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martedì 2 aprile 2019

Canne libere, tutti in fila per drogarsi

Lunghe file, ma non troppo, nella provincia dell'Ontario per i primi negozi autorizzati alla vendita di cannabis secondo la nuova permissiva legge canadese
Nella Capitale, Ottawa, hanno aperto in tre (Centretown, Wellington West Village e ByWard Market), mentre in tutta la Provincia delle 25 richieste di apertura, solo 10 sono state approvate. Uno solo il negozio che ha aperto i battenti a Toronto.
In realtà i clienti attesi erano molti di più, tanto che i punti-vendita avevano assunto per l'occasione alcuni agenti di sicurezza.
Prima della legalizzazione della marijuana, a Ottawa erano stati poco più di una vendita di negozi illegali. La cannabis può anche essere comperata online.
Purtroppo, oltre ai drogati abitudinari, era inevitabile che anche alcuni 'nuovi utilizzatori' si mettessero in fila per l'acquisto, inserendosi in quel circolo vizioso di consumatori che, in molti casi, ha portato alla morte causa droghe pesanti. Ma tant'è, questo è il Canada di Justin Trudeau, che non ha mai negato di essersi drogato in tempi di gioventù.

domenica 24 giugno 2018

Il Canada legalizza la marijuana a scopo ricreativo

La notizia sulla prima pagina de Il Gazzettino
La marijuana diventa legale in Canada, secondo stato al mondo a legalizzarla per scopo ricreativo dopo l'Uruguay e il primo fra i 'grandi' del G7.
La decisione è stata presa dal Senato di Ottawa con 52 voti favorevoli e 29 contrari, che ha votato la legge che consentirà la vendita, l'uso e la coltivazione legali di cannabis in tutto il territorio nazionale e che entrerà in vigore il prossimo 17 ottobre.
Per quanto riguarda i dettagli, la dose massima consentita per il possesso sarà di 30 grammi, mentre non si potranno coltivare più di quattro piante per persona.

L'articolo pubblicato dal giornale Il Gazzettino

lunedì 17 aprile 2017

Trudeau legalizza la droga in Canada

Drogarsi in Canada presto sarà possibile. Dando seguito a una sua promessa elettorale, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha infatti presentato una legge per la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo.
Si prevede che la proposta verrà approvata, rendendo così il Canada il secondo paese al mondo, dopo l'Uruguay, ad adottare un simile provvedimento.
La cosiddetta 'droga leggera' verrà così legalizzata dal giuno 2018 per 'scopi ricreativi', ovvero per puro 'divertimento' (mentre già dal 2001 la cannabis poteva essere assunta per motivi medici e dietro prescrizione di un dottore). La proposta di legge consentirà a un adulto di possedere fino a 30 grammi di marijuana.
La legge regolarizzerà a livello federale la disciplina, ma spetterà poi alle singole province gestire il processo di vendita.
Allo stesso tempo il testo prevede un inasprimento delle pene per chi vende la cananbis ai minori di 18 anni. Il Canada è uno dei Paesi dove è più diffuso il consumo di cannabis tra i giovani: circa il 30% delle persone fra i 20 e i 24 anni.

martedì 20 dicembre 2016

Fentanyl assassino, nove morti a Vancouver

Una overdose di massa di fentanyl ha causato almeno nove morti nel giro di un giorno, tra giovedì e venerdì, nell'area di Vancouver. L'oppioide è stato assunto dalle vittime, tutte residenti nella città dellla Columbia Britannica.
Lo ha reso noto il sindaco, Gregor Robertson: "E' un periodo terribile per Vancouver ed è difficile vedere segnali incoraggianti finché non avremo toccato il fondo".
In Canada l'abuso di sostanze stupefacenti ha causato duemila morti nel 2015 e ne sono previsti ancora di più entro la fine dell'anno. Dalla fine del mese di novembre sono 160 le persone rimaste uccise dall'uso di questo oppiaceo, contro le 67 di tutto il 2015.
L'istituto di medicina legale della provincia della Colombia Britannica ha confermato che il fentanyl è stato responsabile di due terzi dei 622 morti per overdose di stupefacenti nei primi nove mesi del 2016, una percentuale due volte superiore all'anno precedente.
La ministra della Giustizia, Jane Philpott, ha sottolineato la possibilità di decretare lo "stato di emergenza".

