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venerdì 10 gennaio 2020

Aereo caduto, le vittime canadesi erano tutte di origine iraniana

Gli iraniani di Vancouver piangono le proprie vittime
L'argomento, di questi tempi, è spinoso, ma è giusto affrontarlo anche per spiegare i motivi che avrebbero portato 63 cittadini canadesi in Iran per le feste natalizie. L'aereo caduto poco fuori Teheran, colpito per errore da un missile terra-aria, con 176 persone a bordo, aveva a bordo infatti 82 cittadini iraniani, 63 canadesi, 11 ucraini, 10 svedesi, quattro afgani, tre tedeschi e tre britannici.
A parte però una famiglia di chiara origine svedese (il cognome Lindberg non dà adito a mistificazioni) e i cognomi di evidente natura ucraino-russa, la lista passeggeri fornita dalla linea aerea UAI non presenta alcun nome di origine anglofona o germanica. Non ci sono Gruber o Williams, né tanto meno nomi di battesimo come Sieglinde, Ingemar o Reinhold, oppure Sean, Elizabeth ed Henry.
Insomma, non c'erano cittadini canadesi e tedeschi 'originali' a bordo, bensì rappresentanti delle nuove etnie emigrate in Canada e Germania, definibili quindi canadesi e tedeschi come passaporto ma non di nascita (nel caso dei 'canadesi', vengono definiti "iranian-canadian" o "persian canadian").
La presenza di iraniani in Canada è del resto molto importante e, spesso, assai qualificata nelle mansioni. Al contrario dell'Italia, dove l'immigrazione straniera è spesso foriera di manovalanza criminale e di basso spessore, il Canada può permettersi il lusso di 'scremare' i propri ingressi, favorito dai propri confini naturali. In particolare gli iraniani rappresentano spesso una presenza di alto livello culturale e sociale. Dei 63 iraniani morti 'collegabili' al Canada, 31 provenivano in particolare dalla provincia dell'Alberta, 12 dalla British Columbia.
Secondo le statistiche raccolte nel 2016, i canadesi di origine iraniana sono 210mila, residenti in particolare a Toronto (97.110), Vancouver (46.255) e Montreal (23.410).
Questo ragionamento, condotto sul filo del rasoio, spiega però il perché 63 'canadesi' si fossero recati in gennaio in terra iraniana: erano molto probabilmente tornati a casa propria in occasione delle feste.

Aereo caduto, Trudeau: "E' stato un missile iraniano"

Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha affermato come le prove raccolte suggeriscano il volo PS752 della Ukrainian International Airlines, precipitato fuori Teheran, sia stato abbattuto per errore da un missile antiaereo iraniano.
Lo riferisce l'emittente CBC, ricordando che tutti i passeggeri a bordo sono rimasti uccisi, 176 persone, fra cui 63 canadesi.
"Abbiamo informazioni provenienti da più fonti, compresi i nostri alleati e la nostra stessa intelligence. Le prove indicano che l'aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria iraniano", ha detto il premier durante una conferenza stampa a Ottawa, aggiungendo che potrebbe essere stato un atto involontario. "La notizia arriverà senza dubbio come un ulteriore shock per le famiglie che stanno già soffrendo di fronte a questa indicibile tragedia", ha sottolineato Trudeau.
Insieme agli agenti di Washington, Baghdad e Ottawa, anche una fonte del Pentagono citata da Newsweek sostiene che l'aereo sia stato colpito da un missile terra-aria Tor M-1 di fabbricazione russa, noto presso la Nato come SA-15 Gauntlet. La batteria anti-aerea iraniana era in allerta per possibili risposte ai raid appena compiuti contro gli obiettivi americani. Fonti della CBS riferiscono inoltre che l'intelligence americana avrebbe intercettato segnali di due missili lanciati dagli iraniani, seguiti poco dopo da un'esplosione.

Aereo caduto, Canada e Svezia presenti nelle indagini

Un'immagine del disastro (foto ilmessaggero.it)
Le autorità canadesi e svedesi sono state invitate a cooperare nelle indagini sull'incidente aereo avvenuto a Teheran, dove un Boeing 737 della Ukrainian International Airlines (UAI) è precipitato uccidendo 176 persone, fra cui 63 canadesi e 10 svedesi.
Lo ha reso noto l'organizzazione per l'aviazione civile iraniana in un comunicato, la quale ha fatto sapere che si è già tenuto il primo incontro fra esperti iraniani e ucraini, arrivati a Teheran per indagare sulle cause del disastro. (fonte AGI)

giovedì 9 gennaio 2020

Aereo caduto, il Canada ha chiesto l'assistenza dell'Italia

Il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo canadese, Francois-Philippe Champagne. Lo riferisce la Farnesina in una nota. A seguito del disastro aereo del volo PS752, costato la vita a 63 cittadini canadesi e, dato che il Canada non ha una rappresentanza diplomatica a Teheran, il ministro Champagne ha chiesto l'assistenza dell'Italia per la protezione degli interessi canadesi e la facilitazione delle attività di assistenza consolare in Iran.
Nell'assicurare ogni assistenza e sostegno da parte italiana il ministro Di Maio ha espresso al suo omologo il suo profondo cordoglio e la vicinanza dell'Italia alle famiglie delle vittime del disastro. (fonte AGI)

