Prima
osservazione dettagliata di una pulsar, una stella estremamente
densa e compatta che emette segnali radio a intervalli regolari.
Distante 6.500 anni luce dal Sistema Solare, la stella si chiama
PSR B1957+20 ed è stata vista grazie a un tecnica così raffinata
da essere confrontabile a un telescopio che dalla Terra riesca a
vedere una pulce su Plutone.
I dettagli dell'osservazione sono
pubblicati sulla rivista Nature.
Coordinati da Robert Main, gli astronomi dell'Università diToronto, dell'Istituto canadese di Astrofisica Teorica e del
Perimeter Institute canadese hanno osservato la pulsar in orbita
intorno a un'altra stella compagna, fredda e dalla luce debole:
una nana bruna avvolta da una nube di gas e polveri. "Il gas ha
agito come una magnifica lente posta di fronte alla pulsar,
ingrandendola e aiutandoci a osservarla in dettaglio", ha
spiegato Main.
La pulsar, hanno sottolineato gli autori, ruota molto
rapidamente: più di 600 volte al secondo. La nana bruna
compagna, con un diametro che è circa un terzo del Sole, si
trova a circa due milioni di chilometri dalla pulsar, attorno alla
quale compie invece un orbita completa in più di nove ore. Secondo
gli astronomi canadesi, "la pulsar è destinata a poco a poco a
sottrarre materiale alla compagna", fino a quando non l'avrà
consumata del tutto. (fonte: ANSA)
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venerdì 25 maggio 2018
mercoledì 28 marzo 2018
Invenzione telefono, il fisco canadese sostiene Meucci contro Bell
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Antonio Meucci |
Tutto è nato da una controversia catastale. In ballo c'è la valutazione che le autorità della Nova Scotia hanno dato alla remota tenuta di Beinn Bhreagh Hall appartenuta a Bell. Col nome che significa "Bellissima Montagna" nel dialetto gaelico scozzese, la vasta proprietà di 240 ettari fu acquistata dallo stesso Bell alla fine dell'Ottocento perché gli ricordava la Scozia della sua giovinezza. Il fisco del Canada ha stimato in 885mila dollari il valore della tenuta, mentre secondo gli eredi, a causa dei lavori di manutenzione e del deprezzamento immobiliare, la proprietà non vale più della metà.
Ma Meucci che c'entra? A tirare in ballo l'emigrato di San Frediano, amico e coinquilino di Giuseppe Garibaldi a Staten Island, è stato Raffi Balmanoukian, il funzionario del fisco che nella valutazione in cui si oppone alla stima degli eredi si è definito "non un fan delle ragioni per cui Bell è famoso". Balmoukian ha ripescato il caveat (un precursore del brevetto) che Meucci presentò per il suo telefono nel 1871, cinque anni prima di Bell, ma che poi lasciò scadere per mancanza di fondi: "Se lo avesse rinnovato, questo appello non sarebbe oggi sulla mia scrivania".
Non è la prima volta che l'invenzione del telefono viene contestata in Nord America. Nel 2002 la Camera dei Rappresentanti di Washington approvò una risoluzione in cui si riconosce il contributo di Meucci allo sviluppo del telefono. Il Parlamento del Canada aveva rapidamente replicato, votando all'unanimità una mozione in cui l'invenzione veniva attribuita unicamente a Bell. (fonte: ANSA)
Orme di 13mila anni fa provano le migrazioni fra Asia e America
Un bambino che camminava scalzo
vicino al mare, insieme ai suoi genitori, dopo un viaggio
lunghissimo iniziato in Asia e finito sulle coste del Canada per
sfuggire al freddo glaciale: è questa la storia che raccontano
le impronte di piedi umani scoperte al largo delle coste
canadesi del Pacifico. Risalgono all'ultima Era Glaciale e sono
testimoni di una migrazione avvenuta 13mila anni fa attraverso
il ponte di terraferma che allora univa i due continenti.
La scoperta, descritta sulla rivista Plos One, si deve ai ricercatori dell'università canadese di Victoria. Dopo la scoperta delle impronte di un gruppo di baby cacciatori in Africa, risalenti a 700mila anni fa, e quelle trovate a Norfolk in Inghilterra di 800mila anni fa, ancora una volta sono le orme dei nostri antenati, grandi e piccoli, ad aiutare a delineare con più chiarezza il quadro delle prime migrazioni.