sabato 5 dicembre 2015

Cannabis legale in Canada dal 2016

Il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, ha annunciato che il Canada legalizzerà l'utilizzo e il consumo della cannabis a partire dal prossimo anno.
Quello nordamericano sarà così il primo Paese del G7 a pronunciarsi in questo senso nei confronti di questo genere di droga.
L'impegno del governo di Ottawa sarà quello di adottare "misure legislative che legalizzino e regolamentino il consumo di marijuana", limitandone l'accesso, secondo quanto ha affermato il governatore generale David Johnston, rappresentante della Regina Elisabetta, leggendo di fronte ai parlamentari il discorso preparato da Trudeau.

martedì 21 aprile 2015

Giornata della Marijuana, un centinaio 'fumano' davanti al Parlamento

Anche il Canada ha celebrato la Giornata della Marijuana, anche se non sono stati più di un centinaio i manifestanti, per lo più giovani, che si sono radunati per una allegra fumata collettiva a Ottawa presso Parliament Hill, ovvero il palazzo del parlamento realizzato quasi in copia della House of Parliament londinese.
Oltre alla semplice 'testimonianza', il vero fine della "420 Pot Rally" è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti della legalizzazione della marijuana. Che comunque viene già utilizzata come prescrizione medica, e lo dico per esperienza diretta, in quanto un parente dei miei 'landlords' (proprietari di casa) fumava regolarmente quando veniva dalle 'mie parti', con la sorella che si affrettava a sottolineare la necessità di quel sigaro 'profumato'.

domenica 10 novembre 2013

Rob Ford verso le dimissioni

Sempre più nella bufera, il sindaco di Toronto, Rob Ford, potrebbe approfittare di questo fine settimana per annunciare le sue dimissioni, chieste a gran voce da molti.
Lo ha lasciato intendere il suo 'numero due'. "Il sindaco potrebbe fare un annuncio a inizio della settimana prossima", ha dichiarato il suo vice Norm Kelly. "Si sente dire che Rob sia pronto a prendersi una pausa, ma non così lunga come vorrebbero in molti, ma è già un buon inizio", ha proseguito, senza approfondire.
Dopo averlo negato per mesi, nonostante la prova contenuta in un video, il turbolento 44.enne sindaco della quarta metropoli più grande del Nord America, ha confessato solo martedì scorso di aver fumato del crack, un potente derivato dalla cocaina, scusandosi col dire che "era ubriaco". Ma due giorni fa è arrivato un altro video a metterlo definitivamente nei guai: un nuovo filmato girato a sua insaputa in cui in un manifesto stato di ebbrezza inveisce con parole e minacce poco 'politically correct' contro una persona che non è stata identificata.
Intanto la radio locale di Toronto, Newstalk 1010, ha annunciato di aver sospeso la trasmissione che il sindaco Ford e il fratello Doug animavano la domenica. (cit. TMNews con fonte AFP)

sabato 9 novembre 2013

Rob Ford pronto a disintossicarsi, ma è pronto un altro video scandalo

Rob Ford, il 44.enne sindaco di Toronto, starebbe pensando di farsi curare dopo avere ammesso di avere consumato crack e alcol. 
Lo ha riportato l'emittente pubblica canadese CBC, riferendo di alcune confidenze del suo avvocato.
Sempre più sotto pressione per i crescenti appelli a lasciare la poltrona di primo cittadino della quarta metropoli dell'America del Nord, che per il momento sembra voler ignorare, Ford è arrivato nella sede del comune di Toronto seguito da un nugolo di giornalisti e di telecamere.
Dopo averlo negato per mesi, nonostante la prova contenuta in un video, Ford ha confessato solo martedì scorso di avere fumato crack, un potente derivato dalla cocaina.
Altri guai sono però in arrivo: esisterebbe infatti un nuovo filmato girato a sua insaputa in cui apparirebbe completamente ubriaco e mentre proferisce minacce di morte contro una persona non identificata. Per adesso quindi ancora niente dimissioni. 
Intanto la radio locale Newstalk 1010 di Toronto ha annunciato di avere sospeso la trasmissione che il sindaco Ford e il fratello Doug animavano la domenica.
(cit. TMNews con fonte AFP)

