Visualizzazione post con etichetta profughi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta profughi. Mostra tutti i post

domenica 25 dicembre 2016

Natale, il messaggio di Justin Trudeau: siriani e poco altro

E' stato un messaggio quasi tutto incentrato sull'accoglienza dei profughi siriani, quello natalizio pubblicato dal primo ministro canadese, Justin Trudeau, sul proprio sito ufficiale.
"Buon Natale, Canada! La stagione delle vacanze è davvero il mio tempo preferito dell'anno. Come ci riuniamo con i propri cari, riflettiamo su quanto siamo fortunati a chiamare questo bellissimo Paese 'casa'. Il vivere in Canada ci dà la responsabilità di essere pronti ad aiutarci l'un l'altro - e non solo durante questo periodo dell'anno, ma ogni giorno. Dopo tutto, l'aiutare gli altri, non importa la distanza che li separa da noi, è la base fondante di questa nazione.
Quando la tragedia colpì Fort McMurray e migliaia di canadesi furono costretti a lasciare le loro abitazioni, migliaia in più si misero insieme per assicurarsi che le famiglie evacuate avessero un posto dove stare, vestiti da indossare e cibo da mangiare.
Oggi, nel momento in cui i canadesi continuano ad accogliere i rifugiati siriani, apriamo i nostri cuori e le case per i più bisognosi. Insieme, abbiamo dimostrato che fare meglio è sempre possibile e che, in tempi difficili, riusciamo a fare del nostro meglio. Così, durante questa stagione di speranza, ci rivolgiamo a coloro che stanno peggio. Cerchiamo di dare in ogni modo possibile, e assicurarci che questa stagione di festa sia un momento felice per tutti.
Vi chiedo inoltre un momento per ricordare i coraggiosi uomini e le donne delle Forze Armate canadesi - e le loro famiglie - che fanno incredibili sacrifici per proteggere il nostro Paese.
Se guardiamo al nuovo anno, e ci prepariamo a celebrare il 150° compleanno del Canada, so che i nostri giorni migliori devono ancora venire.
Da Ella-Grace, Hadrien, Xavier, Sophie e me, alle vostre famiglie: Buon Natale, buone vacanze, e tutto il meglio per il 2017".

domenica 21 agosto 2016

Profughi: fra ovvietà e demagogia il ministro Dion racconta il 'modello canadese' di accoglienza

Justin Trudeau e Stephane Dion
Parla di 'ricetta vincente' per i profughi il ministro degli esteri del Canada, Stephane Dion in una intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica".
Un concentrato di banalità basato su dei falsi paragoni, primo dei quali l'improponibile confronto fra la vera e propria 'invasione' dell'Europa da parte di migranti e clandestini, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno partono dal Sud del mondo per sciamare vero Nord, mentre, parole dello stesso Dion (personaggio criticato anche dai vescovi canadesi per essersi occupato più spesso dei clandestini islamici che dei cristiani in pericolo in tutto il mondo, ndr), il Canada "ha accolto finora 28.755 profughi siriani". Sai che sforzo!
Insomma, il Canada propone un progetto che parrebbe estratto dalle tavole mediatiche della 'peggior' Lega Nord. Solo che, se la selezione dei profughi viene proposta da Matteo Salvini si urla a squarciagola al razzismo, se la mette in atto il democratico Canada di Justin Trudeau, diventa un 'esempio di accoglienza'.
Comunque, Dion prosegue, il 'piano di ospitalità' prosegue, ovvero insediare sul "territorio (altri, ndr) 25mila rifugiati entro fine anno. E saremo presto in grado di accogliere numeri più alti di rifugiati da altre parti del mondo come Repubblica Democratica del Congo, Colombia (la democratica Colombia, quella del presidente Santos che avrebbe sconfitto le truppe paramilitari e sarebbe amico di Obama???, ndr) ed Eritrea".
Sembrano nomi buttati  un po' a caso, e forse in effetti lo sono, con Dion che gonfia il petto su un programma che definisce "unico al mondo" e di cui il governo canadese si dice pronto "a condividere metodologie e politiche di accoglienza".
Si può essere certi che, se l'invasione di clandestini toccasse l'Europa con numeri da 25mila 'profughi siriani' l'anno (quasi sempre con un'alta scolarizzazione e facile integrazione) non ci sarebbe certo bisogno di rivolgersi al Canada e a mister Dion per condividere nuovi progetti di accoglienza.