere in particolare ai cittadini del Manitoba).
La chiosa dell'articolo è però illuminante e tende a fare capire l'obiettivo del giornalista, che esprime chiaramente lo 'Star-pensiero', come sempre collegato a quella sinistra libertaria che serpeggia da sempre nell'ipocrita Canada degli elettori di Justin Trudeau: "Genocide is the sum of the social practices, assumptions and actions detailed within this report," reads the executive summary. "As many witnesses expressed, this country is at war, and Indigenous women, girls and 2SLGBTQQIA (two-spirit, lesbian, gay, bisexual, transgender, queer, questioning, intersex and asexual) people are under siege". Ecco il punto: ma quali donne scomparse o assassinate? Il vero motivo di tanta discriminazione è legato ai problemi di gay, lesbiche, trans e transgender, insomma, i cosiddetti 'diversi'. Ma cosa tutto questo c'entri con le sparizioni delle donne non è dato saperlo.

mercoledì 22 maggio 2019

Quebec City, proprietario dello zoo accusato di crudeltà

Immagini dello zoo, a quanto pare, poco rispondenti al vero
Normand Trahan, proprietario di uno zoo nei pressi di Quebec City, cittadina del Canada, è stato accusato di crudeltà verso gli animali della propria struttura di St. Edouard de Maskinonge.
Una ventina di ufficiali governativi si è recato nello zoo quebecchese per controllare le condizioni di leoni, tigri, lupi, cervi e molti altri animali.
Ewa Demianowicz, portavoce della Humane Society International Canada, ha sottolineato come "ci fossero animali che non sembravano avere un accesso a una quantità adeguata di cibo e acqua, e che parevano nella necessità di ricevere cure veterinarie".
Trahan deve ora affrontare due incriminazioni, per 'criminal animal neglect' e 'criminal animal cruelty'. Si tratta della prima volta che, in Canada, il proprietario di uno zoo deve affrontare delle accuse del genere.

lunedì 15 aprile 2019

Notre Dame, incendio: i titoli dei giornali canadesi

Sono diversi i giornali canadesi che hanno deciso di aprire con il disastro della cattedrale di Notre Dame i propri siti internet. Tutti, tranne alcuni, fra cui, paradossalmente, quello del maggiore giornale francofono, la Montreal Gazette.
Di seguito, invece, in questo post, i 'frame' delle aperture di Toronto Sun, Toronto Star, The Globe & Mail e il Vancouver Sun.
Il Toronto Sun definisce le cause 'sconosciute', ma riporta anche l'ipotesi del possibile legame dell'incendio ai lavori di ristrutturazione in corso all'interno della struttura parigina.


Robert Gale, addio allo storico dj

Si è spento a causa di un incidente stradale Robert “Bobby” Gale, 62 anni, uno dei 'mostri sacri' delle radio private canadesi.
Gale è stato investito da un camion al termine di un concerto, mentre attraversava la strada con una tanica di benzina in mano con la quale stava per rifornire, presumibilmente, il proprio automezzo.
Il disc-jockey di Windsor aveva fatto il proprio esordio in radio nel 1975, nella locale stazione radio CJOM 88, una delle prime emittenti rock. Successivamente aveva lavorato per 106 FM Detroit, Winnipeg CHIQ FM, Montreal CHOM FM e Toronto Q107. Negli anni '80 aveva lavorato per la PolyGram, per poi fondare una propria azienda.
Per molti la figura di Gale ha assurto quasi i toni di 'leggenda' all'interno del mondo delle radio e domenica uno speciale programma in su onore è stato mandato in onda nello slot generalmente da lui occupato con il programma "The Sunday Glide".

Seimila autobus cancellati in un mese

Oltre 6mila corse di bus cancellate in un mese. Sono i numeri forniti dall'OC Transpo, ovvero la rete di trasporto di Ottawa, capitale del Canada. I numeri sono impressionanti: lungo un periodo di 29 giorni tra febbraio e marzo, sono statti infatti cancellati ben 6284 viaggi, con un minimo, per giornata, di 20, e un massimo di 883. In media, ogni giorno, ci sono 7696 corse, di cui portate a termine 7479.
Un vero problema, soprattutto in un periodo di tempo in cui il clima è freddo e gelido. Difatti, il giorno delle 883 cancellazioni, il 13 febbraio, aveva visto Ottawa venire colpita da una forte tempesta di neve. Un grave problema per la popolazione, spesso nemmeno avvertita dei fatti, un allargarsi di braccia da parte delle autorità, che tuttora non sono riuscite a venire a capo della situazione.