Già precedenti studi avevano indicato che nell'ultima Era glaciale, finita circa 11.700 anni fa, alcuni gruppi di uomini fossero migrati dall'Asia nelle Americhe, raggiungendo la costa occidentale dell'attuale British Columbia in Canada, ma finora era stato difficile trovare tracce archeologiche a supporto di quest'ipotesi. Lungo la costa del Pacifico dello stato nordamericano, gran parte di queste spiagge oggi è coperta da rigogliose foreste, accessibili solo via mare e difficili da studiare.
Adesso, grazie agli scavi fatti sui sedimenti delle spiagge di Calvert Island, dove il livello del mare è due-tre metri più basso di quello che c'era alla fine dell'Era glaciale, i ricercatori guidati da Duncan McLaren hanno riportato alla luce 29 impronte umane, di almeno tre dimensioni diverse. L'analisi al radiocarbonio ha permesso di datarle a 13mila anni fa, mentre quelle fotografiche e digitali hanno mostrato che probabilmente appartenevano a due adulti e a un bambino, tutti scalzi. L'uomo era quindi presente sulla costa canadese 13mila fa. Dati che si aggiungono alle altre prove a supporto dell'ipotesi che l'uomo si sia spostato lungo le coste, per muoversi dall'Asia al Nord America in quel periodo. (fonte: ANSA)
La scoperta, descritta sulla rivista Plos One, si deve ai ricercatori dell'università canadese di Victoria. Dopo la scoperta delle impronte di un gruppo di baby cacciatori in Africa, risalenti a 700mila anni fa, e quelle trovate a Norfolk in Inghilterra di 800mila anni fa, ancora una volta sono le orme dei nostri antenati, grandi e piccoli, ad aiutare a delineare con più chiarezza il quadro delle prime migrazioni.
Già precedenti studi avevano indicato che nell'ultima Era glaciale, finita circa 11.700 anni fa, alcuni gruppi di uomini fossero migrati dall'Asia nelle Americhe, raggiungendo la costa occidentale dell'attuale British Columbia in Canada, ma finora era stato difficile trovare tracce archeologiche a supporto di quest'ipotesi. Lungo la costa del Pacifico dello stato nordamericano, gran parte di queste spiagge oggi è coperta da rigogliose foreste, accessibili solo via mare e difficili da studiare.
Adesso, grazie agli scavi fatti sui sedimenti delle spiagge di Calvert Island, dove il livello del mare è due-tre metri più basso di quello che c'era alla fine dell'Era glaciale, i ricercatori guidati da Duncan McLaren hanno riportato alla luce 29 impronte umane, di almeno tre dimensioni diverse. L'analisi al radiocarbonio ha permesso di datarle a 13mila anni fa, mentre quelle fotografiche e digitali hanno mostrato che probabilmente appartenevano a due adulti e a un bambino, tutti scalzi. L'uomo era quindi presente sulla costa canadese 13mila fa. Dati che si aggiungono alle altre prove a supporto dell'ipotesi che l'uomo si sia spostato lungo le coste, per muoversi dall'Asia al Nord America in quel periodo. (fonte: ANSA)
sabato 24 marzo 2018
L'asteroide Oumuamua proviene da sistema con due soli
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L'asteroide Oumuamua |
Il mondo da cui proviene il corpo celeste avrebbe probabilmente due soli perché solo così avrebbe potuto essere scagliato tanto lontano. Pubblicata sulla rivista "Monthly Notices of the Royal Astronomical Society", la scoperta si deve a una simulazione messa a punto dai ricercatori dell'università canadese, guidati dal planetologo Alan Jackson.
Secondo la simulazione, l'espulsione del bizzarro asteroide a forma di sigaro sarebbe avvenuta a causa delle interazioni tra la forza di gravità delle due stelle, durante il processo di nascita dei pianeti. Di conseguenza il corpo celeste potrebbe essere un mattone del suo sistema planetario espulso durante la fase di formazione, come era stato ipotizzato all'indomani della sua scoperta. Per questo, secondo Jackson, "il curioso corpo celeste potrebbe dirci come si formano i pianeti negli altri sistemi".
