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mercoledì 29 maggio 2019

Tecnologia e auto, l'uomo come modello

Una modella all'EICMA 2013 (foto Bordignon)
Un nuovo sistema di controllo autonomo sviluppato dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) è stato presentato in occasione della Conferenza internazionale sulla robotica e l'automazione (International Conference on Robotics and Automation - ICRA 2019) di Montreal.
Grazie a un nuovo sistema di guida autonoma più 'umano', le auto imparano a ragionare come gli automobilisti in carne e ossa, per orientarsi su strade nuove e intricate usando solo gli 'occhi' delle telecamere e una semplice mappa GPS. L'auto non deve più mappare e studiare tutte le nuove strade sprecando tempo con mappe complesse (solitamente generate attraverso scansioni 3D), che sono pesanti da generare e processare al volo.
Per addestrare il sistema, un pilota in carne e ossa ha guidato un'auto autonoma dotata di telecamere e di un sistema di navigazione GPS, in modo da raccogliere dati da varie strade periferiche (come la struttura delle vie e la presenza di ostacoli).

sabato 13 maggio 2017

Tablet pericolosi per lo sviluppo dei bambini

Tablet, smartphone e simili, guardare troppo i loro schermi mobili può fare molto male, specialmente per i più piccoli, in particolare i bambini con età comprese fra i sei e i 24 mesi.
Lo sostiene uno studio canadese, presentato al "Pediatric Academic Societies Meeting", dalla professoressa Catherine Birken della Toronto University.
Lo studio è stato effettuato su 900 bambini, esaminati a 18 mesi nella loro capacità di comunicazione con suoni, formazione di parole più meno corrette e di frasi: i principali dati emersidicono che più del 20% dei piccoli trascorre almeno 28 minuti al giorno davanti a qualche tipo di screen di strumenti elettronici mobili. Ogni aumento di 30 minuti del tempo trascorso davanti a uno screen si è tradotto in un incremento del 49% dei rischi di ritardi nelle capacità di espressione verbale dei bambini.

venerdì 21 agosto 2015

McMaster University, sì ai grassi saturi, no a quelli trans

Non tutti i grassi fanno così male al cuore come si riteneva fino a poco tempo fa. Lo sostiene una ricerca condotta dalla McMaster University di Hamilton, che ha messo a confronto i risultati di 50 studi per valutare l'associazione fra grassi saturi e trans e le ricadute sulla salute degli adulti.
La conclusione assolve dalle cause di mortalità i grassi saturi, quelli di origine animale e contenuti in uova, carne, burro e formaggi. Un aumento del 34% della mortalità è invece direttamente correlato al consumo dei grassi trans, o idrogenati, spesso presenti in merendine, snack e prodotti industriali per via del loro basso costo.
L'autore della ricerca è Russell de Souza, assistente professore del Department of Clinical Epidemiology and Biostatistics dell'università canadese.