Gorgonzola, Asiago e Fontina, sono questi tre formaggi italiani, le cui sorti sono nelle mani del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e del premier canadese Stephen Harper che, a Bruxelles, si apprestano a concludere l'accordo di libero scambio tra le due sponde dell'Atlantico.
Accordo che, per le sole esportazioni agroalimentarie europee verso il Canada, rappresenta un valore di 2,9 miliardi di euro. Così, fra i nodi negoziali ancora da sciogliere c'è la sorte di cinque formaggi - i tre italiani, più la Feta greca e il francese Munster - per i quali Bruxelles richiede l'obbligo dell'origine in etichetta insieme al divieto di evocare il prodotto originale, mettendo per esempio una bandiera italiana su un formaggio di imitazione canadese.
I due leader dovranno poi definire la quota generale di esportazione di formaggi verso il Canada, e la quota di esportazione di carne bovina canadese verso l'Ue.
Fra le Dop e le Igp italiane presenti ci sarebbero il Prosciutto di Parma, il Prosciutto di San Daniele, il Grana Padano e l'Aceto Balsamico di Modena.