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venerdì 14 dicembre 2018

Hezbollah, anche per il Canada sono terroristi

La bandiera di Hezbollah
Matteo Salvini accusato di avere proferito il 'gravissimo' accostamento tra hezbollah e terrorismo. Hezbollah, le cui forze militari sono state addestrate e organizzate da un contingente del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, che più volte ha invocato la distruzione d'Israele e nella cui bandiera campeggia una mano che stringe un fucile d'assalto stilizzato. Robetta, insomma.
Comunque, il buon Salvini si trova in ottima compagnia nel definire questo presunto partito politico come 'terrorista'. Lo è perfino per il super garantista Canada. E pure per Stati Uniti, Francia e Olanda. Oltre agli stati del Gulf Cooperation Council, cioé Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman e Kuwait, e in questo caso la cosa diventa comica, visto che, in questo caso, si tratta di alcuni fra i grandi Stati che proprio il terrorismo internazionale sostengono a furia di milioni di dollari investiti per la diffusione dell'Islam.

giovedì 7 giugno 2018

G7 Canada, Conte in viaggio con l'aereo meno costoso

Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, è partito in serata per il Canada, dove parteciperà al G7 che si svolgerà in Canada, presso la località di La Malbaie, capitale della municipalità di Charlevoix-Est, nella provincia del Québec.
Quello del neoeletto premier sarà un G7 importantissimo, suo primo appuntamento internazionale, con moltissimi temi da affrontare: la convenzione di Dublino, l'immigrazione e la questione della povertà in Italia e in Europa. Conte è arrivato in Canada con il primo areo della presidenza del Consiglio e non con quello che veniva utilizzato dall'ex primo ministro, Matteo Renzi, assai meno costoso.
Sul G7 canadese intanto si confrontano opinioni divergenti: per Matteo Salvini, neoministro dell'Interno, "Nessuno ha la bacchetta magica e noi siamo rispettosi del lavoro fatto anche dagli altri in precedenza; quello che andava bene lo manterremo su altri fronti. Sulla sicurezza, ci sarà da cambiare". Per Paolo Gentiloni, ex premier, "il G7 che si apre in Canada avrà al centro la discussione sull'economia, i rapporti commerciali con l'Europa e gli Stati Uniti. Mi auguro che l'Europa si mostri unita nel sostenere le proprie ragioni senza una escalation di guerra commerciale con gli Stati Uniti che sarebbe nociva".

mercoledì 25 gennaio 2017

Ceta, accordo raggiunto fra Canada e Ue, Salvini critico

La firma dell'accordo Ceta fra Canada e Unione Europea
Canada e Unione Europea hanno firmato l'accordo di libero scambio Ceta e l'intesa politica strategica Spa.
Da una parte il primo ministro canadese Justin Trudeau, dall'altra i presidenti del Consiglio e della Commissione dell'unione Europea, Donald Tusk e Jean Claude Juncker, e il premier slovacco Robert Fico, alla presidenza di turno del Consiglio europeo.
La Commissione parlamentare per il commercio internazionale lo ha approvato con 25 voti a favore, 15 contrari e un'astensione. Il Ceta è un accordo che, secondo i firmatari, porterà benefici alle economie dei Paesi coinvolti. Di certo è un accordo che va a favore dell'aspetto globalizzante e sovranazionale dei rapporti infrastatuali.
Non a caso ha ricevuto forti critiche dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini. "Mentre il presidente Trump, da persona coerente, inizia a sospendere trattati commerciali che danneggiano le imprese americane, L'Europa fa l'esatto contrario - ha sottolineato il ledaer 'lumbard': "non solo qualcuno sta lavorando per togliere tutti i dazi che ci proteggono dall'invasione dei prodotti della Cina ma... in commissione commercio internazionale a Bruxelles, con il voto favorevole di Fi e Pd, è passata la
proposta di accordo di libero scambio con il Canada (Ceta) che avvantaggia le grandi aziende multinazionali ma non difende i prodotti made in Italy e le nostre piccole e medie imprese. Se questa è L'Europa, prima usciamo meglio è per l'Italia".
Di tono diverso il commento del relatore PPe del provvedimento, il lettone Artis Pabrikis: "Approvando il Ceta abbiamo fatto un significativo passo avanti davanti a populismo e protezionismo crescenti, il Parlamento può agire per conto dei cittadini europei. Sono a favore di un'Europa forte e globale e per il libero mercato: ratificare questo accordo con il Canada consentirà al commercio di continuare a portare ricchezza sulle due rive della nostra alleanza transatlantica".
Ovviamente soddisfatto Trudeau, ansioso di trovare alternative commerciali all'accordo Nafta sempre più in bilico dopo l'entrata in scena di Donald Trump sullo scranno presidenziale Usa. I "legami che ci uniscono vanno al di là della cooperazione economica", ha detto Trudeau, il Ceta "contiene valori e ambizioni che Canada e Ue condividono".
All'accordo, contestato da manifestazioni popolari fino allo scorso weekend, si era giunti dopo una difficile trattativa con il parlamento della regione belga della Vallonia, che chiedeva più garanzia per i prodotti locali, e dovrà ora essere ratificato dal Parlamento nella prossima sessione plenaria di febbraio: il 15, giorno del voto, sarà prevista a Strasburgo la presenza dello stesso Trudeau.

domenica 21 agosto 2016

Profughi: fra ovvietà e demagogia il ministro Dion racconta il 'modello canadese' di accoglienza

Justin Trudeau e Stephane Dion
Parla di 'ricetta vincente' per i profughi il ministro degli esteri del Canada, Stephane Dion in una intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica".
Un concentrato di banalità basato su dei falsi paragoni, primo dei quali l'improponibile confronto fra la vera e propria 'invasione' dell'Europa da parte di migranti e clandestini, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno partono dal Sud del mondo per sciamare vero Nord, mentre, parole dello stesso Dion (personaggio criticato anche dai vescovi canadesi per essersi occupato più spesso dei clandestini islamici che dei cristiani in pericolo in tutto il mondo, ndr), il Canada "ha accolto finora 28.755 profughi siriani". Sai che sforzo!
Insomma, il Canada propone un progetto che parrebbe estratto dalle tavole mediatiche della 'peggior' Lega Nord. Solo che, se la selezione dei profughi viene proposta da Matteo Salvini si urla a squarciagola al razzismo, se la mette in atto il democratico Canada di Justin Trudeau, diventa un 'esempio di accoglienza'.
Comunque, Dion prosegue, il 'piano di ospitalità' prosegue, ovvero insediare sul "territorio (altri, ndr) 25mila rifugiati entro fine anno. E saremo presto in grado di accogliere numeri più alti di rifugiati da altre parti del mondo come Repubblica Democratica del Congo, Colombia (la democratica Colombia, quella del presidente Santos che avrebbe sconfitto le truppe paramilitari e sarebbe amico di Obama???, ndr) ed Eritrea".
Sembrano nomi buttati  un po' a caso, e forse in effetti lo sono, con Dion che gonfia il petto su un programma che definisce "unico al mondo" e di cui il governo canadese si dice pronto "a condividere metodologie e politiche di accoglienza".
Si può essere certi che, se l'invasione di clandestini toccasse l'Europa con numeri da 25mila 'profughi siriani' l'anno (quasi sempre con un'alta scolarizzazione e facile integrazione) non ci sarebbe certo bisogno di rivolgersi al Canada e a mister Dion per condividere nuovi progetti di accoglienza.