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lunedì 6 settembre 2021

TIFF 2021, Soderbergh presenta un film segreto

Un nuovo film 'top secret' di Steven Soderbergh sarà proiettato al prossimo festival del cinema di Toronto (Toronto International Film Festival - TIFF), in programma dal 9 al 18 settembre nella città canadese.
L'annuncio a sorpresa non precisa il titolo del film né le date della proiezione. "Sarà una prima mondiale. Faremo sapere di più di questo misterioso film tra qualche giorno", hanno fatto sapere gli organizzatori del festival che si svolgerà in formato ibrido (in presenza e virtuale) grazie al fatto che dal 7 settembre il Canada aprirà le sue frontiere ai cittadini stranieri completamente vaccinati.
Il festival ha anche annunciato un folto numero di celebrità attese nei giorni delle proiezioni: fra questi, oltre a Soderbergh, Benedict Cumberbatch, Sigourney Weaver e Dionne Warwick. (fonte: ANSA)

mercoledì 25 aprile 2018

Attentato Toronto, la prima vittima identificata è italo-canadese

Anne Marie D'Amico
In Canada un furgone bianco ha travolto una decina di persone che camminavano lungo un marciapiede nel centro di Toronto, dove si sta svolgendo il G7. L'incidente è avvenuto intorno alle 13:30 ora locale, le 19:30 in Italia. Il bilancio è di almeno 10 morti e 15 feriti, 4 dei quali gravi. Il guidatore, il 25enne Alek Minassian, è stato arrestato. Secondo un testimone, l'uomo ha guidato per centinaia di metri "falciando le persone una a una".
La prima vittima identificata è una donna, Anne Marie D'Amico. Il furgone bianco, preso a noleggio, ha improvvisamente superato la barriera che separa la strada dall'area pedonale e ha travolto le persone sul marciapiede. Nei concitati momenti seguiti alla diffusione della notizia, la polizia ha invitato tutti a stare lontani dalla zona dell'incidente, mentre le autorità cittadine hanno fermato la linea della metropolitana che passa nella zona.
Il movente del gesto non è ancora chiaro. Gli inquirenti non tralasciano alcuna pista, anche se la polizia ha affermato che "al momento non c'è alcuna connessione con un possibile atto di terrorismo".
Intanto il premier canadese, Justin Trudeau, ha parlato di "atto folle" ed espresso vicinanza alle vittime: "I nostri pensieri sono con tutte le persone colpite".
 L'autista, residente a Richmond Hill nella periferia Nord di Toronto, è stato fermato dopo un tentativo di fuga. "C'era un poliziotto e l'uomo aveva una pistola in mano", ha raccontato un passante che ha assistito alla scena. Il conducente ha quindi gettato a terra l'arma ed è stato arrestato. Minassian è uno studente di origine armena del Seneca College di Toronto. A differenza di quanto riportato da alcuni media, l'uomo non era noto alle forze dell'ordine canadesi e avrebbe ricercato sul web notizie sulla strage del 2014 di Isla Vista, in California, quando un ragazzo di 22 anni investì e uccise sei persone. Dopo l'arresto l'uomo è stato incriminato per omicidio volontario e per il tentato omicidio dei 15 feriti. (fonte: TgCom)

martedì 24 aprile 2018

Attentato Toronto, prende corpo la pista della follia

La pagina iniziale del profilo Facebook di Alek Minassian
Di seguito viene riprodotto l'articolo pubblicato dall'agenzia ANSA e firmato da Ugo Caltagirone, riassuntivo della strage di Toronto, compiuta da Alek Minassian.