sabato 14 settembre 2013

Droga da Bogotà a Toronto, arrestata finta donna incinta

Da Bogotà a Toronto, lo stesso percorso che ho fatto più di una volta. Spesso lamentandomi delle continue perquisizioni e degli sguardi delle varie polizie che incontravo lungo la strada, fino a venire persino fermato, anche se solo per qualche minuto necessario a un breve controllo dei documenti, dalla polizia panamense (pochi minuti che bastarono a farmi perdere anni di vita).
Nel caso che vi racconto, però, la 'perquisa' ha avuto successo, e così una donna canadese è stata arrestata all'aeroporto El Dorado di Bogotà mentre tentava di imbarcarsi su un volo per Toronto con due chili di cocaina nascosti in una pancia finta.
La finta turista sembrava veramente in 'dolce attesa', ma ha catturato l'attenzione degli agenti quando uno di loro, una donna poliziotto, le ha chiesto di quanti mesi fosse incinta e lei ha reagito in modo aggressivo.
Così quando l'agente, insospettita, ha approfondito i controlli e molto delicatamente ha cominciato a toccare la pancia della donna, si è resa conto che era troppo dura e molto fredda.
Il motivo era semplice: la donna trasportava in una protesi di lattice color pelle due buste sigillate contenenti due chili di cocaina per un valore di 60mila dollari. La finta puerpera aveva raccontato agli agenti di essere incinta di sette mesi.
Se la lotta alla droga in Colombia, negli ultimi anni, ha dato ottimi risultati, e i re dei cartelli del narcotraffico sono stati in gran parte sconfitti, il traffico di stupefacenti è ancora molto intenso da quelle parti, tanto che, quando si è all'interno dell'aeroporto, sono gli stessi agenti ad avvisare di non lasciare incustodita la propria valigia, visto l'incessante pericolo che qualcuno voglia disfarsi di qualche 'bustina' inserendola nel bagaglio di qualche inconsapevole malcapitato turista.
Solo quest'anno, quasi 150 persone sono state arrestate per droga all'aeroporto di Bogotà e circa un terzo di loro sono cittadini stranieri, secondo le autorità colombiane. Così almeno, la prossima volta eviterò di lamentarmi.
(nelle tre foto Bordignon alcune immagini dell'aeroporto El Dorado di Bogotà)

giovedì 25 luglio 2013

Legalizzare la marijuana, Justin Trudeau lancia la proposta

Fari puntati su Justin Trudeau, figlio di Pierre, primo ministro del Canada in due riprese, dal 1968 al 1979 e poi dal 1980 al 1984. Il giovane politico (almeno in relazione all'età media dei politici italiani), leader del Liberal Party, è salito alla ribalta per il suo sostegno determinato nei confronti della legalizzazione della marijuana.
Parlando a Kelowna, B.C., Trudeau ha sottolineato: "Bisogna tassare la cannabis, è l'unica maniera per tenerla lontana dalle mani dei nostri figli, perché l'attuale lotta alla droga non funziona, il modello utilizzato attualmente non funziona". 
(foto: Calgary Herald)

sabato 20 luglio 2013

Cory Monteith, cremata la salma della star di "Glee"

Si sono svolti martedì 16 luglio a Vancouver i funerali dell'attore canadese Cory Monteith, scomparso pochi giorni, stroncato da un mix di eroina e alcol.
La 'stella' della serie televisiva "Glee", morto all'età di 31 anni, è stata cremata al termine di una cerimonia privata, alla presenza dei familiari più stretti eccetto il padre Joe, non invitato dopo la lontananza dalla famiglia causata dal divorzio avvenuto quando Monteith aveva appena sette anni.
Intanto una portavoce dell'ufficio del coroner, Barb McLintock, ha sottolineato che sulla vicenda "non c'è assolutamente niente a questo punto, nessuna prova né indizio, che si tratti di qualcos'altro che non il più triste e tragico incidente".

