Il proliferare dell'islamismo in Canada è uno dei veri problemi di questo 2019 che va a cominciare, in cui un Islamic Party of Ontario, guidato da Jawed Anwar, potrebbe presentarsi alle prossime elezioni, sostenendo, fra le altre cose, che l'Islam sia la "religione naturale dell'Ontario". I fatti che si accompagnano a questa notizia sono molteplici e tutti molto pericolosi, a partire dalle critiche fino alle minacce di morte recapitate a Tarek Fatah, giornalista di origine pakistana del Toronto Sun, da sempre contrario alla sharja, definito da Anwar un "seminatore d'odio" e accusato di apostasia. Per non parlare della demonizzazione che, a causa del sistema 'politically correct' propugnato da Justin Trudeau, viene riservata a tutti coloro che abbiano una posizione critica nei confronti dell'islamismo.
Si vada poi a leggere l'articolo de Il Primato Nazionale, in cui viene ripresa la notizia legata alle parole del predicatore islamico Younus Kathrada, il quale ha espresso il proprio rammarico e la propria profonda disapprovazione nei confronti di quei musulmani che augurano buon Natale ai cristiani. Kathrada ha aggiunto che i credenti islamici non solo non dovrebbero felicitarsi con i cristiani in ragione del loro “falso credo”, ma dovrebbero sentirsi offesi da quelli che adorano il Cristo e lo chiamano Figlio di Dio. Di più, Kathrada ha aggiunto che scambiarsi auguri per Natale con i non-musulmani è da considerarsi un crimine peggiore dell’adulterio e addirittura dell’omicidio. Le polemiche, per fortuna, non si sono fatte attendere. Fra le molte reazioni, quella dell’imam australiano di origini iraniane Mohammad Tawhidi, che ha invitato i fedeli musulmani ad andare sulla pagina Facebook di Kathrada per augurargli buon Natale.
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giovedì 3 gennaio 2019
mercoledì 17 giugno 2015
Musulmani sempre più legati all'ISIS, dal Canada un nuovo monito
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| Tarek Fatah |
Come nel caso di Tarek Fatah, giornalista e scrittore canadese di origine pachistana di chiaro stampo liberale, che in un articolo pubblicato sul Sun mette in guardia sulla reale presa di coscienza da parte dei musulmani nei confronti del terrorismo, sino alla confutazione delle stesse parole del presidente statunitense Barack Obama, quando, non senza un velo di ipocrisia, ha parlato di Islam come "religione di pace".
Parole 'vuote' secondo Fatah, perché se per qualche credente la relgione islamica rappresenta una semplice condotta morale da mantenere, aumenta sempre di più il numero di coloro, anche fra i cosiddetti moderati, per i quali l'Islam è intrinsecamente intriso dall'obiettivo della jihad e della supremazia finale dei musulmani sui non musulmani.
Per questo lo stesso Fatah invita i credenti nell'Islam a rifiutare questo accostamento e a rendersi di come la sharia sia inapplicabile al giorno d'oggi in uno stato moderno. Una lotta assai difficile.
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