sabato 6 aprile 2019

Piogge e scioglimento ghiacci, sale il rischio allagamenti

Un'immagine di Ottawa allagata (foto CBC.ca)
La città di Ottawa si prepara ad affrontare un doppio problema che la Primavera porta sempre con sé: quello dello scioglimento dei ghiacci, accompagnato dalle piogge torrenziali di questi periodo.
Per questo motivo, quest'anno saranno ben 280mila i sacchi di sabbia a disposizione della comunità per creare degli spartiacque atti a contenere la grande quantità di acqua prevista nei prossimi giorni.
E, mentre il Rideau Canal viene sempre monitorato, senza peraltro creare particolari allarmismi, l'Ottawa River Regulation Planning Board sta preparando i dettagli di un piano di contenimento per evitare spiacevoli sorprese.

sabato 30 marzo 2019

Chrysler dopo General Motors, ancora tagli sul lavoro

Crisi occupazionale in Canada, in particolare nell'Ontario, dove Fiat Chrysler (FCA) ha annunciato l'intenzione di tagliare circa 1.500 posti di lavoro nel suo stabilimento di assemblaggio a Windsor, circa un quarto della sua forza lavoro, attuando comunque contemporaneamente misure a sostegno del pensionamento e del reimpiego dei dipendenti, offrendo 'scivoli' pensionistici e ricollocamenti non appena saranno disponibili altre posizioni.
Si tratta di un ulteriore colpo per la provincia canadese con Toronto capitale dell'Ontario, dopo la perdita di oltre 2.500 posti di lavoro annunciati per la fine del 2019 presso lo stabilimento di assemblaggio della General Motors di Oshawa, sempre nei pressi di Toronto.
Doug Ford, premier dell'Ontario, ha da parte sua promesso di "combattere con le unghie e i denti per proteggere i posti di lavoro di Windsor".

martedì 26 marzo 2019

App sulla salute, troppo poca la privacy

La dottoressa Quinn Grundy
La maggior parte della app che raccolgono dati sulla salute poi li condivide con terze parti, che spesso non hanno nulla a che fare con la medicina, come Facebook o Amazon.
Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Bmj dell'Università di Toronto, secondo cui chi utilizza questi programmi "dovrebbe essere conscio dei rischi per la privacy".
I ricercatori hanno testato 24 app presenti sullo store di Android e usate dal pubblico e dagli operatori professionali in Canada, Usa e Australia, tra cui il motore di ricerca per articoli scientifici Medscape, la app per cercare sintomi Ada e la guida ai farmaci drug.com, simulandone l'uso con dei profili creati ad hoc. La maggior parte, 19 su 24, condivideva i dati al di fuori della app stessa. In totale sono state identificate 55 entità che ricevevano i dati degli utenti, tra cui sia compagnie legate a quelle che avevano sviluppato l'applicazione che terze parti, comprese società che raccolgono dati ai fini analitici o commerciali. "Il problema qui è che non c'è niente di illegale - spiega l'autore principale Quinn Grundy al sito Gizmodo -. Ma se si guarda ai sondaggi le persone pensano che i propri dati sanitati siano particolarmente sensibili e personali, e dovrebbero essere protetti". (fonte: ANSA)

Datagate, per Vanessa Rodel e la figlia asilo canadese

Vanessa Rodel e la figlia Keana
Vanessa Rodel, donna di nazionalità filippina, e la figlia Keana di sette anni, hanno ottenuto l'asilo in Canada.
La Rodel aveva aiutato la 'talpa' del "Datagate", Edward Snowden, durante la sua permanenza a Hong Kong, mentre era in fuga dopo aver rivelato come la statunitense NSA (National Security Agency) spiasse tutti i Paesi e i governi del mondo. Lo ha reso noto l'organizzazione di attivisti del Quebec "For the Refugee". Le due, una volta arrivate in terra canadese, andranno a vivere a Montreal.
Snowden è l'ex dipendente della CIA che, nel 2013, aveva fatto scoppiare lo scandalo del "Datagate". Gli Stati Uniti lo hanno accusato di spionaggio e di furto di segreti di Stato. Via Twitter, Snowden ha rilanciato la notizia data dagli attivisti ringraziando "tutti coloro che in Canada e nel resto del mondo lo hanno reso possibile: dopo così tanti anni, la prima delle famiglie che mi hanno aiutato è libera e potrà avere un futuro, ma il lavoro non è finito".

