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lunedì 1 maggio 2017

Kellie Leitch, duro attacco a Maxime Bernier

Kellie Leitch
Prosegue la campagna di Kellie Leitch per contendere a Maxime Bernier la leadership del partito conservatore canadese.
La 'trumpiana' di ferro ha raccolto numerosi consensi, soprattutto grazie all'uscita di scena di Kevin O’Leary, sottolineando l'importanza di "libertà, prosperità e valori canadesi" (questi ultimi non meglio specificati).
Questi alcuni dei punti fermi della Leitch: filtro degli immigrati attraverso i valori canadesi, tetto sulle spese del governo, no alla legalizzazione della marijuana (che invece Bernier sostiene), sviluppo delle risorse naturali del Canada, legalizzazione del possesso dello spray al pepe per autodifesa.
L'accusa che la Leitch rivolge a Bernier è quella, sostanzialmente, di comportarsi come Justin Trudeau: "We cannot beat Justin Trudeau by acting like Justin Trudeau", sottolinea.
Molti esperti pensano però che, una vittoria della Leitch, nota per il suo estremismo, sarebbe il più grande regalo per Trudeau in una eventuale sfida a due.

sabato 4 febbraio 2017

Kellie Leitch, uffici assaliti a Collingwood

Atto di vandalismo presso gli uffici della deputata conservatrice Kellie Leitch a Collingwood, con scritte che hanno ricoperto i muri e un lenzuolo attaccato: “Hate puts us all at risk”, l'odio mette a rischio tutti noi, la traduzione della scritta, seguita dai nomi delle sei persone uccise nella strage della moschea di Quebec City.
La Leitch è nota per le sue posizioni ultraconservatrici, una delle pochissime voci levatesi in Canada a sostegno della politica di Donald Trump, in particolare relativamente alle restrizioni sull'immigrazione.
"La libertà di parola è un valore canadese", la risposta della Leitch commentando i fatti, che ha poi aggiunto: "Un oltraggioso atto di violenza, non solo nei confronti di chi lavorava all'interno della struttura, ma anche verso la struttura stessa della società canadese, dei valori della libertà e della tolleranza".

giovedì 2 febbraio 2017

Trump: si chiama Kellie Leitch la risposta canadese

E' Kellie Leitch la vera risposta del Canada a Donald Trump. E forse sarà per questo motivo che la 46.enne nativa di Winnipeg, avrà vita dura nel succedere a Stephen Harper come leader del Partito Conservatore canadese.
Attraverso un articolo del Corriere Canadese si era andati alla scoperta di Kevin O'Leary, forse il candidato con maggiori possibilità, anche perché decisamente quello più ricco, di diventare il principale antagonista dell'attuale primo ministro Justin Trudeau. Alcune sue posizioni, però, a cominciare da quella relativa alla legalizzazione della marijuana, non piacciono ai conservatori canadesi. Tanto che la Leitch ha deciso di scrivere una 'lettera aperta' a Pegida Canada sottolineando i diversi nei quali il proprio programma può essere considerato quello più aderente a dei supposti e non meglio identificati 'valori canadesi'.
Una mossa forse non furbissima, visto che la Leitch è stata immediatamente attaccata (ma di questi tempi è fin troppo facile) dalla stampa 'liberal', per essere una sorta di 'ricettacolo' di simpatie fasciste ed estremiste di destra. Nulla di tutto ciò, ovviamente, corrisponde al vero, ma è certo che la Leitch rappresenti una delle pochissime voci che si siano levate, a 'nord del confine', a favore del nuovo presidente americano e contro l'accoglienza indiscriminata dei rifugiati, in particolare di quelli di fede islamica.