Sfuma la pista terrorismo,un folle il killer di Toronto
Su Facebook prima della strage i deliri sul 'celibato forzato'

di Ugo Caltagirone

Il conducente-killer di Toronto ha agito deliberatamente: con la sua folle corsa sul marciapiede, alla guida di un furgone bianco preso a noleggio, voleva uccidere più persone possibile. Ma se la dinamica è simile a quella degli attentati di Nizza o di Berlino, la pista del terrorismo sfuma sempre di più con il passare delle ore. E' l'identikit di Alek Minassian, 25 anni, cittadino canadese di origine armena, a far propendere gli investigatori per il gesto di un folle, di una persona sola e con evidenti disturbi psicologici. Studente di informatica al Seneca College di Toronto ed esperto di software, Alek, residente nel sobborgo di Richmond Hill, viene descritto da chi lo conosce come un ragazzo intelligente, ma schivo, "socialmente disadattato e che stava sempre per conto suo". Nessuna affiliazione a nessun gruppo politico o religioso, dunque, e nessuna inclinazione alla radicalizzazione o propensione alla violenza mostrata negli anni. Con la polizia che nega di averlo avuto già in passato nel mirino, come hanno scritto alcuni media locali. Ma è dal profilo Facebook di Minassian che forse trapela la verità sull'assurdo movente della strage che è costata la vita a 10 persone e che l'ha cambiata ad almeno altre 15 rimaste ferite, di cui quattro in gravi condizioni. Quello postato sul social media poco prima di agire è un vero e proprio delirio che basterebbe a spiegare la condizione di disagio mentale vissuta dal killer. "Ave al supremo gentiluomo Elliot Rodger!", ha scritto Alek, riferendosi al ventiduenne che nel 2014 a Isla Vista, a pochi passi dal campus dell'università californiana di Santa Barbara, con la sua auto falciò uccidendole 6 persone, prima di togliersi la vita. "La rivolta degli 'incel' e' cominciata", afferma ancora Alek, lì dove il termine 'incel' sta per 'involuntarily celibate': un'espressione usata da alcuni gruppi di sedicenti attivisti per i diritti dell'uomo che sul web predicano contro l'uguaglianza tra i due sessi e quella che definiscono "la propaganda del femminismo". Anche il killer di Isla Vista prima di compiere la sua carneficina postò un video in cui parlava degli 'incel' e di 'celibato forzato', esprimendo tutta la sua rabbia per le donne che lo avevano rifiutato. Intanto i responsabili di Facebook hanno immediatamente cancellato l'account di Minassian rilasciando anche una dichiarazione: "Questa è una terribile tragedia. Sulla nostra piattaforma non ci può essere spazio per gente che commette questi atti orrendi". Comparso davanti alla corte, ora Minassian rischia il carcere a vita, con 10 capi di accusa per il reato di omicidio volontario e 14 per quello di tentato omicidio. E spunta anche il nome della prima vittima identificata dalla polizia: si chiamava Annie Marie D'Amico, una giovane con origini nel nostro Paese ma non cittadina italiana. Lavorava per un'azienda americana che si occupa di gestione degli investimenti e che - come tante delle altre vittime - quando è stata travolta sul marciapiede era in pausa pranzo, in una zona commerciale e piena di uffici. "Abbiamo a che fare con un modus operandi che lo Stato Islamico ha in qualche modo imposto, indipendentemente se si fa parte o non si fa parte dell'Isis. Anche uno spostato può oggi usare metodi terroristi", ha commentato il ministro degli Interni Marco Minniti che si trova proprio a Toronto per una riunione del G7. "Fino a due anni fa - ha osservato - nessuno poteva pensare di prendere un van ed andare contro i pedoni che stavano camminando e poi ad un certo punto è arrivato Al-Adnani ed ha spiegato che poteva essere fatto". (fonte: ANSA)

Attentato Toronto, i titoli dei giornali italiani e i commenti

Così in prima pagina su Il Corriere della Sera
E' passato un giorno dall'attentato di Toronto che ha provocato la morte di almeno dieci persone e per il quale è stato arrestato un giovane studente di origine armena, Alek Minassian. In questo post si è deciso di inserire gli articoli pubblicati da alcuni dei principali giornali italiani. Nell'occasione la scelta è caduta su quelli di cui è possibile, per vari motivi, recuperare il formato pdf, quello più facile da 'fotografare' per riprodurre in maniera chiara sul web. La scelta è così caduta su due fra i principali quotidiani nazionali, Il Corriere della Sera e La Repubblica, uno nazionale ma considerato maggiormente 'locale' (Il Mattino) e due chiaramente regionalisti, Il Gazzettino e La Gazzetta del Mezzogiorno.