mercoledì 17 luglio 2013

Cory Monteith ucciso da un mix di eroina e alcol

E' stato un potente mix di eroina e di alcol a uccidere il noto attore canadese Cory Monteith, ritrovato cadavere in una stanza del 21° piano del Fairmont Pacific Rim Hotel di Vancouver, dopo che il personale dell'albergo aveva cominciato a insospettirsi per non aver visto l'attore, che avrebbe dovuto liberare la propria camera in giornata. 
A confermare le cause del decesso è stata la stessa polizia canadese. La star della serie televisiva "Glee", del resto, già in passato aveva avuto grossi problemi di droga. 
Monteith, 31 anni, nella serie televisiva, interpretava il ruolo di Finn Hudson, un giocatore di football americano, e nella vita era compagno di Lea Michele, sua collega proprio nel telefilm. 
Nel mese di aprile era entrato volontariamente in un programma di riabilitazione per abuso di sostanze stupefacenti.

sabato 1 giugno 2013

Rob Ford e il caso crack, niente dimissioni

Rob Ford, 44 anni, in carica dal 2010, non è mai stato un sindaco simpatico, fin dall'inizio. Indipendentemente dalle idee professate, il suo conservatorismo quasi in stile 'yankee' lo rende molto più simile a un repubblicano statunitense. Detto questo, a farlo cadere potrebbe essere lo 'scandalo crack' di cui è stato protagonista in questi giorni. Eppure, per quanto lo riguarda, il sindaco di Toronto ha già ribadito di non avere assolutamente intenzione di dimettersi. Anzi, l'uomo che ha preso il posto del 'simpatico' David Miller starebbe pensando di ricandidarsi alle prossime elezioni cittadine del 2014.
La vicenda sarebbe nata dopo che un giornalista del Toronto Star e un collega del sito statunitense Gawker avrebbero visto - ma non ottenuto - un video girato con uno smartphone da uno spacciatore somalo, in cui Ford, seduto in una stanza, pareva fumare una pipa da crack. Circostanza ovviamente negata da Ford.
Nelle ultime settimane, però, diversi collaboratori del sindaco si sono dimessi o sono stati licenziati.
Il passato di Ford certo non lo aiuta: spesso criticato perché presentatosi 'alticcio' a eventi pubblici, tanto che il suo entourage gli avrebbe consigliato di entrare in un centro di disintossicazione, nel 1999 sarebbe anche stato arrestato per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e possesso di marijuana.
(foto Unambig.com)


venerdì 17 maggio 2013

Rob Ford ha fatto 'crack'


Rob Ford che fuma crack, quasi un ossimoro per chi conosce le abitudini 'conservatrici' del sindaco di Toronto che ha sostituito quel David Miller che per sette lunghi ha retto, con atteggiamento più che liberale, le sorti della città più 'open minded' del Nord America.
La vicenda nasce da un video girato con uno smartphone da un gruppo di somali, che starebbe cercando di venderlo a giornali scandalistici a cifre altissime, un video che sarebbe stato visto da due giornalisti del Toronto Star e da un collega di Gawker.
I reporter hanno detto di aver visto il video tre volte; Ford, seduto in una stanza, sembra fumare una pipa da crack, biascicando qualche parola contro Pierre Trudeau, ex primo ministro canadese e padre dell'attuale leader del partito liberale canadese, definito un 'frocio' (fatto che invece potrebbe essere assolutamente reale, conoscendolo).
Immediata la reazione degli avocati del sindaco, 44 anni tra pochi giorni, in carica dal dicembre 2010, spesso criticato per atteggiamenti 'sopra le righe', fino all'accusa di essere stato trovato ubriaco in più di un'occasione , con tanto di richiesta di entrare in un centro di disintossicazione. Va detto che il Toronto Star non può certamente essere definito un giornale 'conservatore', ma va anche aggiunto che Ford, votato dalle periferie torontine, mentre la città è solidamente un feudo del 'laburismo' più acceso, non è mai stato amato da queste parti. Troppo 'amerikano', troppo eccessivo, troppo fieramente 'wasp' in una città aperta naturalmente alle spinte provenienti da quell'enorme percentuale di stranieri che ne costituisce il nerbo.
(foto tratta dall'home page del Toronto Star)