Aereo caduto, Trudeau sente Johnson

Un'immagine dell'aereo caduto (foto Corriere.it)
Il primo ministro canadese, JustinTrudeau, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro britannico Boris Johnson, relativamente all'aereo caduto in Iran e che ha provocato 176 vittime.
Trudeau e Johnson - riferisce una nota del governo di Ottawa - hanno espresso "profonda tristezza e sincere condoglianze per la perdita di vite umane nel tragico incidente aereo in Iran", incluse le perdite di cittadini canadesi e britannici.
I due leader hanno discusso della situazione in Iraq e hanno sottolineato che una fase di distensione "è fondamentale", oltre a rimarcare il "prezioso ruolo della coalizione nella lotta contro lo Stato islamico e l'importanza della missione NATO nel costruire la capacità di sicurezza in Iraq".
I primi ministri hanno poi parlato "dell'importanza della non proliferazione nucleare e della stabilità nella Regione" per poi concordare sulla necessità di "lavorare insieme e con altri partner internazionali per ridurre le tensioni in Medio Oriente". (fonte Agenzia Nova)

lunedì 11 marzo 2019

Boeing 737 Ethiopian Airlines, 18 cittadini canadesi a bordo

Nessun sopravvissuto fra le 157 persone a bordo dell'aereo dell'Ethiopian Airlines precipitato poco dopo il decollo da Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya.
Fra le nazioni che hanno pagato il più alto numero di vittime ci sono proprio Canada e Italia: 18 i cittadini canadesi presenti sul volo, otto gli italiani, così come otto erano americani e cinesi, sette i francesi e i britannici, sei gli egiziani, cinque gli olandesi, quattro gli slovacchi e gli indiani. Molti, numero imprecisato, gli etiopi, addirittura 32 i kenioti.
Secondo quanto spiegato durante la conferenza stampa, il pilota del velivolo, poco dopo il decollo, aveva comunicato difficoltà e chiesto il permesso di tornare allo scalo di partenza. Il presidente della direzione della compagnia aerea, Tewolde Gebremariam, ha quindi spiegato che il pilota aveva avuto l'autorizzazione a rientrare.
Il sito della Deutsche Welle ricorda che il Boeing 737 precipitato in Etiopia è del tipo 800MAX, lo stesso dell'aereo della compagnia indonesiana Lion Air che cadde il 29 ottobre scorso nel Mare di Giava pochi minuti dopo il decollo, causando la morte delle 189 persone a bordo.

venerdì 27 marzo 2015

Aereo caduto Germanwings: Air Canada avrà sempre due piloti in cabina

Il dramma di 150 morti assurde per una scelta atroce da parte di una persona completamente impazzita non ha spiegazione, e non ha senso. Quello che è successo in Provenza a causa del disastro dell'aereo della compagnia tedesca Germanwings deve restare un episodio senza seguito. L'unica cosa che si possa fare in questo momento è perciò quella di impedire che eventi del genere possano ripetersi. E così già diverse compagnie come Alitalia, EasyJet, Air Canada e Norwegian hanno annunciato che a partire da oggi due membri dell'equipaggio dovranno essere sempre presenti in cabina.
In Canada, la direttiva è stata emessa con carattere di emergenza dal ministro dei Trasporti, Lisa Raid, ed è da considerarsi obbligatoria e con effetto immediato.
Il ministro Raid ha spiegato che la seconda persona in cabina potrà essere un assistente di volo se il pilota o il co-pilota avranno necessità di allontanarsi.
Alcune compagnie aeree canadesi si erano comunque già mosse prima della direttiva governativa, con nuove regole interne atte a garantire la presenza di due persone all'interno della cabina di pilotaggio.

Aereo caduto Germanwings: le condoglianze di Air Canada

Un doppio messaggio su tutti i vari social, a cominciare da Facebook e Twitter.
Questa la reazione di Air Canada al drammatico incidente in cui è occorso l'aereo di Germanwings caduto in Provenza con 150 passeggeri a bordo.
Un dolore senza fine cui si è associata anche la compagnia di bandiera canadese, che ha subito postato la propria partecipazione al dolore sia in lingua inglese che in francese.