sabato 21 settembre 2013

Squali in diminuzione, a rischio le barriere coralline

Chi non ha mai tifato per lo squalo nel famoso film "Jaws"? La perfezione, la crudeltà e la totale mancanza di morale con cui questo meraviglioso essere vivente uccide le proprie prede è pari forse soltanto a quella di un antico dinosauro.
Intanto, uno studio della Toronto University, coordinato da Jonathan Ruppert, ha stabilito che la pesca eccessiva degli squali starebbe danneggiando le barriere coralline.
Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista "Plos One", la mancanza di pescicane (o pescecani?) determina una sorta di reazione a catena che si ripercuoterebbe anche sui coralli.
"Nelle zone in cui i numeri di squali sono ridotti a causa della pesca commerciale, vi è anche una diminuzione dei pesci erbivori che svolgono un ruolo chiave nella promozione della salute dei coralli", ha spiegato Ruppert, "il declino delle popolazioni di squali è apparso dai nostri risultati direttamente correlato a cambiamenti fondamentali nella struttura delle catene alimentari tra le barriere".
La ricerca ha dimostrato che la diminuzione di squali favorisce l'aumento di predatori di medio livello - come i dentici - ma riduce il numero di erbivori come i pesci pappagallo (Scaridae), molto importanti per la salute delle barriere coralline, perché mangiano le alghe che, altrimenti, avrebbero la meglio sui giovani coralli al largo della costa nord-ovest dell'Australia.