Attentato Toronto, gli strani silenzi del governo

Un tweet significativo, dubbi sulle notizie della CBC
Dieci morti, decine di ferite, un furgone lanciato tra la folla. Ci sono tutti gli ingredienti del terrorismo islamico. Ma dal Canada, dove l'attentato si è verificato, prevale la tesi del momento di follia (peraltro, ancora senza motivazione) da parte di Alek Minassian, studente di origine armena, Paese a maggioranza cristiana. Di certo, la presenza islamica in Canada non è una novità e altri attentati di matrice musulmana si sono verificati. Nelle grandi città, però, la convivenza religiosa è un vero e proprio mantra, così come l'ideale della multietnicità. Ed è dalle grandi città che arrivano i voti per i 'liberali' di Justin Trudeau. Che, subito, si è affrettato a negare ogni legame con il terrorismo relativamente alla strage. "Le indagini continuano, ma è abbastanza chiaro che non c'è collegamento con la sicurezza nazionale", ha detto il primo ministro canadese in conferenza stampa a Ottawa.
Trudeau ha avvertito che "ci vorrà tempo" per capire le ragioni alla base del gesto del giovane armeno. Intanto però, prima di fornire i dati dell'attentatore, la televisione canadese, così come la polizia di Toronto, hanno atteso fin troppo a lungo, tanto che la notizia del nome e delle origini del criminale è stata fornita per prima dall'emittente statunitense CBS. Al momento, inoltre, sono sconosciute sia le motivazioni che la religione dell'attentatore armeno. E' vero, in effetti, che sebbene l'Armenia sia a maggioranza cristiana, minoranze armene sono presenti in Iran e Libano, dove la presenza islamica è assai superiore.

Attentato Toronto, lo stragista è di origine armena

Si chiama Alek Minassian lo stragista di Toronto, l'uomo che con un furgone ha travolto e ucciso almeno dieci persone in Yonge Street. L'identità dell'assassino, originario di Richmond Hill ma di etnia armena, è stata confermata dal capo della polizia, Mark Saunders.
Minassian è uno studente del Seneca College ed era già noto alle forze dell'ordine. Si era documentato sul web leggendo informazioni sulla strage del 2014 di Isla Vista, in California. Minassian è stato incriminato con l'accusa di 10 omicidi premeditati e per tentato omicidio dei feriti. Il giovane si è presentato dal giudice indossando una tuta bianca, con la testa rasata e le braccia dietro la schiena.

lunedì 23 aprile 2018

Attentato Toronto, la vicinanza di Trudeau e della Wynne

Justin Trudeau, primo ministro del Canada, ha espresso vicinanza alle vittime dell'attentato di Toronto, in cui un furgone ha travolto un numero imprecisato di passanti, uccidendone almeno cinque, secondo le prime stime: "Ovviamente i nostri cuori sono con tutte le persone coinvolte, sapremo e diremo qualcosa di più nelle prossime ore", le prime parole del premier.
Messaggio di identico tono da parte del premier dell'Ontario, Kathleen Wynne.
Nel frattempo il Sunnybrook Hospital ha annunciato di avere ricevuto almeno otto pazienti incondizioni critiche.