sabato 16 marzo 2019

I produttori di sigarette pagheranno 10 miliardi di euro

La corte d'appello ha confermato la storica condanna contro i più grandi produttori di sigarette a versare oltre 15 miliardi di dollari canadesi (circa 10 miliardi di euro) di danni a migliaia di canadesi del Quebec vittime del tabacco.
I tre condannati - la multinazionale British American Tobacco (BAT), attraverso la sua controllata canadese Imperial Tobacco Canada, Rothmans Benson & Hedges e Japan Tobacco International - hanno un mese per lanciare un eventuale ricorso alla Corte Suprema del Canada.
In una sentenza definita storica del giugno 2015, il tribunale superiore del Quebec aveva condannato i tre fabbricanti a versare indennizzi per 15,5 miliardi di dollari canadesi (10,2 miliardi di euro) alle loro vittime. Fumatori o ex fumatori colpiti da enfisema, cancro ai polmoni o cancro alla gola. Con gli interessi legali, la somma quest'anno supererà i 17 miliardi di dollari canadesi. (fonte: AGI)

domenica 20 gennaio 2019

Follie del 'politically correct': un bianco non può portare i capelli rasta

La notizia ha dell'incredibile, se non fosse che nel Canada di Justin Trudeau non è la prima volta che ci si trova di fronte ad aspetti tragicomici legati al mondo del 'politically correct' (proprio mentre il movimento #metoo si copre di ulteriore ridicolo per le critiche rivolte alla recente campagna della Gillette, accusata di eccessiva... mascolinità). Un locale situato all'interno dell'Università di Montreal, il Coop Les Récoltes, ha negato la possibilità di potersi esibire a un artista, Zach Poitras, a causa del proprio... taglio di capelli! Una decisione sgangherata e, questa sì, razzista, che concerne la scelta di Poitras di portare i... dreadlocks! Esatto, i capelli rasta. Che, normalmente, rappresentano invece proprio i valori di un certo legame con la cultura 'nera'. E sulla vicenda ha infatti inciso il fatto che Poitras sia un uomo... bianco. E, forse, il fatto che sia un comico il cui umorismo sia considerato 'hard', ovvero non sempre facile da digerire.
Non c'è però nemmeno questa scusante dietro la decisione dei proprietari del locale che, in un (questo sì, involontariamente umoristico) post su Facebook la loro posizione, secondo la quale "l'appropriazione culturale (di cui viene accusato Poitras, ndr) deriva dal fatto che una persona proveniente da una cultura dominante si appropri dei simboli, dei vestiti o ancora delle pettinature di popolazioni provenienti da culture storicamente dominate. E' un privilegio poter portare i dreadlocks come persona 'bianca', e se per un bianco questo può rappresentare una moda, a un nero questo potrebbe portare alla negazione opportunità di lavoro o spazi (alloggi, scuole, serate, competizioni sportive, ecc). In effetti, le persone nere devono troppo spesso affrontare l'imperativo di cambiare i loro capelli e di rinnegare la loro cultura per poter sopravvivere". Il post è lunghissimo e barboso e, dal loro punto di vista, non fa una grinza. E, probabilmente, non farebbe una grinza nemmeno su di un lettino di uno psichiatra.
La notizia si commenta da sola, mentre il buon Poitras che, ovviamente, razzista non è, ha dato una sua versione della vicenda molto accomodante e priva di quelle che sarebbero state delle più che giustificate polemiche, anche lui utilizzando il mezzo di Facebook, cercando fra l'altro ogni strumentalizzazione. Ne riporto alcuni stralci: "Qualche settimana fa ho chiesto a Mathieu Sale se potessi partecipare alla sua serata alla coop per presentare un numero sul fatto che io sia 'genderfluid'... Una settimana e mezzo fa mi scrive per dirmi che il consiglio di ammnistrazione della Coop (costituito da persone bianche) ha concluso che, a causa dei miei dreadlocks, non sarei il benvenuto sul palco... ne parlo con alcuni colleghi comici. Due giorni dopo, François Touz mi chiede se può fare un post sull'argomento. Accetto. Il post esplode. La Coop risponde e la polemica parte... Molti polemisti hanno preso questa storia e hanno deciso di farne una battaglia contro la Sinistra, usando la mia faccia come "Poster boy"... A proposito, se pensi che nel 2019 "non possiamo più dire niente" credo che ti sbagli. Possiamo dire quello che vogliamo. Ma dobbiamo farlo nel modo giusto. Il mondo cambia e io voglio cambiare con lui... Devo dire che la Coop e io siamo stati in contatto e che non c'è davvero un conflitto tra le due parti... Non credo che siamo noi bianchi a decidere ciò che sia razzista o cosa sia 'appropriazione culturale'... Nella vita non si può essere d'accordo con tutti su tutto. Ho molti cari amici  con cui ho opinioni divergenti su alcuni argomenti... Per quanto riguarda i miei colleghi comici che vogliono boicottare il posto, siete liberi di farlo, ma non credo che questa sia la soluzione giusta... Grazie a tutti coloro che mi sopportano fin dall'inizio. E' stata una settimana pazzesca... Dato che ora sono un comico 'conosciuto in tutto il mondo', ma che nessuno ha sentito una sola battuta da parte mia, vado a scrivere. Perché tutto ciò che voglio, in fondo, è far ridere la gente". E, personalmente, aggiungo: respect!