Il primo avvistamento dello strano asteroide di colore rossiccio e lungo circa 400 metri è datato il 19 ottobre 2017 e venne realizzato da parte dell'Osservatorio Haleakala nelle Isole Hawaii. I calcoli basati sulla sua orbita e sulla sua velocita' vertiginosa, di 30 chilometri al secondo, avevano indicato che arrivasse da un altro sistema planetario, probabilmente dalla costellazione della Lira. (fonte: ANSA)
sabato 13 gennaio 2018
Epatite B, studio italocanadese scopre il virus in una mummia di 500 anni fa
Identificato il virus dell'epatite B
in una mummia di 450 anni fa, dopo che per anni si è pensato
che la causa della morte di un bambino vissuto circa 500 anni
fa, il cui corpo fu imbalsamato e conservato nelle arche
sepolcrali della Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli,
fosse il vaiolo.
Oggi, un team internazionale di ricercatori della McMaster University di Hamilton in Canada, diretto da Hendrik Poinar, e della divisione di paleopatologia dell'Università di Pisa, costituito da Gino Fornaciari e Valentina Giuffra, ha appurato che il bambino era portatore del virus dell'epatite B, gettando nuova luce su un agente patogeno complesso e mortale, che uccide quasi un milione di persone ogni anno.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista online "Plos Pathogens".
Nel corso delle missioni esplorative dell'Università di Pisa nella Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, dirette dal professor Fornaciari negli anni '80-'90, fu ritrovata la mummia intatta di un bambino di due anni indossante ancora la veste monastica dell'Ordine Domenicano, grazie alla quale i ricercatori hanno ottenuto il sequenziamento completo del genoma di un antico ceppo del virus dell'epatite B (HBV). (fonte: AGI)
Oggi, un team internazionale di ricercatori della McMaster University di Hamilton in Canada, diretto da Hendrik Poinar, e della divisione di paleopatologia dell'Università di Pisa, costituito da Gino Fornaciari e Valentina Giuffra, ha appurato che il bambino era portatore del virus dell'epatite B, gettando nuova luce su un agente patogeno complesso e mortale, che uccide quasi un milione di persone ogni anno.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista online "Plos Pathogens".
Nel corso delle missioni esplorative dell'Università di Pisa nella Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, dirette dal professor Fornaciari negli anni '80-'90, fu ritrovata la mummia intatta di un bambino di due anni indossante ancora la veste monastica dell'Ordine Domenicano, grazie alla quale i ricercatori hanno ottenuto il sequenziamento completo del genoma di un antico ceppo del virus dell'epatite B (HBV). (fonte: AGI)
sabato 14 ottobre 2017
EDCC, dal Canada il calcestruzzo antiterremoto
Un calcestruzzo resistente ai
terremoti ed ecosostenibile, l'EDCC (sigla che sta per "Eco-friendly Ductile Cementitious Composite", ovvero composto cementizio duttile ed ecologico), è stato messo a punto dai ricercatori
dell'università della Columbia Britannica, che a breve
lo useranno per la prima volta nell'ambito di un intervento
antisismico in una scuola elementare di Vancouver.
Il nuovo materiale è stato progettato su scala molecolare per essere forte, malleabile e duttile, simile all'acciaio, spiegano gli studiosi, secondo cui l'applicazione come rivestimento sulle superfici di edifici vulnerabili ne aumenta la resistenza ai terremoti.
Il materiale è stato testato usando intensità elevate quanto la magnitudo 9.0 del sisma che nel 2011 ha colpito la regione giapponese del Tohoku causando il disastro di Fukushima. "Abbiamo spruzzato una serie di muri con uno strato di Edcc di 10 millimetri, sufficiente a rinforzare la maggior parte delle pareti interne contro gli urti sismici", raccontano i ricercatori. "In seguito li abbiamo sottoposti alle scosse del livello del sisma di Tohoku e ad altri tipi e intensità di terremoti, senza riuscire a romperli". Il materiale combina il cemento con fibre a base di polimeri, ceneri volanti e altri additivi industriali. Sostituendo il 70% del cemento con le ceneri volanti, che sono un sottoprodotto industriale, si riescono a ridurre i gas serra. La produzione di una tonnellata di cemento genera quasi una tonnellata di CO2, evidenziano infatti gli studiosi, secondo cui il nuovo materiale "può salvare vite non solo in Canada, ma in tutto il mondo" (fonte: ANSA).