Attentato Toronto, almeno cinque morti accertati

Potrebbe essere di cinque una prima stima delle vittime causate da un furgone scagliato sulla folla a Toronto. La notizia è riportata dai media locali ma un testimone, intervistato dalla televisione locale CP24, ha parlato di almeno 40 persone falciate dal mezzo, il cui conducente è già stato fermato dalla polizia, per quello che appare come un atto terroristico
Nel frattempo l'Unità di Crisi della Farnesina è a lavoro e verifiche sono in corso sui fatti e sull'eventuale coinvolgimento di connazionali. La città di Toronto è infatti una fra le più popolate da cittadini italiani in tutto il mondo. Se ne stimano, fra prima, seconda e terza generazione, circa 800mila.

Terrore a Toronto, furgone investe la folla

Terrorismo islamico? Forse, ma potrebbe essere solo il frutto di una normale follia l'incidente che, a Toronto, ha portato un furgone a investire fra le otto e le dieci persone nella zona di Yonge Street, il cuore cittadino. La polizia ha chiuso le due strade al cui incrocio si è verificato l'incidente.
L'attentatore è già stato tratto in custodia dalle forze dell'ordine, ma le sue generalità non sono ancora state diramate.
Secondo una prima ricostruzione, un furgone bianco ha improvvisamente superato la barriera che separa la strada dall'area pedonale e ha travolto le persone sul marciapiede. Secondo alcuni testimoni l'uomo avrebbe estratto una pistola una volta raggiunto e circondato dalla polizia.
La polizia ha invitato tutti a stare lontani dalla zona dell'incidente, mentre le autorità cittadine hanno fermato la linea della metropolitana che passa nella zona. In questi giorni a Toronto si svolgono i lavori del G7 dei ministri degli Esteri.

lunedì 1 gennaio 2018

Capodanno Canada, quel 2011 al Thompson Hotel

Due ragazze fotografate in quella notte del 31 dicembre 2011
Il Capodanno che il Canada sta trascorrendo in queste ore mi richiama alla mente la notte del 31 dicembre che trascorsi, era il 2011, al Thompson Hotel di Toronto, una miscela di belle donne, musica disco, stelle filanti, penombre luminose e alcol, tutta la classica, perfino troppo classica, paccottiglia festaiola, che troppo spesso mi richiama alla mente "The Love Song of J. Alfred Prufrock" di Thomas Stearns Eliot, dove "women come and go, talking of Michelangelo".
Assieme a due colleghi del Corriere Canadese, quotidiano dove lavoravo all'epoca, passai una serata molto piacevole, girando anche un video di pessima fattura con una piccola macchina fotografica che all'epoca mi pareva bellissima... ve lo ripropongo, giusto per permettervi di capire un po' di quel 'party mood' di una notte torontina, che già avevo in parte descritto in un post dedicato al Drake Hotel.

mercoledì 25 gennaio 2017

Usa il taser su uomo legato, è polemica

Un taser
La polizia di Toronto è finita sotto i riflettori delle critiche a causa di un incidente avvenuto martedì scorso, quando due poliziotti sono stati ripresi da un cellulare mentre colpivano con un taser (dispositivo che usa l'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. In italiano è anche noto come dissuasore elettrico) un uomo non identificato ma già con le mani legate dietro alla schiena.
Nel video si vede, e si sente, uno dei poliziotti intimare a Waseem Khan, autore del video, di andare via. Pochi istanti dopo, uno dei taser in dotazione ai poliziotti colpiva per cinque secondi l'uomo senza nome, mentre lo stesso personaggio in divisa gridava "smettila di resistere" a quello legato, immobile a terra.

lunedì 15 agosto 2016

Matera 2019, si va verso un gemellaggio con Toronto

I partecipanti all'incontro di Matera (foto ANSA)
Un tavolo tecnico composto da rappresentanti di Regione Basilicata, dei Comuni di Matera, Palazzo San Gervasio (Potenza) e delle Province di Matera e Potenza, lavorerà a breve alla definizione di percorsi e di intese, attraverso gemellaggi, per coinvolgere la città di Toronto nei programmi di promozione e di investimento per Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
E' quanto è stato concordato nella cittadina lucana nel corso di un incontro che una delegazione italo-canadese - composta dagli imprenditori Sam Primucci e Donato Montesano, originari di Palazzo San Gervasio, e dal parlamentare canadese Francesco Sorbara, accompagnati da amministratori locali e dal presidente del consiglio regionale lucano, Francesco Mollica - ha avuto con il sindaco della città dei Sassi, Raffaello De Ruggieri.

