Secondo uno studio coordinato dalla University of British Columbia, moltissimi virus piovono
letteralmente dal cielo: sollevati dalla superficie terrestre per opera di polveri e aerosol, si depositano nella bassa atmosfera
a concentrazioni di oltre 800 milioni per metro quadrato, per
poi viaggiare per migliaia di chilometri e ricadere di nuovo al
suolo.
A contarli per la prima volta è stato uno studio pubblicato
sull'International Society for Microbial Ecology Journal da un
gruppo di ricercatori canadesi, statunitensi e spagnoli.
Lo studio è stato concepito per valutare quanto materiale
(tra virus e batteri) viene trasportato sopra il cosiddetto
'strato limite planetario', ovvero la porzione dell'atmosfera
che si estende entro i primi due-tre chilometri di altezza ed è
direttamente influenzata dalla superficie terrestre: a questa
altitudine (inferiore a quella a cui volano gli aeroplani) le
particelle possono essere trasportate per moltissimi chilometri.
Sfruttando dei rilevatori installati in Spagna, sui monti
della Sierra Nevada, i ricercatori hanno scoperto che ogni
giorno miliardi di virus e decine di milioni di batteri si
depositano per metro quadro. I tassi di deposizione dei virus
sono risultati essere dalle nove alle 461 volte superiori
rispetto a quelli dei batteri.
"Circa 20 anni fa - spiega il virologo Curtis Suttle -
abbiamo iniziato a trovare virus geneticamente simili in
ambienti molto diversi del globo: questa preponderanza di virus
persistenti che viaggiano nell'atmosfera probabilmente ci spiega
il motivo: e' abbastanza plausibile che un virus sollevato in
atmosfera sopra un continente si possa depositare su un altro".
(fonte: ANSA)
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giovedì 8 febbraio 2018
domenica 12 ottobre 2014
Ebola, anche il Canada lancia l'allarme
L'ebola non è certamente una malatia da prendere sottogamba, come pare invece fare il governo italiano, i cui confini nei confronti di chi arriva da Paesi esposti al contagio sono ormai ridotti peggio di un groviera in decomposizione.
Il governo canadese, per esempio, ha consigliato ai suoi cittadini di lasciare immediatamente le nazioni più colpite dall'epidemia, prendendo allo stesso tempo misure per controllare ai suoi confini gli ingressi da questi stessi Stati.
"Stiamo chiedendo ai canadesi che vivono in Sierra Leone, Guinea e Liberia di prendere in considerazione di lasciare" questi Paesi con voli commerciali "finché questi sono ancora disponibili", ha detto il ministro della Sanità di Ottawa, Rona Ambrose.
Intanto, ancora il Canada si distingue nella lotta al virus. Uno dei due vaccini 'promettenti' segnalati dall'OMS è infatti quello sviluppato dall'Agenzia di Sanità Pubblica Canada a Winnipeg, la cui licenza di commercializzazione è di proprietà della NewLink Genetics.
Il governo canadese, per esempio, ha consigliato ai suoi cittadini di lasciare immediatamente le nazioni più colpite dall'epidemia, prendendo allo stesso tempo misure per controllare ai suoi confini gli ingressi da questi stessi Stati.
"Stiamo chiedendo ai canadesi che vivono in Sierra Leone, Guinea e Liberia di prendere in considerazione di lasciare" questi Paesi con voli commerciali "finché questi sono ancora disponibili", ha detto il ministro della Sanità di Ottawa, Rona Ambrose.
Intanto, ancora il Canada si distingue nella lotta al virus. Uno dei due vaccini 'promettenti' segnalati dall'OMS è infatti quello sviluppato dall'Agenzia di Sanità Pubblica Canada a Winnipeg, la cui licenza di commercializzazione è di proprietà della NewLink Genetics.
domenica 10 agosto 2014
Ebola, ricovero sospetto a Brampton
Tranquilli, nessuno rischia l'ebola. Però intanto la gente comincia a entrare nel panico. E dai casi sospetti si passa a quelli reali. E così adesso la paura, e forse anche il virus, sono arrivati in Canada, per la precisione al Brampton Civic Hospital, in cui è ricoverato un paziente, appena rientrato dalla Nigeria, uno dei Paesi centro dell'ebola, affetto da forte febbre e altri segnali che potrebbero essere ricondotti alla mortale malattia, questo almeno la dottoressa Eileen de Villa, responsabile medico della Municipalità Regionale di Peel, nell'Ontario.
Il paziente, ovviamente, è stato subito messo in isolamento, anche se, secondo gli esperti, è improbabile abbia contratto il virus. Da parte sua, l'ospedale preferisce non rilasciare dichiarazioni.
Il paziente, ovviamente, è stato subito messo in isolamento, anche se, secondo gli esperti, è improbabile abbia contratto il virus. Da parte sua, l'ospedale preferisce non rilasciare dichiarazioni.
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