Il nuovo materiale è stato progettato su scala molecolare per essere forte, malleabile e duttile, simile all'acciaio, spiegano gli studiosi, secondo cui l'applicazione come rivestimento sulle superfici di edifici vulnerabili ne aumenta la resistenza ai terremoti.
Il materiale è stato testato usando intensità elevate quanto la magnitudo 9.0 del sisma che nel 2011 ha colpito la regione giapponese del Tohoku causando il disastro di Fukushima. "Abbiamo spruzzato una serie di muri con uno strato di Edcc di 10 millimetri, sufficiente a rinforzare la maggior parte delle pareti interne contro gli urti sismici", raccontano i ricercatori. "In seguito li abbiamo sottoposti alle scosse del livello del sisma di Tohoku e ad altri tipi e intensità di terremoti, senza riuscire a romperli". Il materiale combina il cemento con fibre a base di polimeri, ceneri volanti e altri additivi industriali. Sostituendo il 70% del cemento con le ceneri volanti, che sono un sottoprodotto industriale, si riescono a ridurre i gas serra. La produzione di una tonnellata di cemento genera quasi una tonnellata di CO2, evidenziano infatti gli studiosi, secondo cui il nuovo materiale "può salvare vite non solo in Canada, ma in tutto il mondo" (fonte: ANSA).
giovedì 25 giugno 2015
Jurassic World più incredibile del film: ecco l'Hallucinogenia, strana creatura di 508 milioni d'anni fa
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Disegno di Danielle Dufault |
Il fatto è che questa bizzarra creatura, l'Hallucinogenia, è esistita veramente, esattamente 508 milioni di anni fa: le sue sembianze sono state ora ricostruite grazie alla scoperta di nuovi fossili in Canada.
Pubblicate sulla rivista "Nature", le immagini sono state realizzate da Martin Smith, dell'università di Cambridge: l'Hallucinogenia avrebbe avuto collo e corpo sottile e allungato come quello di un verme, costellato di una doppia fila di aculei e con diverse paia di zampe. La testa aveva due occhi, una bocca e denti circolari.
venerdì 22 maggio 2015
Lenti bioniche, la rivoluzione che dice basta agli occhiali
Lenti bioniche al posto degli occhiali. Potrebbe essere questa una delle prossime grandi rivoluzioni, e la notizia arriva dal Canada.
Il dottor Garth Webb, ceo della Ocumetrics, azienda della British Columbia, afferma infatti di avere inventato un piccolo obiettivo bionico che permetterà ai pazienti di vedere fino a tre volte dell'immagine di 20/20, evento che potrebbe segnare la fine di occhiali e lenti a contatto. Le lenti bioniche, secondo Webb, curerebbero anche l'astigmatismo e la cataratta, ma potrebbero addirittura migliorare il concetto stesso di vista umana.
Le lenti bioniche dovranno comunque prima essere sottoposte a Health Canada, e non saranno comunque pronte prima di due anni.
La lente bionica verrebbe impiantata nell'occhio, attraverso una procedura simile a quella della chirurgia relativa alla cataratta. L'intervento dovrebbe durare non più di una decina di minuti, per un costo relativamente basso, circa mille dollari per l'obiettivo più il costo dell'intervento chirurgico.
Il dottor Garth Webb, ceo della Ocumetrics, azienda della British Columbia, afferma infatti di avere inventato un piccolo obiettivo bionico che permetterà ai pazienti di vedere fino a tre volte dell'immagine di 20/20, evento che potrebbe segnare la fine di occhiali e lenti a contatto. Le lenti bioniche, secondo Webb, curerebbero anche l'astigmatismo e la cataratta, ma potrebbero addirittura migliorare il concetto stesso di vista umana.
Le lenti bioniche dovranno comunque prima essere sottoposte a Health Canada, e non saranno comunque pronte prima di due anni.
La lente bionica verrebbe impiantata nell'occhio, attraverso una procedura simile a quella della chirurgia relativa alla cataratta. L'intervento dovrebbe durare non più di una decina di minuti, per un costo relativamente basso, circa mille dollari per l'obiettivo più il costo dell'intervento chirurgico.
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