lunedì 25 luglio 2016

Demi Lovato e Nick Jonas a Toronto, teenager impazziti

Concerto condito dal successo, quello di Demi Lovato e Nick Jonas all'Air Canada Centre di Toronto, che hanno sciorinato un'ora e mezza di musica per un set composto di 24 canzoni, dove le due 'stelle' della musica pop contemporanea si sono esibite sia in versione 'singola' che di coppia, come nel caso di "Stone Cold".
Lo stesso Jonas, primo a salire sul palco, salutando i fan, ha poi ricordato come proprio nella metropoli canadese sia nata l'amicizia fra lui e la Lovato, durante le riprese del film "Camp Rock".

domenica 17 luglio 2016

Giambrone sarà il responsabile dei nuovi tram di New York

Adam Giambrone
Adam Giambrone, già responsabile della TTC di Toronto (l'agenzia Toronto Transit Commission), è stato candidato direttore della Brooklyn-Queens Connector (BQX) di New York, la nuova linea tranviaria della 'città che non dorme mai'.
Giambrone visse un momento di grande splendore durante la gestione dela città di Toronto da parte di David Miller, si parla degli anni attorno al 2010, in cui addirittura concorse alla carica di sindaco durante le elezioni comunali (fra l'altro assieme ad almeno altri due concorrenti di origine italiana (Joe Pantalone e Rocco Rossi) con buone prospettive, ma costretto al ritiro dopo appena dieci giorni di campagna alla luce di uno 'scandalo rosa' che lo aveva visto protagonista.

lunedì 29 febbraio 2016

Rihanna e Drake, c'è tanto Canada in "Work"

Drake e Rihanna sul set del Real Jerk
C'è molto Canada nella meravigliosa canzone di Rihanna, "Work", sia nel brano che nel video (almeno uno) che ne ha fatto seguito.
Assieme alla 28enne cantante delle Barbados c'è infatti il 'featuring' del rapper canadese Drake (è nato a Toronto), con cui Rihanna aveva già in precedenza lavorato in brani come "What's My Name?" e "Take Care".
Anche il video ha però molto di canadese anzi, quasi tutto: è stato infatti girato all'interno del ristorante Real Jerk, che si trova all'842 di Gerrard Street East a Toronto. Anche la regia è firmata da un canadese: si tratta di Director X, al secolo Julien Christian Lutz, anch'egli nato a Toronto, per metà svizzero e per metà originario di Trinidad & Tobago.



venerdì 16 ottobre 2015

Toronto a Milano per firmare il Patto dei Sindaci

Kristyn Wong-Tam a Palazzo Reale
C'era anche la città di Toronto a Milano, presso Palazzo Reale, dove è stato firmato il 'Patto dei Sindaci' sull'alimentazione o anche Milan Urban Food Policy Pact, il documento che impegna i propri firmatari a lavorare insieme per sviluppare sistemi alimentari sostenibili, garantire cibo sano per tutti, preservare la biodiversità e lottare contro gli sprechi.

