Erano almeno due i terroristi che hanno realizzato una strage all'interno della moschea di Quebec City, provocando almeno sei vittime, fra cui l'imam della moschea.
Il nome di uno dei due è chiaramente di origine araba, Mohamed Khadir e, secondo alcuni testimoni, uno dei due criminali, entrando nella moschea, avrebbe gridato il fatidico urlo: "Allah Akbar". Sempre un testimone sostiene che uno dei terroristi aveva un accento del Quebec.
"Nulla fa credere che ci siano altri sospettati", ha detto l'ispettore di polizia Denis Turcotte. I due sospetti, entrambi residenti a Quebec City, sarebbero studenti dell'Università Laval di Quebec City. Secondo una fonte vicina all'inchiesta, Khadir sarebbe di origine marocchina.
Intanto, tra i feriti tre sono in pericolo di vita e altri due sarebbero in condizioni critiche. Sono invece 39 le persone che sono riuscite e mettersi in salvo e che saranno sentite come testimoni.
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lunedì 30 gennaio 2017
Terrorismo islamico: Quebec City, solidarietà di Gentiloni e Tajani
Reazioni di solidarietà e vicinanza sono quelle espresse dall'Italia e dall'Unione Europea nei confronti del Canada e di Justin Trudeau, ma anche dei musulmani canadesi, dopo l'attentato terroristico che ha portato alla morte di sei persone all'interno di una moschea di Quebec City.
Il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, sottolinea: "Il governo italiano è vicino alle vittime, ai familiari e alla comunità musulmana canadese oltre che al governo e al presidente Trudeau. E' un modo anche per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza cittadini di fede islamica che vivono nei nostri Paesi e città e che rifiutano il terrorismo fondamentalista e anzi ne sono spesso vittime e bersagli".
Antonio Tajani, a Palazzo Chigi per incontrare proprio Gentiloni, a nome del Parlamento europeo, di cui è presidente, sottolinea che "la violenza non è mai una risposta contro il terrorismo, la soluzione si chiama dialogo e l'Unione europea crede nel dialogo interreligioso. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare in questa direzione".
La strada, spiega Tajani, è "formare i giovani nelle scuole, cominciare a far capire che chi dice di uccidere in nome di Dio in realtà - avverte - uccide Dio. Non è questa la strada".
Il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, sottolinea: "Il governo italiano è vicino alle vittime, ai familiari e alla comunità musulmana canadese oltre che al governo e al presidente Trudeau. E' un modo anche per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza cittadini di fede islamica che vivono nei nostri Paesi e città e che rifiutano il terrorismo fondamentalista e anzi ne sono spesso vittime e bersagli".
Antonio Tajani, a Palazzo Chigi per incontrare proprio Gentiloni, a nome del Parlamento europeo, di cui è presidente, sottolinea che "la violenza non è mai una risposta contro il terrorismo, la soluzione si chiama dialogo e l'Unione europea crede nel dialogo interreligioso. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare in questa direzione".
La strada, spiega Tajani, è "formare i giovani nelle scuole, cominciare a far capire che chi dice di uccidere in nome di Dio in realtà - avverte - uccide Dio. Non è questa la strada".
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