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martedì 26 marzo 2019

Datagate, per Vanessa Rodel e la figlia asilo canadese

Vanessa Rodel e la figlia Keana
Vanessa Rodel, donna di nazionalità filippina, e la figlia Keana di sette anni, hanno ottenuto l'asilo in Canada.
La Rodel aveva aiutato la 'talpa' del "Datagate", Edward Snowden, durante la sua permanenza a Hong Kong, mentre era in fuga dopo aver rivelato come la statunitense NSA (National Security Agency) spiasse tutti i Paesi e i governi del mondo. Lo ha reso noto l'organizzazione di attivisti del Quebec "For the Refugee". Le due, una volta arrivate in terra canadese, andranno a vivere a Montreal.
Snowden è l'ex dipendente della CIA che, nel 2013, aveva fatto scoppiare lo scandalo del "Datagate". Gli Stati Uniti lo hanno accusato di spionaggio e di furto di segreti di Stato. Via Twitter, Snowden ha rilanciato la notizia data dagli attivisti ringraziando "tutti coloro che in Canada e nel resto del mondo lo hanno reso possibile: dopo così tanti anni, la prima delle famiglie che mi hanno aiutato è libera e potrà avere un futuro, ma il lavoro non è finito".

giovedì 31 maggio 2018

Hacker Yahoo, cinque anni di carcere a giovane coinvolto

Karim Baratov, qui con l'amica Victoria Searle
Cinque anni di carcere sono stati comminati a Karim Baratov, 23enne canadese per il suo parziale coinvolgimento nell'attacco informatico svoltosi nel 2014 a Yahoo, un'azione che espose dati su 500 milioni di account mail. Il giovane avrebbe violato le email di giornalisti, funzionari e manager su indicazioni di due agenti dei servizi russi, l'FSB.
Baratov, nato in Kazakistan ma cittadino canadese e residente a Toronto, dov'è stato arrestato l'anno scorso, era un "hacker internazionale in affitto", secondo la definizione dei documenti processuali. Non sarebbe coinvolto direttamente nella violazione di Yahoo, ma nelle successive compromissioni delle caselle di posta. Infatti, attraverso un sito in russo di nome Webhacker, pubblicizzava i propri servizi, fra cui la possibilità di "violare account email senza un anticipo". Prendeva circa 100 dollari per ottenere la password della webmail di qualcuno usando degli attacchi di phishing con cui induceva le vittime a inserire le proprie credenziali in finte pagine per reimpostare la password. In sette anni di attività, dal 2010 al 2017, avrebbe violato 11mila account, 'guadagnando' 1,1 milioni di dollari, usati per comprarsi una casa e auto di lusso.
Secondo l'accusa, dunque, Baratov avrebbe compromesso decine di mail su richiesta di due agenti dei servizi russi coinvolti nell'attacco a Yahoo del 2014. Secondo la difesa, invece, Baratov non avrebbe avuto consapevolezza di lavorare per degli agenti russi, per la precisione Dmitry Aleksandrovich Dokuchaev e Igor Anatolyevich. (fonte: AGI)

martedì 27 marzo 2018

Spionaggio, il Canada si accoda ed espelle quattro diplomatici russi

Lo scandalo legato al mondo dello spionaggio che vede la Russia sul banco degli imputati non ha risparmiato nemmeno il Canada, che ha seguito l'esempio degli Stati Uniti espellendo a sua volta quattro diplomatici russi. L'accusa, nei loro confronti, è di spionaggio, arrivata dopo una consultazione con gli alleati, in particolar modo Stati Uniti e Gran Bretagna, a testimonianza di un'azione priva di reali basi su cui sostenere le motivazioni dell'espulsione.
L'ambasciata russa a Ottawa ha definito l'atto "altamente deplorevole e oltraggioso", aggiungendo l'aggettivo di 'obediency' (libera traduzione, 'servilismo') nei confronti del Canada. In un comunicato stampa il governo russo sottolinea come "quest'azione basata su pretesti falsi e pretenziosi getta un'altra ombra sulle relazioni russo-americane e incontrerà certamente un'eguale risposta.