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giovedì 7 giugno 2018

G7 Canada, Conte in viaggio con l'aereo meno costoso

Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, è partito in serata per il Canada, dove parteciperà al G7 che si svolgerà in Canada, presso la località di La Malbaie, capitale della municipalità di Charlevoix-Est, nella provincia del Québec.
Quello del neoeletto premier sarà un G7 importantissimo, suo primo appuntamento internazionale, con moltissimi temi da affrontare: la convenzione di Dublino, l'immigrazione e la questione della povertà in Italia e in Europa. Conte è arrivato in Canada con il primo areo della presidenza del Consiglio e non con quello che veniva utilizzato dall'ex primo ministro, Matteo Renzi, assai meno costoso.
Sul G7 canadese intanto si confrontano opinioni divergenti: per Matteo Salvini, neoministro dell'Interno, "Nessuno ha la bacchetta magica e noi siamo rispettosi del lavoro fatto anche dagli altri in precedenza; quello che andava bene lo manterremo su altri fronti. Sulla sicurezza, ci sarà da cambiare". Per Paolo Gentiloni, ex premier, "il G7 che si apre in Canada avrà al centro la discussione sull'economia, i rapporti commerciali con l'Europa e gli Stati Uniti. Mi auguro che l'Europa si mostri unita nel sostenere le proprie ragioni senza una escalation di guerra commerciale con gli Stati Uniti che sarebbe nociva".

lunedì 17 aprile 2017

Trudeau e Gentiloni, incontro il 20 e 21 aprile

Paolo Gentiloni e Justin Trudeau
Il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, incontrerà il primo ministri canadese, Justin Trudeau, i prossimi 20 e 21 aprile.
Lo ha annunciato lo stesso Trudeau, sottolineando come la già stretta alleanza e amicizia fra Canada e Italia sia rafforzata dalla folta comunità italo-canadese nel Paese.
"Il Canada e l'Italia sono stretti alleati e amici e godono di una forte partnership sul piano commerciale e degli investimenti. Un rapporto rafforzato dalla dinamica comunità italo-canadese di circa un milione e mezzo di persone", si legge in una nota del premier. "Sono lieto di incontrare il premier Gentiloni per discutere le nostre rispettive priorità al vertice G7" e come l'accordo di libero scambio Ue-Canada "CETA creerà posti di lavoro per la classe media su entrambe le sponde dell'Atlantico", conclude Trudeau.

lunedì 30 gennaio 2017

Strage Quebec City: terrorista ha urlato "Allah Akbar"

Erano almeno due i terroristi che hanno realizzato una strage all'interno della moschea di Quebec City, provocando almeno sei vittime, fra cui l'imam della moschea.
Il nome di uno dei due è chiaramente di origine araba, Mohamed Khadir e, secondo alcuni testimoni, uno dei due criminali, entrando nella moschea, avrebbe gridato il fatidico urlo: "Allah Akbar". Sempre un testimone sostiene che uno dei terroristi aveva un accento del Quebec.
"Nulla fa credere che ci siano altri sospettati", ha detto l'ispettore di polizia Denis Turcotte. I due sospetti, entrambi residenti a Quebec City, sarebbero studenti dell'Università Laval di Quebec City. Secondo una fonte vicina all'inchiesta, Khadir sarebbe di origine marocchina.
Intanto, tra i feriti tre sono in pericolo di vita e altri due sarebbero in condizioni critiche. Sono invece 39 le persone che sono riuscite e mettersi in salvo e che saranno sentite come testimoni.

Terrorismo islamico: Quebec City, solidarietà di Gentiloni e Tajani

Reazioni di solidarietà e vicinanza sono quelle espresse dall'Italia e dall'Unione Europea nei confronti del Canada e di Justin Trudeau, ma anche dei musulmani canadesi, dopo l'attentato terroristico che ha portato alla morte di sei persone all'interno di una moschea di Quebec City.
Il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, sottolinea: "Il governo italiano è vicino alle vittime, ai familiari e alla comunità musulmana canadese oltre che al governo e al presidente Trudeau. E' un modo anche per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza cittadini di fede islamica che vivono nei nostri Paesi e città e che rifiutano il terrorismo fondamentalista e anzi ne sono spesso vittime e bersagli".
Antonio Tajani, a Palazzo Chigi per incontrare proprio Gentiloni, a nome del Parlamento europeo, di cui è presidente, sottolinea che "la violenza non è mai una risposta contro il terrorismo, la soluzione si chiama dialogo e l'Unione europea crede nel dialogo interreligioso. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare in questa direzione".
La strada, spiega Tajani, è "formare i giovani nelle scuole, cominciare a far capire che chi dice di uccidere in nome di Dio in realtà - avverte - uccide Dio. Non è questa la strada".