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giovedì 2 gennaio 2020

Principe Andrea, le associazioni canadesi tagliano i ponti

Sarah Ferguson e il principe Andrea
E' un Canada che si slega sempre di più dalla figura del Principe Andrea, duca di York, quello che va a cominciare il 2020. Il nobile figlio della Regina Elisabetta, peraltro regnante anche dell'immensa nazione canadese, è rmasto pesantemente coinvolto nello scandalo suscitato dalla figura di Jeffrey Epstein, e lui stesso avrebbe compiuto azioni sessuali con minorenni.
L'associazionismo canadese avrebbe così cominciato a slegarsi dal 'patronaggio' di Andrea, come nel caso della SickKids Foundation e della Canada's Rideau Hall Foundation. Lo stesso principe, del resto, era più o meno stato costretto a ritirarsi da ogni attività pubblica dalla stessa regina, amatissima in Canada.

martedì 7 febbraio 2017

La sinistra e gli islamici radicali, il vero pericolo del Canada

Yosra Khogali e il suo tweet dopo il Toronto Pride 2016
C'è una deriva violenta e fondamentalmente stupida che sta attraversando la società canadese, spinta da frange legate al mondo della sinistra, in alcuni casi estrema, e comunque sobillate da quel mondo che in Italia definiremmo 'radical chic', ma che qui rappresenta invece il canadese medio di città, in maggioranza giovane (sotto i 30 anni), quasi sempre con un lavoro e spesso ben remunerato. Ben lontano insomma dal dramma quotidiano che ha portato Donald Trump alla presidenza nei vicini Stati Uniti, e basti pensare in questo caso alla situazione in cui versa Detroit, dove imperversano violenze e omicidi, città che pure è al classico 'tiro di schioppo' dal confine canadese.
Dopo la vicenda che ha portato alcuni ignoti ad attaccare gli uffici della deputata conservatrice Kellie Leitch, ecco la vicenda legata al movimento islamico Black Lives Matter Toronto (BLMTO), in cui la cofondatrice Yusra Khogali ha letteralmente perso la cosiddetta bussola: rimane famoso il suo tweet "Per favore (plz), Allah, dammi la forza di non maledire e uccidere tutti questi bianchi là fuori. Plz plz plz". Quindi la protesta di fronte alla casa del premier dell'Ontario, Kathleen Wynne.
E ancora, sempre nella 'gloria di Allah', nel luglio 2016, durante la Toronto Pride Parade (la prima in cui un primo ministro, nell'occasione Justin Trudeau, fosse presente, la clamorosa protesta sempre di BLMTO, in cui la Khogali strillò slogan contro il Toronto Pride, ritenuto un evento 'contro i neri' ("anti-blackness") e bloccandolo per mezzora, e facendo seguire il tutto da un tweet delirante: "We shut it down. We won. #blackpride”. L'ultima uscita, meravigliosa (si fa per dire), con la definizione di Trudeau come di un “white supremacist”.
E' cosa invece di ieri, e qui si parla di giovani bianchi, attivisti di sinistra, l'irruzione all'interno dell'Università di Toronto, in cui un gruppo di altri giovani, riuniti nell'associazione Generation Screwed, ala studentesca della Canadian Taxpayers Federation, nella quale non traspare alcuna colorazione politica, aveva organizzato un dibattito a cui erano invitati professori e giornalisti.
Eventi inquietanti, diversi e prolungati nel tempo, a mio avviso segnali perfino potenzialmente più pericolosi della recente strage di Quebec City. Alexandre Bissonette è un ragazzo solo, cresciuto in un humus di odio del tutto personale. Questa marmaglia, invece, è fatta di più teste, segue un flusso comune, e rischia una deriva sempre più pericolosa.