sabato 19 gennaio 2019

Italiano scomparso in Africa con l'amica canadese, per Trudeau sono vivi

Luca Tacchetto ed Edith Blais
"Edith Blais è viva, non ci sono indicazioni contrarie". Così il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto riguardo alla giovane canadese di cui si sono perse le tracce durante un viaggio in Burkina Faso con il suo compagno padovano Luca Tacchetto.
La notizia è stata data dall'agenzia France Presse, riaccendendo un lume di speranza anche sulla sorte dell'ingegnere padovano di 28 anni che, assieme alla Blais, è scomparso lo scorso 15 dicembre in Burkina Faso.
"Per quanto ne so, sì - ha detto Trudeau a un giornalista - Da quello che so fino ad ora, non mi è stato detto niente che possa far credere il contrario".
La notizia, letta sul sito online del giornale Il Gazzettino, in realtà pare però una 'non notizia'. 'Non mi hanno detto che sia morto' non consente di affermare, a modesto avviso di chi scrive, che i due siano vivi.

domenica 30 dicembre 2018

Cina, liberata l'insegnante arrestata dopo il caso Huawei

Sarah McIver, l'insegnante originaria dell'Alberta detenuta in Cina a causa di un  problema con il suo permesso di lavoro, è stata liberata ed è subito rientrata nel proprio Paese. Il fatto era avvenuto nel contesto delle ritorsioni reciproche fra le due nazioni a causa dell'arresto in Canada di Meng Wanzhou, alta dirigente della società tecnologica cinese Huawei.
Ufficialmente il fermo della McIver non era collegato al caso, tuttavia era arrivato dopo gli arresti, avvenuti il 10 dicembre, di altri due cittadini canadesi, l'ex diplomatico Michael Kovrig e il consulente per i rapporti con la Corea del Nord Michael Spavor, accusati di aver messo a rischio la sicurezza nazionale cinese.

domenica 24 giugno 2018

Il Canada legalizza la marijuana a scopo ricreativo

La notizia sulla prima pagina de Il Gazzettino
La marijuana diventa legale in Canada, secondo stato al mondo a legalizzarla per scopo ricreativo dopo l'Uruguay e il primo fra i 'grandi' del G7.
La decisione è stata presa dal Senato di Ottawa con 52 voti favorevoli e 29 contrari, che ha votato la legge che consentirà la vendita, l'uso e la coltivazione legali di cannabis in tutto il territorio nazionale e che entrerà in vigore il prossimo 17 ottobre.
Per quanto riguarda i dettagli, la dose massima consentita per il possesso sarà di 30 grammi, mentre non si potranno coltivare più di quattro piante per persona.

L'articolo pubblicato dal giornale Il Gazzettino

domenica 3 giugno 2018

Odin, addio al cane poliziotto di Toronto

Il tweet del sergente Tannahill
Odin, cane poliziotto di cinque anni in servizio presso la Toronto Police, si è spento dopo un'improvvisa quanto veloce malattia. A dare la notizia della morte di un cane che era considerato una vera e propria 'superstar' è stato il sergente Mike Quinn, "con cuore afflitto".
Quinn e Odin hanno trascorso questi anni sempre insieme, sia al lavoro che in famiglia, come conferma  il sergente Darla Tannahill. "Odin lo conoscevamo tutti, era veramente una superstar qui, siamo tutti addolorati".
Ancora, in un tweet, la Tannahill ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato al dolore suo e della polizia torontina: "Thank for your condolences. Our K9’s are an incredibly important, valued & much loved asset of the Toronto Police Service. They provide a level of service and dedication that is second to none. They work for the thrill of it, for the praise from their handlers. They steal our ❤️s" (red. hearts).

sabato 26 maggio 2018

Pegida in strada per condannare l'islamizzazione del Canada

Pegida Canada scende in strada. Questo sabato, infatti, l'ala canadese del movimento politico antislamista fondato a Dresda nel 2014, si è ritrovata a Toronto nel primo pomeriggio. Obiettivo principale l'islamizzazione del mondo occidentale, Canada compreso, e la famigerata Motion 103, anche nota come M-103, una legge che condanna qualsiasi forma di 'islamofobia'.
La legge venne proposta nel 2016 dal liberale pachistano Iqra Khalid, e approvata non senza polemiche. In tutto il Canada, invece, la presenza musulmana non supera il 2%.