A rappresentare la città dell'Ontario c'era Kristyn Wong-Tam, Councillor della città di Toronto, intervistata nell'occasione da Canada 2.0:

sabato 1 agosto 2015

Giochi Olimpici 2024, Toronto vuole candidarsi

Giochi Olimpici 2024 a Toronto? E' possibile, anzi probabile. La città canadese, dopo il successo dei Giochi Panamericani, si candiderà a ospitare le prossime Olimpiadi.
Il presidente del Comitato Olimpico canadese, Marcel Aubut, si è detto infatti pronto a guidare una candidatura nordamericana, che dovrà quindi confrontarsi con quela di Roma. "Sarò a capo di un gruppo per promuovere la candidatura di Toronto per le Olimpiadi del 2024", ha detto Aubut in un'intervista a Radio Canada.
Per essere formalizzata, la candidatura deve ottenere l'approvazione del sindaco della città, John Tory, il cui parere sarebbe favorevole, nonostante abbia sottolineato l'esigenza che un nuovo stadio, e del primo ministro conservatore Stephen Harper.
Toronto è stata candidata, senza successo, alle Olimpiadi del 1996 e del 2008, e adesso avrà tempo fino al 15 settembre per manifestare le proprie intenzioni al CIO.

martedì 16 giugno 2015

Francesca Fini presenta "Ophelia" al Luminato Festival di Toronto

Performing the Mirror - foto Roberto Coco/FotoGraficaMente
Ci sarà anche l'artista romana Francesca Fini al prossimo Luminato Festival, l'evento che dal 2007 porta a Toronto un'attenta selezione di arti varie lunga ben dieci giorni.
In collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, la Fini presenterà "Ophelia: a project for an experimental movie".
E proprio l'Istituto Italiano di Cultura ospiterà mercoledì 24 giugno un incontro con l'artista italiana che presenterà il suo prossimo progetto di video sperimentale, in collaborazione con Istituto Luce.
Per definire la Fini uso una critica di Alessio Galbiati tratta da Rapporto Confidenziale - Digicult: "I suoi progetti affrontano sempre tematiche dalla forte componente sociale e politica mettendo in scena un corpo amplificato dalla tecnologia che però mantiene intatta la sua natura animale e biologica".
Nelle sue performance la Fini lavora spesso con tecnologie lo-fi, dispositivi di interaction design fatti in casa, audio e video generati dal vivo, manipolando oggetti di uso quotidiano: telecamere di sorveglianza, webcam, sensori domestici ed elettrodi terapeutici.
Con una profonda formazione come artista digitale, ha lavorato per 15 anni nel campo della produzione tv. Ha partecipato a festival in tutto il mondo, ricevendo numerosi riconoscimenti per i suoi lavori. Dal 2014 è direttore artistico della rivista online "Dance&Culture" e dell'evento romano HI>DANCE Festival.

domenica 11 gennaio 2015

Charlie Hebdo: anche Toronto scende in piazza contro il terrorismo

Anche la città di Toronto si unisce nel dolore mondiale che ha fatto seguito ai sanguinari attacchi del terrorismo islamico alla redazione di Charlie Hebdo, al supermercato ebraico (più varie): oggi i cittadini della metropoli dell'Ontario si ritroveranno alle ore 14 locali in Nathan Phillips Square, davanti al palazzo del Comune (la City Hall). Presenti sicuri tutti i cittadini francesi della città, ma anche i tanti canadesi che vorranno condividere il dolore e porgere la propria solidarietà.
Già sono moltissime le candele e gli 'ex voto' lasciati da centinaia di persone davanti al consolato francese, posto fra Bloor Street e Yonge Street.

sabato 3 gennaio 2015

Neve e pioggia su Toronto, allerta maltempo

Il maltempo è arrivato in Canada. E fin qua, nulla di strano, visto che la prima neve, solitamente, da queste parti comincia a cadere ai primi di novembre. Ma quando si dice che arriva il brutto tempo, qui si intende "brutto, brutto, brutto...". Toronto e la GTA (Great Toronto Area), ma anche l'Ontario e il Manitoba, saranno vittime di intense cadute di neve.
Geoff Coulson, metereologo di Environment Canada, prevede la caduta di circa otto centimetri di neve solo in queste ore, con temperature che invece saliranno a circa 10 gradi centigradi. A quel punto, la neve verrà sostituita dall'acqua, che cadrà copiosa, fra i 15 e i 25 millimetri in serata.